Ascolti, spot, coinvolgimento social: negli ultimi anni la corazzata Sanremo ha battuto tutti i record e si prepara ad alzare ancora l’asticella. La sfida dell’Amadeus quater, al via il 7 febbraio, è replicare o superare il bottino storico del 2022, con un ascolto medio da 11 milioni 265 mila spettatori, pari al 58.4% di share, oltre 88 milioni di video on demand e 33,6 milioni di interazioni social. E una raccolta pubblicitaria da 42 milioni di euro.
GLI SPOT – Rai Pubblicità si frega già le mani: i conti si fanno alla fine, ma si prevede – visto anche l’aumento del 28% del listino medio per la tabellare – che il festival faccia il pieno di spot, con 50 milioni di euro: “Siamo sulla buona strada”, ha detto l’ad Gian Paolo Tagliavia, confermando le stime del Sole 24 Ore.
GLI ASCOLTI – Sul fronte ascolti, lo show più seguito dell’anno ha ormai un impatto allargato nel tempo: accanto agli ‘addicted’ pronti alla sbornia di mille minuti di diretta (l’anno scorso la durata media delle serate fu di 237 minuti), Sanremo è sempre più seguito anche su RaiPlay. “Soltanto la finale – spiega Francesco Siliato, data analyst del settore e partner di Studio Frasi – lo scorso anno generò 7 milioni 800mila click. In totale il festival 2022 ha raggiunto 644mila ore di visione complessive, per 14 minuti di media che è un dato molto alto”. Notevole è anche il peso della coesione sociale, cioè la ‘somiglianza’ tra il pubblico di una trasmissione tv e l’intera popolazione: “L’anno scorso – ricorda Siliato – la finale raggiunse il 90.85%. Bisognerà valutare l’eventuale impatto della protesta contro la presenza di Zelensky”. Dal punto di vista tecnico, aggiunge, “ci sono altre due novità da tener presente: a gennaio il ‘non riconosciuto’ da Auditel, cioè il numero delle persone che non hanno guardato la tv in diretta, ha sfiorato i 2 milioni e il 21% della platea. Una parte di queste tornerà sicuramente per seguire l’evento Sanremo. E poi c’è il fattore Mediaset, che quest’anno non disarma il palinsesto, confermando in particolare C’è posta per te, unico show che supera i 4 milioni, il sabato sera. Lo Studio Frasi ha stimato che a gennaio il ‘target dinamico’, cioè le persone che hanno seguito la finale di Sanremo 2022 (seguita nel complesso da 13,3 milioni di spettatori) e il mese scorso hanno guardato lo show di Maria De Filippi, corrisponda a 2,7 milioni. Se anche tutti questi spettatori sabato prossimo scegliessero comunque Canale 5, la finale del festival supererebbe in ogni caso i 10 milioni”.
I SOCIAL – Numeri alla mano, l’edizione 2023 si avvia a diventare la più social di sempre. Chiara Ferragni, l’imprenditrice digitale che il direttore artistico ha voluto accanto a sé per la prima e l’ultima serata, può contare su 28,5 milioni di follower solo su Instagram. Tra gli artisti, Marco Mengoni sfiora i 5,9 milioni di follower sui social (Facebook, Twitter, Instagram e TikTok), Ultimo è a quota 4,8 milioni, Elodie poco più di 4 milioni e mezzo. E poi i Modà (3,2 milioni), Giorgia (2,7 milioni), Lazza (1,9 milioni), Levante (1,6 milioni), Madame (1,5 milioni). E Articolo 31 e J-Ax toccano i 7,7 milioni. Anche se seguaci non vuol dire in automatico voti, è chiaro che i social media avranno un ruolo centrale. La società di strategia e marketing digitale DeRev – che monitora l’efficacia della comunicazione social in base a numero di follower, interazioni e post – mette in testa Ultimo, con un engagement medio dell’1.22%, rafforzato dalla presenza di Eros Ramazzotti nella serata duetti: 7,6 milioni di fan online, la maggior parte su Facebook; al secondo posto Mengoni, al terzo Lazza con un engagement dell’1.62% e la speranza che Emma (12 milioni di fan), sua partner nelle cover, lo spalleggi online. Rispetto al 2022 è cresciuto soprattutto il peso di TikTok: l’anno scorso la maggior parte degli artisti non c’era, quest’anno ci sono tutti “e qualcuno – fanno notare dalla DeRev – con engagement non da poco”. Lo stesso festival è sbarcato sulla piattaforma: a gennaio i follower sono aumentati rapidamente, con picchi di engagement del 45%.
LA MUSICA – Sanremo è un affare anche per il mercato discografico. Con Amadeus al comando, il peso del festival sul fatturato annuo delle case discografiche – secondo le stime della Fimi – è passato dall’1.5% circa al 2.5% del 2022. L’anno scorso i brani del festival hanno superato gli 880 milioni di stream (+48.2% rispetto al 2021); dal 2013 al 2022 il numero dei dischi di platino raggiunti dai singoli in gara è cresciuto del 357%. Quest’anno, poi, il cast è ‘all star’: il numero dei platini detenuti dagli artisti cresce del 21%, dai 280 del 2022 ai 340 del 2023.