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Scandalo spionaggio: ecco chi vendeva, chi comprava dossier, e le persone spiate

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L’ultimo caso giudiziario coinvolgente Fondazione Fiera Milano e l’agenzia investigativa Equalize srl ha portato alla luce un sistema complesso di presunto spionaggio e intercettazioni. Secondo le accuse del pubblico ministero Francesco De Tommasi, il presidente della Fondazione, Enrico Pazzali, era «pienamente consapevole» che Equalize sfruttasse lo Sdi, la banca dati riservata delle forze dell’ordine, per raccogliere informazioni riservate. Tuttavia, il giudice Fabrizio Filice lo descrive come un coinvolgimento «più marginale», pur conoscendo alcuni degli obiettivi investigativi.

Ruolo di Enrico Pazzali e le operazioni su Moratti

Secondo le ricostruzioni della procura, Pazzali avrebbe richiesto informazioni segrete su Letizia Moratti, in quel momento candidata alla presidenza della Regione Lombardia, allo scopo di raccogliere materiale che avrebbe potuto screditarla, favorendo indirettamente Attilio Fontana. Gli investigatori di Equalize sarebbero entrati illegalmente nei dispositivi di personaggi pubblici, tra cui Giovanni Gorno Tempini, Guido Rivolta e altri, sfruttando parole chiave come “Fiera”, “Fontana” e “Bonomi”.

Intercettazioni e tentativi di manipolazione delle informazioni

Non limitandosi alla politica, Equalize avrebbe fornito a Pazzali rapporti manipolati, utilizzati per confronti con personaggi influenti come Giuliana Paoletti e Daniela Santanchè. In particolare, a quest’ultima sarebbe stato fornito materiale per screditare Rivolta, ostacolando una possibile nomina nello staff di Giorgia Meloni. Emergono quindi gravi dubbi sull’uso delle informazioni da parte di Pazzali per scopi personali e professionali.

Coinvolgimento di grandi aziende: da Erg a Barilla

Alcuni dei clienti più illustri di Equalize includerebbero Erg e Barilla. La prima, attraverso un contratto da 143.000 euro, avrebbe commissionato un’indagine occulta sui dipendenti, sospettati di usare informazioni aziendali a scopo speculativo. Per Barilla, invece, l’ex capo della sicurezza Maurizio D’Anna avrebbe richiesto dati telefonici di alcuni dipendenti per capire se fossero coinvolti nella diffusione di notizie interne al giornalista Andrea Deugeni.

Lo scandalo coinvolgente Pazzali e Equalize solleva interrogativi su come l’uso illecito di informazioni riservate possa aver influenzato dinamiche politiche e aziendali. Resta da vedere quali saranno le conseguenze legali e se questa vicenda porterà a un maggiore controllo sulle operazioni delle agenzie investigative.

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Cronache

Equalize e lo spionaggio a Milano: intrighi, trojan e banche dati nascoste per Arpe e Del Vecchio

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Le indagini svelano dettagli inquietanti sulla vicenda che ha coinvolto la società Equalize di Milano, sospettata di spionaggio e accesso illecito a informazioni private per conto di importanti clienti. Uno degli episodi chiave risale al 23 maggio 2023, quando due emissari di Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, si sono presentati nella sede della società dietro al Duomo per una richiesta specifica. Gli emissari, Marco Talarico, gestore patrimoniale, e Mario Cella, capo della sicurezza di Del Vecchio jr., hanno sollecitato la possibilità di ottenere il telefono della modella Jessica Serfatj, di cui il giovane era all’epoca innamorato.

Operazioni di spionaggio e trojan

Durante l’incontro, gli emissari parlano dell’idea di installare un trojan nel telefono della ragazza. L’hacker Samuele Calamucci, consulente della Equalize e parte del gruppo indagato, ha suggerito di accedere al telefono della modella durante una festa su uno yacht, noleggiato proprio da Del Vecchio jr., dove si prevedeva che lei lasciasse incustodito il dispositivo. La strategia prevedeva che, grazie al trojan, fosse possibile monitorare posizione, messaggi e chiamate della giovane.

Coinvolgimento della Guardia di Finanza

Parallelamente, Calamucci è accusato di aver chiesto a Giuliano Schiano, agente della Guardia di Finanza in servizio presso la Direzione Investigativa Antimafia di Lecce, di effettuare accessi illeciti nei database del Ministero dell’Interno, INPS e Agenzia delle Entrate per ottenere informazioni sui familiari di Del Vecchio jr. Inoltre, lo stesso Calamucci avrebbe creato un falso documento per gettare ombre su Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo, utilizzando un finto rapporto della Polizia di New York.

Patrimoni e accesso abusivo

Anche la gestione patrimoniale e i rapporti familiari sono oggetto dell’indagine. Al banchiere Matteo Arpe e a suo fratello Fabio è contestato un accesso abusivo ai conti di Banca BPM relativi a Fulvia Bergamaschi. L’avvocato difensore ha dichiarato che si trattava di un incarico professionale legato a questioni familiari. Tra gli indagati figura anche Fabio Candeli, amministratore delegato di Banca Profilo, la quale ha affermato che Equalize aveva garantito la legittimità degli strumenti utilizzati, e che le informazioni estratte erano limitate e destinate al rispetto delle norme antiriciclaggio.

Un intrigo che si allarga

L’indagine su Equalize, condotta dai carabinieri e dalla procura, evidenzia una rete di accessi illeciti e attività di spionaggio che avrebbe consentito alla società milanese di ottenere e vendere informazioni riservate, causando un vero e proprio allarme in settori che vanno dall’imprenditoria alla politica, fino a questioni di sicurezza nazionale. Il caso, che vede coinvolte numerose personalità del mondo finanziario e industriale, potrebbe portare alla luce ulteriori dettagli sull’intricato sistema di sorveglianza e spionaggio sviluppato dalla società.

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Cronache

Minori armati di coltelli, genitori chiedono scusa ai Carabinieri

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Due minorenni, 16 e 14 anni, sono stati sorpresi armati di coltelli, con lame di 23 centimetri dalla punta all’impugnatura, durante i controlli dei carabinieri della compagnia Centro insieme con pattuglie del nucleo radiomobile e del reggimento Campania tra i locali della movida di Chiaia e del centro storico di Napoli. I due non hanno saputo cosa rispondere, hanno consegnato le armi ma chiedendo di non avvisare i loro genitori. I carabinieri hanno dovuto farlo: i genitori, riferiscono i militari, hanno chiesto scusa. I giovani saranno denunciati per porto abusivo di armi, i due coltelli sequestrati.

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Ferito con tre proiettili durante un tentativo di rapina

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La scorsa mezzanotte, i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e del Nucleo Operativo Vomero sono intervenuti al pronto soccorso del Cardarelli per un uomo ferito. Si tratta di un 28enne di Casoria, già noto alle forze dell’ordine, colpito da tre proiettili alla coscia e al piede. Secondo una prima sommaria ricostruzione, il 28enne sarebbe stato colpito durante un tentativo di rapina in calata Capodichino. Indagini in corso per chiarire luogo evento, dinamica e matrice.

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