Collegati con noi

In Evidenza

Sanatoria per i migranti, la norma Bellanova è fatta su misura per far saltare in aria il M5S

Pubblicato

del

“Scongelate” dopo la fase piu’ critica dell’emergenza coronavirus, agguerrite come nei giorni delle dimissioni di Luigi Di Maio: sul nodo delle regolarizzazioni dei migranti risorgono le tante, differenti “anime” del M5S. Non si tratta solo della corrente cosiddetta “filo sovranista” ma anche di tanti “big”. C’è stanchezza verso quelli che vanno avanti per cedimenti in nome del governismo. Lo facevano con la Lega, lo fanno col Pd. Ed e’ per questo che anche il capo politico Vito Crimi, costretto a districarsi continuamente nei delicati equilibri, questa volta ha dovuto spesare la linea “dura”. Non e’ stato facile, per Crimi. Anche perche’, come spiega un membro del governo M5S “l’accordo domenica, effettivamente c’era”. Solo che, evidentemente, non era stato preso in considerazione un dato: che l’ala “contiana”, sul capitolo migranti-caporalato, rischia di essere quasi certamente in minoranza anche a livello parlamentare. “Siamo arrabbiati, qui c’e’ Iv che alza continuamente la posta e vuole una scusa per uscire dalla maggioranza”, si sfoga un deputato mentre lascia Montecitorio. E a tanti, nel Movimento, non e’ piaciuto neanche il blitz televisivo fatto ieri dal titolare del Mef Roberto Gualtieri, che ha annunciato lo scioglimento di tutti i nodi politici. Il tema e’ che, al di la’ del metodo, a buona parte dei gruppi del Movimento non piace il merito della norma voluta dal ministro Teresa Bellanova.

Teresa Bellanova – Politiche agricole alimentari e forestali

“E’ una sanatoria inutile, che toglie lavoro agli italiani e non evita il pericolo dello sfruttamento”, spiega un parlamentare vicino ai dossier piu’ strettamente economici. Su questo punto si incrocia un altro tipo di malumore che serpeggia nel Movimento. La “norma Bellanova”, secondo i Cinque Stelle, esclude la possibilita’ che ad essere impiegati nei lavori stagionali siano i detentori del reddito di cittadinanza, “bandiera” i M5S sono piu’ che mai decisi a rilanciare. Tanto da ipotizzare la proposta di impiegare chi percepisce il reddito di cittadinanza “a guardia” delle misure di distanziamento nelle spiagge libere. Resta un dato che, in queste ore, “tormenta” il Movimento: la levata di scudi sulle regolarizzazioni rischia di innescare uno scontro aperto con il premier Giuseppe Conte, dopo la lunga tregua del coronavirus. Ed e’ in questo contesto che si inserisce la partita interna al Movimento. Una partita che solo il Covid-19 ha interrotto. “Purtroppo i nodi politici riemergono e sara’ cosi’ fino agli Stati generali…”, spiega una fonte del Movimento. Nel “no” alla norma Bellanova, infatti, emerge la posizione di Luigi Di Maio. La sua convinzione e’ che bisogna dire “no” a quella che viene definita una sanatoria. Ed e’ una posizione su cui si va costruendo, nel corso della giornata, un’asse si’ ortodosso, ma spostato politicamente piu’ a destra: quello che vede in trincea Carlo Sibilia, Manlio Di Stefano ma anche il pugliese Giuseppe L’Abbate e buona parte della squadra dei parlamentari campani e siciliani. La tregua tra i “big” – da Di Maio a Roberto Fico, da Paola Taverna a Alessandro Di Battista, sembra insomma gia’ vacillare. Nel segno di uno scontro per la leadership futura del Movimento che balla tra “l’ombra” della guida di Conte e il rischio di una scissione dei Cinque Stelle.

Advertisement

Eventi Live

Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

Pubblicato

del

Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

Continua a leggere

In Evidenza

Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

Pubblicato

del

La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

Continua a leggere

In Evidenza

Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

Pubblicato

del

La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto