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Cronache

Sant’Antimo, funerali separati per cognati uccisi

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Due funerali separati per i cognati Luigi Cammisa, di 29 anni, e Maria Brigida Pesacane, di 24, uccisi giovedì scorso a Sant’Antimo, nel Napoletano, dal suocero Raffaele Caiazzo, che credeva fossero amanti e che probabilmente, come hanno raccontato i figli, si era invaghito di Maria Brigida. Tanti applausi e tanta gente, soprattutto giovani, alle esequie delle due vittime, che lasciano entrambi due bambini di pochi anni. Sant’Antimo, comune che qualche giorno fa ha ricordato Giulia Tramontano, la ragazza incinta di sette mesi uccisa a Senago dal compagno Alessandro Impagnatiello, ha dato l’ultimo saluto poco prima di pranzo a Luigi Cammisa, mentre nel pomeriggio, a Melito di Napoli, si sono svolti i funerali di Maria Brigida Pesacane, ma senza corteo funebre, vietato dalla commissione prefettizia che amministra il Comune per motivi di viabilità e di ordine pubblico. Alle 12.30 a Sant’Antimo, dove il sindaco Massimo Buonanno ha proclamato il lutto cittadino, la banda ha accompagnato il feretro nel tragitto dalla casa di Cammisa, nei pressi di piazzetta Sant’Antonio dove il 29enne è stato freddato da sette colpi di pistola, verso il santuario di Sant’Antimo Prete e Martire. Sui cancelli della chiesa c’era affisso lo striscione con la scritta

“Sarai sempre con noi, non importa quanto è grande la distanza che ci separa”. Un applauso ha poi accompagnato la bara con sopra una maglia azzurra del Napoli, dall’auto all’interno della chiesa; parenti e amici hanno sorretto il feretro. A celebrare i funerali, monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, e don Francesco Campanile, parroco del santuario, che durante l’omelia ha ricordato Cammisa. “Mi ha fatto riflettere – ha detto il sacerdote – la mamma di Luigi: qualche ora dopo l’omicidio è venuta in questa chiesa e ha affidato il figlio a Gesù. Questa è la parola che parla di più ed è questo quello che oggi noi dobbiamo portare nel cuore: affidare Luigi a Gesù. Anche se Luigi è morto, come diciamo noi, lui vive nel Signore. La sua vita continua in un modo diverso, che noi non sappiamo. Ma vive anche nei suoi cari, nella moglie, nei figli, nei familiari. Oggi sono convinto che Luigi, per come è stato descritto, buono, laborioso, direbbe a voi, a voi giovani soprattutto: ‘Mai più violenza’”.

Anche a Melito, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, un lungo applauso ha accolto la bara bianca con la salma della 24enne Maria Brigida, accompagnata lungo la navata da giovani che indossavano una maglia con davanti una foto della ragazza e dietro la parola “giustizia”, intonata in coro sul sagrato. “La vita è un dono – ha detto il parroco, don Italo Mastrolonardo – che nessuno può strappare. Ancora una volta un uomo si avventa su una giovane vita, su due giovani vite. Il dolore dei familiari, degli amici, dei conoscenti, è pietrificato, è difficile entrare nel cuore. Sembra di vivere un incubo. Ma voi amerete ancora di più Maria Brigida e lei pregherà per voi dal cielo. Siate voi gli angeli dei suoi figli”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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