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Cronache

Senza biglietto, scavalca i tornelli e picchia personale Anm

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Due dipendenti ANM ed una guardia giurata della Security Service presi a calci e pugni dal branco. È il bilancio di un’aggressione avvenuta nella serata di ieri a Napoli nella stazione metropolitana di Chiaiano, sulla linea 1. Tutto è accaduto intorno alle 21 e 30 quando un ragazzo di circa 20 anni ha oltrepassato i tornelli della metropolitana senza il biglietto. A lui si sono aggiunti un’altra quindicina di ragazzi che a loro volta sono entrati in stazione senza obliterare il titolo di viaggio. Un agente di stazione accortosi dello scavalco ha tentato di fermarli, ma è nata una discussione subito degenerata. Il 20enne aiutato da una decina di suoi coetanei— secondo la ricostruzione del personale ANM in servizio – avrebbe aggredito il dipendente ANM con calci e pugni.

In sua difesa sono intervenuti il secondo agente di stazione e la guardia giurata che nel tentativo di sottrarlo alla furia del branco sono stati colpiti anche loro. A quel punto i tre si sono barricati all’interno del banco agenti in attesa che arrivassero le forze dell’ordine in loro aiuto che erano state allertate telefonicamente. Gli aggressori approfittando del momento e, soprattutto, che il treno fosse arrivato in banchina hanno preferito prenderlo e andare via facendo perdere le loro tracce. Questa ennesima aggressione ai danni del personale ANM riaccende nuovamente i riflettori sul tema della sicurezza nelle stazioni e sulla carenza di adeguate misure di prevenzione tese ad arginare il fenomeno. Non è la prima volta che la stazione di Chiaiano diventa teatro di episodi simili e aggressioni a personale di ANM.

In circa due mesi abbiamo registrato quattro aggressioni, fortunatamente avvenute senza conseguenze gravi. Ma non è detto che vada sempre bene. Sono tanti i ragazzi che girano armati di coltelli o altri oggetti contendenti. Gli operatori del trasporto pubblico, soprattutto nel week end, vengono attaccati, picchiati ed insultati da gruppi di delinquenti di 15 anni o poco più che vanno in giro sentendosi i padroni della città, della metropolitana e di tutti i mezzi pubblici. L’Unione Sindacale di Base esprime, innanzitutto, la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori aggrediti e, allo stesso tempo, condanna l’amministrazione comunale e l’ANM per non aver investito le risorse necessarie a tutelare l’integrità psicofisica e morale dei propri dipendenti.

“Sono mesi che chiediamo invano al Direttore Generale di Anm, Francesco Favo, in qualità di datore di lavoro, al dirigente responsabile del settore e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione di convocare una riunione per definire gli interventi prioritari e le risorse necessarie a tale scopo. L’assenza di risposte da parte dell’alto management aziendale restano a loro volta risposte eloquenti che dimostrano, innanzitutto, aldilà degli annunci, la scarsa attenzione su questo grave fenomeno che riguarda tutti i lavoratori in prima linea. Per noi di USB la gestione della sicurezza, il benessere dei lavoratori, unitamente ad una trasparente ed imparziale gestione del personale rimangono una priorità su cui lottare e combattere tutti assieme. I lavoratori sono stanchi di subire, pretendiamo più sicurezza sicurezza, salari adeguati al reale costo della vita e meno brogli nella gestione del personale”. Così in una nota Vallini Adolfo e Marco Sansone del coordinamento USB Lavoro Privato.

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Maltempo: temporali e forti venti, allerta gialla in 10 regioni

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Una vasta perturbazione, attualmente centrata sull’area balcanica, determinerà un graduale inasprimento delle condizioni di maltempo sull’Italia, con precipitazioni sparse sul territorio, specie settori adriatici, più diffuse e persistenti su Emilia-Romagna e Marche. Inoltre, la formazione di un’aera di bassa pressione sul basso Tirreno genererà una intensificazione dei venti nord-orientali sui settori adriatici centro-settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse e persistenti, anche a carattere di carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna e Marche, dalla mattinata, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, specie settori costieri, e su Campania, Puglia e Basilicata. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Attesi, inoltre, dal primo mattino di domani, venti da forti a burrasca nord-orientali, su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, specie su settori costieri e appenninici, con mareggiate sulle coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta gialla su parte di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, sugli interi territori di Molise, Basilicata e Puglia, su parte di Campania e Sardegna.

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Auto contro scooter, omicidio volontario dopo una lite

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Un incontro, questa volta casuale. Gli animi che si scaldano, ancora, per quella relazione sentimentale con sua sorella che proprio non gli andava giù. Il finestrino della sua auto frantumato con un martelletto, la rabbia che monta e l’inseguimento dello scooter a bordo del quale viaggiavano i due rivali. Infine la tragedia provocata da una collisione, a quanto pare voluta, che trasforma un diciannovenne nell’assassino di un ventenne. E’ il drammatico epilogo di una lite che andava avanti da qualche mese, caratterizzata anche da altri episodi su cui adesso si sta cercando di fare luce, la morte di Corrado Finale, speronato mentre era in fuga su uno scooter con un altro giovane che, per fortuna, è rimasto solo ferito. Contrariamente a quanto si era pensato in un primo momento non si è trattato di un incidente, uno dei tanti che funestano i weekend, ma di un atto voluto, deliberato, finalizzato a punire quei giovani suoi rivali.

E così ha trasformato la Fiat 500 in un ariete, facendo carambolare a terra i ragazzi che prima finiscono con lo scooter contro un palo e poi su una fioriera. Le condizioni di Corrado, disarcionato dal Beverly, sono sembrate subito molto gravi. E, purtroppo, il suo decesso è sopraggiunto poco dopo, per le gravi ferite riportate. Sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli Nord, a fornire l’esatta causa della morte. L’altro centauro, il ragazzino protagonista dell’osteggiata liaison amorosa, invece se l’è cavata: la sua prognosi è di 30 giorni, ma è vivo. E’ stato proprio lui a raccontare ai carabinieri la dinamica dell’accaduto (peraltro confermata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli investigatori), insieme con il movente: una relazione sentimentale contrastata con la sorella del 19enne fermato il quale, dopo l’incidente, si è allontanato senza prestare soccorso alcuno.

Solo successivamente si è consegnato in caserma accompagnato dall’avvocato. Ieri, l’investitore, che viaggiava su una Fiat 500, al termine dell’interrogatorio è stato sottoposto a fermo, non per omicidio stradale, come sembrava logico in un primo momento, ma per i ben più gravi reati di omicidio volontario e tentato omicidio. Nell’auto c’era anche la sorella la quale ha confermato la lite che da mesi andava avanti tra il fratello e il fidanzatino. In caserma, davanti al pm, sono stati convocati e ascoltati anche alcuni parenti del sopravvissuto. Uno ha fatto riferimento a un grave episodio risalente a qualche settimana fa, quando è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro il portone della sua abitazione. Un episodio inquietante ma non denunciato. Secondo questa persona sarebbe stato proprio quel giovane fermato l’autore del gesto intimidatorio, ma lui, che ha reso dichiarazioni parzialmente confessorie, ha smentito di avere compiuto quell’attentato. Sequestrati per le perizie la vettura, il parafango bianco di una Fiat 500 trovato su via del Mare, teatro dell’incidente, e lo scooter sul quale viaggiava la vittima.

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Coppia aggredita in casa a Napoli, arrestati due loro parenti

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Sono ritenuti responsabili di avere aggredito con il volto coperto due coniugi, loro parenti, al culmine di una lite familiare, le due persone arrestate con l’accusa di tentato omicidio e lesioni gravi dalla Squadra Mobile che hanno indagato sulla vicenda coordinata dalla Procura di Napoli (VII sezione, pm Alessandra Cataldi, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli). I fatti contestati risalgono al maggio del 2023 quando marito e moglie vennero aggrediti in casa. Lui finì in ospedale con numerose ferite da arma da punta e taglio per cui fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

L’uomo si mostrò reticente con la Polizia di Stato, riferendo agli agenti di essere stato aggredito da 4-5 persone travisate giunte a bordo di scooter e non fornendo altri particolari utili alla loro identificazione. Solo quasi un mese dopo, il 16 giugno, la moglie si è presentata, spontaneamente, in Questura dove, oltre a esporre quanto subìto , riferì anche che ad aggredire lei e il marito erano stati i suoi cugini, . Una versione dei fatti confermata anche dal marito, qualche giorno dopo. Il movente dell’aggressione venne inquadrato dagli investigatori della Squadra Mobile in screzi in famiglia che videro protagonisti zii, nipoti e cugini.

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