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Cronache

Sant’Antonio da Padova in elicottero, la benedizione è dal cielo

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L’epoca del Covid costringe a rinunce anche la devozione popolare, ma oggi Padova e il suo patrono, Sant’Antonio, hanno reso ancora piu’ forte il significato del 13 giugno: il busto dorato del Santo, con le reliquie, ha inviato la sua benedizione dal cielo, portato da un elicottero dell’Esercito sul quale ha sorvolato i luoghi simbolo della battaglia contro il virus. Il velivolo ha fatto tappa davanti all’ospedale di Schiavonia, quindi ha sorvolato Merlara, Vo’ Euganeo, Camposampiero e il carcere Due Palazzi di Padova.

Una giornata speciale: tanti fedeli davanti alla Basilica antoniana per le otto messe della giornata, con file e assembramenti, nonostante i posti contingentati, in chiesa e anche nel sagrato, e molti altri con il naso all’i’nsu’, sperando di vedere il Santo passare nel cielo. Una scena di impatto cinematografico, quasi una citazione della sequenza iniziale de “La Dolce Vita”, dove un elicottero sorvola Roma portando appesa la statua del Cristo benedicente. Niente processione per le vie cittadine, che ogni anno richiama a Padova decine di migliaia di pellegrini, anche dall’estero, ma una cerimonia vissuta sull’onda dell’uscita dall’emergenza sanitaria. Anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ha preso parte alla manifestazione, dopo esser salita a bordo dell’elicottero per il sorvolo della provincia. “Sono qui per Sant’Antonio, che diceva sempre ‘quello che conta sono i fatti, non le parole”” ha spiegato la presidente di Palazzo Madama. “Sorvolare le zone piu’ colpite dalla pandemia significa ringraziare tutti, operatori sanitari, medici, infermieri, forze dell’ordine, tutti quelli che ci hanno fatto uscire da questa emergenza”. I frati della Basilica, nel pomeriggio, hanno portato la grande statua lignea di S.Antonio – che tradizionalmente guida la processione – davanti all’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Qui si e’ tenuto un momento di preghiera con le autorita’ civili, e con il delegato pontificio, monsignor Fabio Dal Cin, e padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica antoniana. I religiosi hanno invocato la protezione del Santo e hanno rivolto un ringraziamento al personale sanitario per l’impegno profuso durante l’emergenza Covid.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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