Collegati con noi

Corona Virus

Rt scende 1,18 ma Italia monocolore con casi ovunque

Pubblicato

del

Continua a scendere in Italia l’indice di trasmissibilita’ Rt, che questa settimana si colloca a 1,18 – con valori tra 1 e 1,25 nella maggioranza delle Regioni – contro l’1,43 di quella passata. Un dato positivo che lascia intravedere una decelerazione della curva epidemica da SarsCov2, ma che da solo non basta. Altri parametri, infatti, restano negativi, a partire dall’incidenza dei casi in crescita che fotografa un’Italia ‘monocolore’ dove l’epidemia imperversa pressoche’ ovunque. E preoccupano i numeri dei ricoveri ordinari delle terapie intensive. Il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanita’ (Iss) e ministero della Salute evidenzia, infatti, come l’epidemia si mantenga ancora a livelli “critici” sia perche’ l’incidenza di nuove diagnosi resta molto elevata e ancora in aumento, sia per gravita’ con un significativo impatto sui servizi assistenziali. Un quadro che spinge il presidente Iss Silvio Brusaferro a dire che e’ ancora troppo presto per “cantare vittoria” perche’ Rt e’ sopra 1 e cio’ vuol dire che i casi, anche se piu’ lentamente, ancora aumentano. Una fotografia confermata dai dati giornalieri resi noti dal ministero e che indicano un aumento dei nuovi casi, pari a 37.242 nelle ultime 24 ore, circa mille piu’ di ieri. Salgono purtroppo anche le vittime: 699 in un giorno rispetto alle 653 di ieri. Dall’inizio dell’emergenza sono state 1.345.767 le persone contagiate, con un numero complessivo di vittime di 48.569. Le regioni che registrano il maggiore aumento di nuovi casi nelle ultime 24 ore sono la Lombardia (9.221) e la Campania (4.226). Altro dato negativo e’ rappresentato dal fatto che, dopo giorni di calo, torna a salire l’incidenza dei positivi rispetto al numero di tamponi effettuati nelle ultime 24 ore: e’ del 15,6% mentre ieri era del 14,4%. I tamponi effettuati nell’ultimo giorno sono stati 238.077 circa 12mila in meno rispetto a ieri. In crescita anche i ricoveri in terapia intensiva (+36), per un totale di 3.748. Complessivamente, gli attualmente positivi sono 777.176, 15.505 in piu’ nelle ultime 24 ore: di questi, 33.957 sono ricoverati nei reparti ordinari, con un incremento di 347. Una situazione che resta dunque di allarme, con 18 regioni, evidenzia il monitoraggio, che hanno superato la soglia critica per i ricoveri, mettendo a rischio l’assistenza per i pazienti con altre patologie. Per questo, anche se l’Rt cala e si iniziano a vedere gli effetti delle misure, l’attenzione deve restare massima. “C’e’ un’Italia un po’ monocolore perche’ l’epidemia colpisce un po’ tutto il Paese anche se negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi”, ha sottolineato Brusaferro alla conferenza stampa di analisi dei dati organizzata al ministero, rilevando anche come l’eta’ media dei casi stia “lentamente crescendo”. Dall’altro lato, ha rilevato il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, “il dato saliente di questa settimana riguarda l’aumento delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva a causa del Covid-19. Anche se l’Rt e’ sceso a 1,2 , il che vuol dire che si sta registrando un primo effetto degli interventi, l’incidenza e’ ancora elevata e supera 730 casi per 100mila abitanti. E questa situazione puo’ durare anche a lungo nonostante l’abbassamento dell’Rt. Cio’ indica – ha avvertito – che bisogna continuare a prendere precauzioni e le norme in vigore devono restare ancora valide”. Tutto pero’ mostra come la strategia di diversificazione delle misure “abbia avuto una sua manifestazione di efficacia, ma dico a chiare lettere che questi indicatori di miglioramento e decelerazione della curva devono essere un invito a essere ancora piu’ stringenti e rigorosi”, e’ il monito lanciato dal presidente del Consiglio superiore di sanita’ Franco Locatelli. I dati, conclude, “sono indicativi di uno spiraglio significativo che si apre, ma questa e’ una ragione per insistere. Evitiamo di ripetere gli errori dell’estate”.

Advertisement

Corona Virus

A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

Pubblicato

del

“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

Continua a leggere

Corona Virus

Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

Pubblicato

del

Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

Continua a leggere

Corona Virus

Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

Pubblicato

del

Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto