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Cronache

Scopre la relazione del marito con la badante, botte e soprusi da entrambi

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Avrebbe scoperto che il marito intratteneva una relazione extraconiugale con una ragazza di origini marocchine impegnata come badante dell’anziana madre e per questo sarebbe stata oggetto di continue violenze e minacce da parte dell’uomo, a volte spalleggiato dalla stessa giovane (presente in Italia senza regolare permesso).

In una circostanza la vittima sarebbe anche stata costretta a ricorrere alla cure mediche per gravi lesioni ad un rene. Una vita d’inferno interrotta grazie alla denuncia fatta e alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, in particolare quelle dei figli dei due. Così gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, in collaborazione con quelli del commissariato di Torre Annunziata, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale oplontino su richiesta della procura torrese, hanno arrestato l’uomo di 60 anni (del quale non sono state fornite le generalità) e notificato alla sua amante il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Il primo è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni della moglie e, con la ragazza, di lesioni gravi. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della vittima, giunta al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia con una grave lesione al rene sinistro. Sarebbe emerso che, nel corso degli anni, la donna sarebbe stata costretta a subire dal marito continui soprusi fisici e psichici, e versava in condizioni di sudditanza perenne, tanto da essere anche abusata sessualmente dall’uomo. Le indagini sono state corroborate dalle testimonianze dei figli della coppia, i quali hanno confermato il racconto della madre che, a loro dire, si era accorta della relazione extraconiugale intrattenuta dal padre con la giovane marocchina, badante dell’anziana madre dell’uomo.

Da ciò che sarebbe emerso, l’ultimo episodio di violenza ai danni della vittima sarebbe stato commesso a inizio mese, quando l’uomo avrebbe afferrato la moglie per la gola per tenerla ferma, consentendo alla ragazza di colpire violentemente e ripetutamente con calci la vittima, tanto da procurarle la grave lesione al rene, con successivo ricovero in ospedale in prognosi riservata.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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