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Cronache

Scippo a Leclerc: Davide Stefanoni assolto, altre condanne restano

Davide Stefanoni è stato assolto dall’accusa di aver partecipato allo scippo dell’orologio di lusso del pilota Ferrari Leclerc grazie a prove che dimostrano la sua presenza a Sorrento durante l’incidente. Tre altri imputati sono stati condannati. La vicenda sottolinea le tattiche della criminalità predatoria nelle zone di alto tenore di vita.

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Davide Stefanoni è riuscito a dimostrare che la sera di Pasquetta del 2022 non era a Viareggio, bensì a Sorrento con amici e parenti, scagionandosi così dall’accusa di aver partecipato al furto dell’orologio di lusso del pilota Ferrari Leclerc. Questa svolta è emersa durante il processo ordinario presso il Tribunale di Lucca, dove Stefanoni è stato difeso dai penalisti Antonio Briganti e Marcello Marasco.

Le prove e l’assoluzione

Stefanoni è stato assolto grazie alla consulenza sui profili social che ha confermato la sua presenza a Sorrento, contraddicendo l’accusa di essere parte del gruppo di scippatori in trasferta. Il PM della Procura di Lucca aveva richiesto una condanna di dieci anni e otto mesi, basata sulla presunta partecipazione di Stefanoni al gruppo criminale.

Le condanne per gli altri imputati

Mentre Stefanoni è stato assolto, altri tre imputati sono stati condannati con rito abbreviato:

  • Francesco Pinto (20 anni) e Luciano Allinoro (40 anni): condannati a dieci anni di reclusione.
  • Annamaria Nocerino (Ponticelli): condannata a sei anni di reclusione per aver fungito da palo durante lo scippo.

Il retroscena dello scippo

Il furto dell’orologio Richard Mille di Leclerc, del valore di due milioni di euro, è stato orchestrato con precisione. I malviventi si sono finti tifosi della Ferrari, chiedendo una foto al pilota e approfittando dell’occasione per rubare l’orologio. La successiva vendita dell’orologio è stata difficoltosa a causa del nome personalizzato, rendendolo una merce “scottante” e svalutata.

Le tattiche della criminalità predatoria

L’episodio riflette una strategia comune alla criminalità predatoria radicata nei Quartieri Spagnoli di Napoli: operare in zone di alto tenore di vita, meno preparate alla microdelinquenza. I malviventi si nascondono in hotel e si fingono turisti per colpire con disinvoltura. Località come Ibiza, la costiera romagnola, ligure e toscana sono tra le mete preferite.

Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dal PM di Lucca, hanno portato alla condanna dei tre imputati, mentre Stefanoni è stato assolto grazie alla difesa basata su prove raccolte anche dai social media. Il caso resta un esempio di come la criminalità organizzata possa sfruttare le tecnologie moderne e le tattiche sofisticate per perseguire i propri fini.

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Campi Flegrei, ennesima scossa di terremoto: magnitudo 2,4 con epicentro a Pisciarelli

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Un’altra scossa di terremoto ha colpito i Campi Flegrei questa mattina, precisamente alle ore 6:01. Il sisma, di magnitudo 2,4 della scala Richter, ha avuto come epicentro la località di Pisciarelli, situata tra Pozzuoli e le zone di Agnano, Pianura e Vomero di Napoli. Il terremoto si è verificato a una profondità di 2,6 km, in una delle aree più densamente urbanizzate della regione.

Fenomeno bradisismico e intensa attività sismica

La zona dei Campi Flegrei è nota per il fenomeno del bradisismo, un movimento del suolo caratterizzato da un sollevamento o abbassamento lento e costante. Negli ultimi mesi, l’attività tellurica è stata particolarmente intensa, con frequenti scosse e un progressivo sollevamento del suolo, che ha preoccupato i residenti e le autorità locali.

Il sisma di questa mattina è solo l’ultimo di una serie di scosse che continuano a manifestarsi nella zona flegrea, segnalando un’attività geologica in continuo movimento. Nonostante la magnitudo relativamente moderata, la scossa è stata avvertita distintamente in un’area molto urbanizzata, con numerose segnalazioni provenienti da Pozzuoli, Agnano, Pianura e dal quartiere Vomero di Napoli.

Un territorio sotto costante monitoraggio

L’Osservatorio Vesuviano, responsabile del monitoraggio dell’attività sismica nell’area, continua a tenere sotto stretta osservazione i movimenti del suolo e l’attività vulcanica dei Campi Flegrei. Gli esperti sottolineano che l’intensificazione dei fenomeni sismici e del sollevamento del suolo rientra nella dinamica naturale del bradisismo, anche se la situazione rimane sotto costante attenzione.

