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Scampia, crollo annunciato e allarme inascoltato? I pm dispongono una perizia

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“Chi ha fatto questo deve pagarla”. Una donna alza la voce mentre tutto attorno è un gran andirivieni di sfollati che cercano di capire quando possono tornare nei propri alloggi. La solidarietà nei loro confronti è straripante: continuano a giungere aiuti, addirittura eccessivi tanto da spingere gli stessi beneficiari a ringraziare e a chiedere nel contempo di non donare più. A Scampia la normalità è sempre stata una chimera ma dopo il tragico crollo del ballatoio della Vela Celeste, che ha provocato tre morti, l’obiettivo appare ancora più lontano. Perchè e come è successo? L’indagine sarà lunga e complessa: bisognerà approfondire dati tecnici e servirà l’ausilio di conoscenze specialistiche. A questo sarà chiamato il professionista scelto dalla Procura di Napoli che si occuperà di effettuare una prima perizia.

Il suo lavoro sul luogo del disastro fornirà una base di partenza grazie alla quale gli inquirenti potranno valutare la necessità di avvalersi anche di altri esperti. Il fascicolo è nelle mani dei sostituti procuratori Manuela Persico e Mario Canale, della sezione “Lavoro e colpe professionali”, coordinati, al momento, dal procuratore aggiunto Sergio Amato. A capo della sezione infatti è il procuratore aggiunto Simona Di Monte.

L’inchiesta punta sulla mancata manutenzione, sugli allarmi rimasti inascoltati e sugli interventi eseguiti nel corso degli anni, legittimi o illegittimi, che siano. La Squadra Mobile di Napoli sta acquisendo documenti e verificando se le procedure che hanno interessato la struttura negli ultimi anni siano state correttamente eseguite, a partire dai controlli di staticità e dalla manutenzione. Particolare attenzione viene riservata alla ricerca di eventuali segnalazioni di danni (come quella del 2016 sui rischi strutturali rimasta inascoltata, riguardante anche le passerelle, evidenziati nel bando ‘Restart Scampia’): l’obiettivo è trovare un nesso di causalità tra gli appelli inascoltati e il grave cedimento di lunedì notte. Gli agenti del commissariato Scampia, intanto, stanno continuando anche ad ascoltare i testimoni con l’obiettivo acquisire quante più informazioni sul grave incidente.

All’ospedale pediatrico Santobono restano molto gravi ma stazionarie le condizioni delle due bambine di 7 e 4 anni. Per le altre 5, anche loro sotto stretto monitoraggio, trapela un moderato ottimismo. Molto grave anche una donna ricoverata all’ospedale Cardarelli con un trauma alla testa: è stata sottoposta a un intervento neurochirurgico per ridurre la pressione intracranica. A fare il punto sulla situazione sfollati, ben 500, è stato il prefetto di Napoli, Michele di Bari. La maggior parte di loro, ha spiegato, risiede da parenti, 70 presso associazioni e 150 persone nella sede di Scampia dell’Università Federico II, dove sono stati attivati tutti i servizi necessari. Lo stesso prefetto ha evidenziato che nella vela celeste è stata ripristinata l’erogazione idrica e “molti alloggi sono già agibili”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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