La prima serata del Festival è per tanti una conferma. Per tanti altri una delusione. Per il Festival è certamente un successo straordinario. Se ne parla sempre. Comunque se me parla. Ecco alcuni voti che possiamo dare ai protagonisti della prima serata, quella di esordio. Una sorta di pagellone. Che troverà alcuni in accordo, tanti in disaccordo o viceversa.
CLAUDIO BAGLIONI: Meno ingessato dello scorso anno, ha lasciato anche più spazio a Bisio e Raffaeli. Ha cantato solo due brani assieme ai suoi superospiti. VOTO: 6.5.
VIRGINIA RAFFAELE: Va bene con Bisio, non benissimo. Troppo imbrigliata rende meno di quel che vale. VOTO 6.5
CLAUDIO BISIO: emozionato all’inizio, si scioglie “strada facendo”. Meglio nel monologo su Baglioni “sovversivo” che negli intermezzi con Virginia. VOTO: 6.5
FRANCESCO RENGA – Aspetto che torni: Anche noi aspettiamo lui. E’ bravo, piace al pubblico femminile, ma la canzone e’ modesta. Con la sua voce, meriterebbe di piu’.VOTO: 5.5
NINO D’ANGELO E LIVIO CORI – Un’altra luce: Accoppiata insolita, ma tutto sommato credibile. Uno al servizio dell’altro: scontro-incontro generazionale. VOTO: 6.5
NEK – Mi faro’ trovare pronto: Porta una sferzata energica sul palco dell’Ariston. Ma i tempi di Fatti avanti amore sono lontani. Di certo prenota i passaggi in radio. VOTO: 6.5
THE ZEN CIRCUS – L’amore e’ una dittatura: Tamburi e sbandieratori distraggono dall’ascolto di un brano non semplice. Sono una rock band e non se lo dimenticano. VOTO: 7
IL VOLO – Musica che resta: Tra i piu’ applauditi all’Ariston, con la loro sempiterna linea dura e pura “tradizione e bel canto”, buona per l’export in Russia. VOTO: da 4 a 7
LOREDANA BERTÈ – Cosa ti aspetti da me: Rock stile Vasco firmato da Gaetano Curreri. Loredana su questo palco si esalta e ci mette anima, cuore e gambe. Magari la prossima volta ci mette anche il look. Ma da lei ci aspettiamo proprio questo. VOTO: 7
ANDREA BOCELLI: Un salto indietro di 25 anni, quando vinse tra le Nuove Proposte. In memoria di quella volta, si rimette al piano per Il mare calmo della sera in duetto con Baglioni. Rispolvera anche la giacca di pelle che poi passa al figlio. VOTO: 9
VOTO: 8 DANIELE SILVESTRI – Argentovivo: Brano d’impatto, anche nella messa in scena, tra banchi di scuola e batteria. Silvestri non sbaglia un festival, e non si smentisce neanche stavolta. Si fa accompagnare da Rancore, che si prende la scena, anzi “spacca”. Testo, interpretazione, emozione. VOTO: 8,5
FEDERICA CARTA E SHADE – Senza farlo apposta: Brano orecchiabile, anche troppo. Ti entra in testa e lo canticchi subito. E poi?
VOTO: 5 ULTIMO – I tuoi particolari: E’ il vincitore in pectore, dopo la vittoria di un anno fa tra le Nuove Proposte e un anno vissuto col piede sull’acceleratore. Qualche incertezza di troppo, ma si vede che e’ cresciuto. E l’esecuzione al piano gli da’ una spinta in piu’. VOTO: 7
PIERFRANCESCO FAVINO: la domanda e’ solo una: perche’ non e’ stato richiamato per il bis? Delizioso il medley sui musical con Virginia Raffaele. VOTO: 8.
PAOLA TURCI – L’ultimo ostacolo: Anche stavolta e’ la piu’ elegante di tutti, la piu’ charmant. Ma non basta: anche se la sua interpretazione non delude, il brano non convince fino in fondo. VOTO: 6.
MOTTA – Dov’e’ l’Italia: E chi non se lo chiede? Motta pero’ c’e’, eccome. Esordiente al festival, ma non se e’ accorto nessuno. Sicuro e tranquillo, sa di avere un bel pezzo. VOTO: 7
BOOMDABASH – Per un milione: Reggae-tormentone al festival. Se non avra’ fortuna qui, potra’ averla in radio. VOTO. 6.
PATTY PRAVO con BRIGA – Un po’ come la vita: Voleva essere un incontro generazionale, diventa distanza siderale. Disallineati, non coordinati, mondi lontani di galassie diverse. Un problema tecnico iniziale non li aiuta. VOTO: 5
SIMONE CRISTICCHI – Abbi cura di me: Intenso, teatrale (nel senso migliore del termine), poetico. I tempi di Ti regalero’ una rosa sono lontani, ma il piglio, e la scrittura, sono garanzia di qualita’. VOTO: 7
GIORGIA – Un medley da brividi, tra Jovanotti, Ramazzotti e finale da brividi con Whitney Houston. Baglioni l’accompagna, suonando il piano, in Come Saprei, ma Giorgia non teme rivali. Meriterebbe una classifica tutta sua. VOTO: 8.
ACHILLE LAURO – Rolls Royce: La scheggia impazzita del festival. Fa sul serio o prende tutti in giro? Nel dubbio, ce lo godiamo cosi’ com’e’. Esplosivo, maledetto, inafferrabile. VOTO: 7
ARISA – Mi sento bene: E anche noi ci sentiamo bene con lei. Fa prima sognare, poi scatenare. Bentornata Arisa. VOTO: 7
NEGRITA – I ragazzi stanno bene: Non saranno i Negrita di un tempo, ma il loro rock “veterano” non sfigura. E neanche Pau. VOTO: 7
EX-OTAGO – Solo una canzone: Brano gradevole. Loro anche. Forse potevano spingere di piu’ per non sprecare l’occasione della vita del festival. VOTO: 6
ANNA TATANGELO – Le nostre anime di notte: Molto festival, molto Sanremo. E’ a suo agio sul palco. E tanto basta. VOTO: 6.
IRAMA – La ragazza con il cuore di latta: Testo duro che colpisce allo stomaco. Il coro gospel e’ un valore aggiunto, Irama riesce a mantenere alta l’attenzione nonostante l’ora. VOTO 7
ENRICO NIGIOTTI – Nonno Hollywood: gli affetti familiari in questa ballad minimal, che confermano la buona mano di Nigiotti nella scrittura. VOTO: 6
MAHMOOD – Soldi: in arrivo direttamente da Sanremo Giovani. Si conferma e non delude le aspettative con un brano intenso. VOTO: 6.5.