La scossa di oggi, benché non abbia provocato danni significativi, si aggiunge a un quadro complesso e delicato, dove l’aumento dell’attività sismica solleva interrogativi sul futuro di quest’area vulcanica.

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Omicidio Thomas: in un video nonni imputato ‘creano alibi’

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Marito e moglie si mettevano d’accordo sulle cose da dire ai carabinieri se gli avessero domandato come era vestito il nipote nel giorno del delitto: non sapevano che una telecamera li registrava. Quel video realizzato nella caserma dei carabinieri di Frosinone – hanno deciso oggi i giudici della Corte d’Assise del capoluogo – entrerà nel processo per la morte di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri ucciso da un colpo di pistola alla testa esploso la sera del 30 gennaio 2023 da due persone arrivate in sella ad uno scooter nel centro storico di Alatri.

Per quel delitto sono sotto processo Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, accusati di avere sparato sul gruppo di amici tra i quali era Thomas: intendevano vendicare le scazzottate avvenute nei giorni precedenti. Il video ammesso oggi al processo riprende la nonna di Mattia mentre attende di essere interrogata dai Carabinieri nei giorni successivi all’omicidio: per l’accusa hanno provato a creare un alibi al nipote.

La nonna paterna di Mattia, un’ex Cancelleria del Tribunale di Frosinone, suggeriva al marito di descrivere un abbigliamento diverso da quello che il nipote indossava la sera dell’omicidio. E poi – secondo i Carabinieri – la donna nel rispondere ad una domanda del marito ha mimato una pistola. La decisione è arrivata al termine dell’udienza di oggi, la settima, caratterizzata dalla deposizione del luogotenente Strusciuolo che ha riferito le varie fasi delle indagini ed i test condotti. Si torna in aula il prossimo 28 ottobre e la Corte, calendarizzato altre udienze, ha annunciato che la sentenza non arriverà prima di gennaio 2025.

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Geolier chiude il Red Bull 64 Bars Live a Scampia: l’addio alle Vele e un messaggio di speranza

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Scampia ha vissuto una serata memorabile con il Red Bull 64 Bars Live, un evento che ha portato alla ribalta la scena hip hop napoletana e nazionale. In una piazza simbolica come piazza Ciro Esposito, con le Vele di Scampia sullo sfondo, l’immaginario storico della cultura rap locale ha dato il suo addio alle strutture ormai destinate alla demolizione.

Geolier: “Questo posto è come mia madre”

Il rapper Geolier, al secolo Emmanuele Palumbo, è stato il protagonista assoluto della serata. Originario del rione Gescal, Geolier ha voluto rendere omaggio al suo quartiere e alla gente di Scampia con parole forti e toccanti. “Questo posto è come se fosse mia madre”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza simbolica delle Vele per la comunità.

L’importanza della scena rap napoletana

L’evento ha visto esibirsi i principali nomi del rap italiano, tra cui il veterano Guè, il brillante Kid Yugi, il crudissimo Massimo Pericolo, e il disinvolto Tony Effe. Una sorpresa per il pubblico è stata Rose Villain, che ha portato una ventata di freschezza all’evento con la sua presenza non annunciata.

Un messaggio di speranza e riscatto

Geolier ha parlato della necessità di riscatto per le periferie, non solo di Napoli ma di tutto il mondo. Ha sottolineato come la musica possa rappresentare una via d’uscita dal degrado e dalla marginalità: “La musica può curare, può dare una speranza, può creare un futuro”. Un futuro che il rapper vede anche nel successo sportivo, con un riferimento al recente 3 a 1 del Napoli contro il Como e al desiderio di conquista dello scudetto, non solo nel calcio, ma anche nella vita quotidiana.

L’eredità delle Vele di Scampia

Con la demolizione imminente delle Vele di Scampia, il Red Bull 64 Bars Live potrebbe dover ripensare la sua location e la sua formula. Le Vele hanno rappresentato per anni un simbolo sia di degrado che di rinascita, e con la loro scomparsa, si chiude un capitolo importante per la scena hip hop napoletana.

Il futuro del rap napoletano e delle periferie

Geolier ha chiuso l’evento con un messaggio rivolto ai giovani delle periferie, esortandoli a non abbandonare i propri sogni e a lottare per un futuro migliore. “Non c’è bisogno di fuggire, si possono migliorare le cose qui”, ha affermato, parlando direttamente a chi vive nelle zone più difficili della città.

 

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