Un buco di bilancio da oltre un milione di euro scoperto nell’autunno del 2022 ha portato alla luce una vicenda complessa e delicata che riguarda il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Le indagini, ancora in corso, stanno cercando di fare chiarezza sulle spese di personale, in particolare sul pagamento di straordinari notturni e festivi per i dipendenti. In alcuni casi, i dipendenti dell’ente avrebbero accumulato fino a 160 ore di lavoro extra mensili, ben oltre il limite contrattuale di 200 ore annuali.
Le prime scoperte
Le verifiche della Guardia di Finanza, che indaga sia per la Procura contabile sia per la Procura penale, hanno rivelato che fino al 2020 sono stati erogati straordinari per notti e festività, facendo lievitare gli stipendi dei dipendenti. Alcuni di questi pagamenti potrebbero essere giustificati dalle lunghe sedute del Consiglio, che si protraevano fino a tarda notte, specialmente nei mesi di dicembre e luglio, quando si discutono le ratifiche delle nomine e il voto di bilancio. Tuttavia, gli straordinari festivi sollevano molti interrogativi, poiché non sembrano strettamente necessari per le attività dell’ente.
Le indagini si concentrano proprio su questi aspetti: in alcuni casi, gli statini dei dipendenti sembrano mostrare un numero di ore di straordinario difficilmente giustificabile, creando dubbi sulla legittimità di tali pagamenti. Tra i dettagli sotto esame, c’è anche l’utilizzo di mandatini compilati a mano e rimborsi spese che, secondo i documenti esaminati, non sempre risultano collegati ad attività istituzionali del Consiglio.
Il vertice inquirente
Nel caldo di agosto, un vertice tra gli inquirenti si è tenuto a Napoli, alla presenza del pm della Procura contabile Davide Vitale, del pm Danilo De Simone della Procura di Napoli, e dell’aggiunto Sergio Amato, con l’obiettivo di fare il punto della situazione. Al centro del dibattito, oltre alle irregolarità sugli straordinari, ci sono i rimborsi spese e i premi annuali concessi ai dipendenti, pari a circa 1.700 euro lordi. Tutti questi elementi sono attualmente sotto la lente degli investigatori.
Le dichiarazioni dell’ex direttore amministrativo
L’indagine ha avuto origine grazie a segnalazioni provenienti dall’ex direttore amministrativo, che ha più volte chiarito la sua posizione tramite il proprio legale. Secondo quanto dichiarato, non avrebbe intascato un euro di straordinario e tutte le attività contabili sarebbero state svolte in maniera trasparente, seguendo le direttive dell’ente. Tuttavia, le indagini dovranno confermare o smentire tali dichiarazioni, tracciando un quadro definitivo della situazione.
Le conseguenze e le misure del 2020
Già nel 2020, due anni prima dello scoppio dello scandalo, i vertici del Consiglio dell’Ordine avevano deciso di ridurre le spese per gli straordinari, introducendo un contratto integrativo volto a ricalibrare le uscite di bilancio. Tuttavia, anche su questo accordo sono in corso verifiche per stabilire se siano stati commessi errori o se ci siano stati altri comportamenti irregolari.
Il futuro delle indagini
Ad oggi, resta da capire l’entità delle eventuali responsabilità penali e amministrative. Le indagini, condotte dalla Procura contabile e dalla Procura ordinaria, cercheranno di definire eventuali ipotesi di accusa e verificare se ci siano state irregolarità sistematiche nella gestione dei conti e delle spese del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.
Lo scandalo ha sollevato interrogativi importanti sulla trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche e, nei prossimi mesi, ci si attende che le indagini possano far emergere ulteriori dettagli su una vicenda che ha già scosso profondamente il mondo forense.