Continuano a salire, nell’ultima settimana, i ricoveri ed i decessi per Covid in Italia, mentre si conferma in diminuzione il trend dei nuovi contagi. Un andamento che vede al contempo un lieve aumento dei nuovi vaccinati anche se resta ancora basso il numero delle persone che hanno effettuato la quarta dose. Sullo sfondo, resta la preoccupazione per il possibile emergere di nuove varianti del virus SarsCoV2 e, al momento, gli occhi sono puntati su una nuova sottovariante recentemente segnalata, la XBB. Ed un caso è stato registrato in Abruzzo, secondo quanto emerso dall’ultima flash survey dell’Istituto Superiore di Sanità, relativa ad un campione di casi positivi dello scorso 4 ottobre. Il caso in questione, sequenziato dal Laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti, riguarda un paziente di origini straniere. Secondo l’Oms, in base ai primi dati, la sotto-variante ha una più alta capacità di eludere la risposta del sistema immunitario, ma non sembra comunque causare forme più gravi di malattia. Al 17 ottobre, sono circa 800 i campioni di sottovariante XBB sequenziati, ha riferito l’Oms. XBB, per il momento, non pare però causare una forma più grave di malattia. Il quadro aggiornato dell’andamento epidemico arriva dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 12-18 ottobre. Tornano a scendere dunque, nell’ultima settimana, i contagi Covid (-6,2%), ma crescono i ricoveri ordinari (+11,7%), le terapie intensive (+13,4%) ed i decessi (+38,4%). Gimbe rileva un calo dei nuovi casi (275.628 contro 293.902) che riguarda tutte le regioni tranne Puglia, Sardegna e Sicilia. In aumento invece l’occupazione dei posti letto in area medica (+734) che, dopo aver raggiunto il minimo di 3.293 il 24 settembre, arrivano a 6.993 il 18 ottobre. In aumento anche le intensive (+30). E crescono i decessi (544 contro 393) con una media di 78 al giorno. Al 18 ottobre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è dell’11% in area medica (dal 5,1% del Molise e della Puglia al 50,7% della Valle D’Aosta) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Basilicata e del Molise al 7,7% della Valle D’Aosta). Percentuali in crescita ma che restano comunque ben al di sotto delle soglie di allerta, fissate al 15% per l’area medica ed al 10% per le terapie intensive. Sul fronte della campagna vaccinale, invece, la copertura nazionale per le quarte dosi del vaccino anti-Covid è pari solo al 20% e risultano dunque scoperte 4 persone su 5. Sono quasi 34.300 le somministrazioni giornaliere, in crescita rispetto alle 28.469 della scorsa settimana, ma ad oggi ancora 6,8 milioni di italiani non vaccinati. Nell’ultima settimana crescono però i nuovi vaccinati: 1.484 rispetto ai 1.340 della settimana precedente (+10,7%). Nelle 24 ore, i numeri della pandemia restano sostanzialmente stabili. Sono 40.563 i nuovi casi di Covid-19, contro i 41.712 di ieri, secondo l’aggiornamento quotidiano del ministero della Salute. Le vittime sono 84, contro le 81 di ieri. Il tasso di positività è del 17,70% (ieri era 17,9%) ed i tamponi molecolari e antigenici eseguiti sono stati 229.140, contro i 233.084 del giorno precedente. Negli ospedali, sono 242 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (ieri erano 251), mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 7.025, rispetto ai 7.062 del giorno precedente. Anche a livello mondiale, rileva l’Organizzazione mondiale della sanità, i nuovi casi di Covid-19 continuano a scendere. Secondo l’ultimo bollettino Oms, nella settimana tra il 10 e il 16 ottobre si sono verificati 2,9 milioni di casi, il 6% in meno rispetto alla settimana precedente. E sono stati oltre 8mila i decessi, con un calo del 17% rispetto a 7 giorni prima. Tra i diversi Paesi, l’Italia si colloca tuttavia al quarto posto al mondo per numero di nuovi casi settimanali nel periodo considerato e al terzo per i decessi.