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Cronache

Servizi funebri e affari di camorra, arrestati imprenditori contigui al clan D’Alessandro

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I Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – nei confronti di:

CESARANO Alfonso (classe 58),

CESARANO Saturno (classe 61),

CESARANO Alfonso (classe 57),

CESARANO Giulio  (classe 61),

CESARANO Catello (classe 89),

CIOFFI Michele (classe 75).

Sono ritenuti responsabili a vario titolo di concorso nel trasferimento fraudolento di valori,con l’aggravante dell’aver commesso il fatto per agevolare il raggiungimento delle finalità illecite dell’associazione di tipo mafioso denominata clan D’ALESSANDRO, nonché avvalendosi della forza intimidatrice della predetta organizzazione.
L’odierno provvedimento trae origine da una più ampia ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata dal 2013 al 2016. Sulla scorta degli elementi probatori acquisiti nel corso di quell’indagine, in data 31 Maggio 2016 è stato emesso avviso di conclusioni indagini preliminari nei confronti di CESARANO Alfonso (cl. 58), indagato per concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. CESARANO Alfonso (cl. 58) è colui che ha gestito e gestisce “in maniera monopolistica” il settore delle onoranze funebri nel territorio di Castellammare di Stabia grazie alla protezione del clan, egemone, D’Alessandro.

Dopo la notifica del citato provvedimento, CESARANO Alfonso (cl. 58)- che dal dicembre 2013 era titolare, unitamente a CESARANO Alfonso (cl. 57), CESARANO Giulio e CESARANO Saturno, ciascuno del 25% delle quote sociali della “IMPRESA FUNEBRE CESARANO S.R.L.” – ha ceduto l’intera sua quota di partecipazione. Alla luce dei conseguenti accertamenti di polizia giudiziaria ed a seguito di plurimi servizi di osservazione, è stata accertata la costante presenza di CESARANO Alfonso (cl. 58) alla guida e gestione dell’impresa, segno tangibile che le quote sociali erano state solo fittiziamente intestate ai suoi congiunti al fine di sottrarle ad eventuali sequestri.
Approfondendo la situazione societaria della famiglia CESARANO, si è accertato, altresì, che lo stesso CESARANO Alfonso (cl. ’58), nel 2013, aveva effettuato una operazione simile dimettendosi dalla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di altra società funebre, la CESARANO NICOLA POMPE FUNEBRI COOPERATIVA, oggi non più attiva, in favore del nipote CESARANO Catello. Le dimissioni erano l’immediata conseguenza dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli in data 7.12.2012 nei confronti della società di servizi cimiteriali “CARONTE s.a.s.”, della quale era socia accomandataria la moglie di CESARANO Alfonso (cl. ’58), nonché della decisione della commissione di gara per l’assegnazione dei servizi cimiteriali a Castellammare di non procedere all’espletamento della gara, a cui partecipava la CESARANO NICOLA POMPE FUNEBRI COOPERATIVA. Successivamente, CESARANO Alfonso (cl. ’58) e CESARANO Catello trasferivano fittiziamente due rami d’azienda della “CESARANO NICOLA POMPE FUNEBRI COOPERATIVA  in capo ad una nuova società, la  “SERVIZI FUNEBRI s.r.l.”, costituita ad arte ed intestata a CIOFFI Michele, che rilevava altresì il ramo d’azienda della CARONTE s.a.s., continuando a svolgere i servizi cimiteriali a Castellammare di Stabia.

Al termine delle operazioni il CESARANO Alfonso (cl. ’58) è stato associato presso il Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano; gli altri indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso i rispettivi domicili.

L’attività d’indagine, corroborata dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, consentiva di contestare il legame tra CESARANO Alfonso e i clan camorristici, rivelando l’ingerenza della criminalità organizzata stabiese anche nel settore dei servizi funebri, attraverso il consolidamento ed il mantenimento di una gestione monopolistica, tale da impedire l’ingresso ad altre imprese concorrenti presenti sullo stesso territorio o su territori limitrofi. Emergeva, altresì, l’esistenza di taciti accordi tra le imprese di onoranze funebri operanti sul territorio, aventi ad oggetto la determinazione di vere e proprie “competenze territoriali”, dalle quali non era possibile sconfinare per non alterare gli equilibri imposti dall’organizzazione criminale che governano lo specifico settore.

Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare sono state sottoposte a sequestro preventivo le quote societarie ed i beni aziendali e strumentali delle due società operanti nel settore dei servizi funebri e cimiteriali, la “SERVIZI FUNEBRI S.R.L.” (con sede in Castellammare di Stabia) e la “IMPRESA FUNEBRE CESARANO S.R.L.”  (con sedi in Scafati e Vico Equense), per un valore totale che si stima pari a 7.500.000 euro.

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Scontro tra auto, muore bimbo di 8 anni gravissimo fratello di 4

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Un bambino di 8 anni è morto nello scontro tra due auto su una strada vicino al cimitero di Oleggio (NOVARA), il fratello di 4 anni è stato portato in ospedale di NOVARA in codice rosso. Ferita anche la nonna due bambini, che era alla guida: è stata portata in codice giallo all’ospedale di Borgomanero (NOVARA. Lievi ferite per le due persone a bordo dell’altra auto.

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Maltempo sull’Italia: pioggia, neve, vento a 150 km e onde di 8 metri

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Il freddo con il termometro sceso sotto lo zero, la neve e le raffiche di vento che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora e causato mareggiate con onde alte 8 metri stanno sferzando buona parte dell’Italia nelle ultime ore. Ma non durerà ancora molto, nel fine settimana infatti è atteso un miglioramento. Nelle province toscane è stata una notte di interventi quella appena trascorsa, con raffiche di Libeccio fino a 150km/h sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano e fino a 63 nodi sulla costa livornese, e onde a Gorgona di 8 metri e di 6 all’Elba. Strade allagate a causa della pioggia nel Pistoiese, tra le aree più colpite e dove si sono registrati anche black out. Tanti gli interventi per alberi e rami caduti a causa del vento che ha scoperchiato anche due stabili in provincia di Lucca, a Montecarlo e Borgo a Mozzano, con 22 evacuati.

Stop per il vento ai traghetti per l’Elba e Capraia, rallentata in generale l’operatività del porto di Livorno. Stop anche alla linea ferroviaria Faentina per circa due ore stamani dalle 6 alle 8.15 per rami caduti in prossimità dei binari. Intanto “i tecnici Enel stanno intervenendo per risolvere le circa 3.000 utenze senza corrente tra Massa Carrara, Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Livorno, oltre agli interventi in corso per cadute di alberi e allagamenti localizzati” scrive sui social il governatore toscano Eugenio Giani.

Il maltempo rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. L’Alto Adige questa mattina si è svegliato imbiancato. In val Ridanna sono caduti 20 centimetri di neve, nelle altri valli (da Resia fino in Pusteria) tra i 10 e i 15 centimetri. Una ‘spolverata’ di neve, inconsueta per questo periodo della stagione, è arrivata anche a Bolzano.

La neve è arrivata anche su buona parte della Lombardia e ha coinvolto anche a basse quote le province di Sondrio, Varese, Lecco, Como, Milano, Brescia e Bergamo. A Milano città, dopo il nevischio di ieri sera, oggi spende il sole. In Valtellina e Valchiavenna sono scesi tra i 15 e i 25 centimetri di neve. Tutti innevati e percorribili in auto solo con le catene montate i passi alpini rimasti aperti. Anche in Valchiavenna oggi è tornato il bel tempo ma c’è già un’allerta gialla della Protezione civile per vento forte. Danni e disagi nella notte a causa del vento che ha soffiato forte nelle Marche, causando in particolare la caduta di alberi su strade e problemi a linee elettriche.

Nottata di burrasca sulla costa spezzina con venti oltre i 100 km/h che hanno obbligato i Vigili del Fuoco a un superlavoro per gestire crolli di piante, tetti scoperchiati e cornicioni pericolanti oltre a un container finito in mare. Il forte peggioramento delle condizioni meteo a Taranto, che dalle prime ore della giornata è sferzata da violente raffiche di vento superiori ai 60 km/h ha indotto il sindaco, Rinaldo Melucci, a firmare un’ordinanza per la chiusura immediata di giardini, parchi e cimiteri, a rinviare le iniziative per il Natale e ad attivare il Centro Operativo Comunale, l’organo di gestione delle emergenze. L’accensione delle luminarie e l’inaugurazione della pista di pattinaggio sul ghiaccio sono state rinviate a domani.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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