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Romelu Lukaku, e se invece che al Napoli tornasse a sorpresa all’Anderlecht?

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Accostato a Napoli e Milan, Romelu Lukaku ha spiazzato tutti con le sue recenti dichiarazioni riguardo al suo futuro calcistico. Il 31enne centravanti belga, noto per le sue esperienze con Inter e Roma, ha lasciato intendere che potrebbe riabbracciare il club che lo ha lanciato nel calcio professionistico, l’Anderlecht, molto prima di quanto si possa pensare.

“Un ritorno all’Anderlecht? Succederà. E molto prima di quanto si pensi”, ha rivelato Lukaku ai microfoni di RTL Sport, facendo sognare i tifosi del club belga. “Ho lasciato il Belgio a 18 anni. Mi mancano mia madre e i miei figli”, ha spiegato il giocatore, che attualmente è legato al Chelsea da un contratto fino al 2026.

Queste parole sorprendenti arrivano in un momento in cui il nome di Lukaku è stato al centro di numerose speculazioni di mercato. Napoli e Milan erano tra i club italiani interessati al possente centravanti, ma le sue dichiarazioni indicano chiaramente una volontà di ritornare alle origini e riabbracciare la squadra che lo ha visto crescere.

Il legame affettivo con il Belgio e la famiglia sembra essere il motore principale dietro questa possibile mossa. Lukaku ha sempre mostrato un forte attaccamento alla sua terra natale e alla sua famiglia, e un ritorno all’Anderlecht rappresenterebbe non solo un’opportunità professionale, ma anche un modo per rispondere alle sue necessità personali e familiari.

Mentre i tifosi del Chelsea e degli altri club europei attendono con curiosità gli sviluppi, la dichiarazione di Lukaku ha certamente acceso nuove speranze e aspettative tra i supporter dell’Anderlecht. Il centravanti belga potrebbe essere pronto a scrivere un nuovo capitolo nella sua già illustre carriera, tornando lì dove tutto è iniziato.

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Juric ‘Friedkin chiari, la Roma deve entrare in Champions’

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“La proprietà è stata molto chiara, diretta. Stanno facendo un cambiamento societario, sono arrivati tanti giocatori giovani, ma c’è anche una buona base esperta e un buon mix. Hanno chiesto risultati e sviluppo dei giocatori, alzando livello della rosa”. Così Ivan Juric nel giorno della sua conferenza stampa da allenatore della Roma. “L’obiettivo è che Roma entri in Champions e rimanga lì”, ha aggiunto. Mentre parlando del caso Zalewski, finito fuori rosa per motivi di mercato, ha precisato: “La cosa si sta risolvendo nel modo giusto, il giocatore mi piace. Ha iniziato ad allenarsi con la squadra e la direzione è giusta. Può essere importante per lo sviluppo stagione”.

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Tre gol al Verona, il Torino vola in testa e sogna

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Il Torino passa 3-2 a Verona e si issa in vetta alla classifica. Al Bentegodi la decide, indubbiamente, il miglior tasso tecnico della squadra granata ma il successo ospite lo spiana una sciocchezza senza senso del difensore polacco dell’Hellas Dawidowicz, che lascia i suoi in dieci dopo soli 20 minuti. Toro che passa avanti con Sanabria, ripreso in un batter d’occhio dalla prodezza di Kastanos, poi Dawidowicz rifila una gomitata cattiva e ingiustificata a Sanabria in area. Inevitabile il rosso e calcio di rigore che Sanabria sciupa ma poi la testata di Zapata scava un solco che il Verona non riesce a ripianare, pur tenendo vivo il match sino ad una decina di minuti dalla fine quando un errore di Coppola e una marcatura un po’ ballerina di Magnani lasciano ad Adams il destro della sicurezza. Troppo tardi arriva la rete di Mosquera.

Il Torino esulta, per una notte riveste il ruolo della capolista riaccendendo sogni mai sopiti tra i tifosi granata. In avvio di match c’è Maripan nel Torino al centro della difesa. Per il cileno debutto stagionale. In mezzo gioca l’ex Tameze con Linetty in panchina, davanti coppia offensiva composta da Sanabria e Zapata. Nell’Hellas tante assenze, debutta dal 1′ lo svedese Sarr, Magnani vince il ballottaggio con Daniliuc che va in panchina. Pronti via è il Torino, dopo qualche scaramuccia senza peso, passa in vantaggio. Bello il velo di Zapata su un’imbucata dalle retrovie, rimpallo che favorisce Sanabria che lascia sul posto Coppola e con una rasoterra angolato supera Montipò. Ma la reazione del Verona è altrettanto immediata.

Angolo di Lazovic, velo di Belahyane e gran sinistro ad incrociare di Kastanos che grazie ad una deviazione batte l’esterrefatto Milinkovic Savic. Ma è una gara di emozioni continue. Dawidowicz commette una follia, gomitata volontaria a Sanabria, espulsione e calcio di rigore che, tuttavia, lo stesso Sanabria spedisce contro il palo e Marinelli annulla, da regolamento, il successivo tap-in dello stesso attaccante granata. Zanetti ridisegna l’Hellas, fuori Sarr e dentro Frese per un Verona che si schiera con una sorta di 4-4-1. Canovaccio tattico evidente ora. Torino a fare la partita, a gestire il possesso, gialloblù che si chiudono e provano a ripartire agendo di rimessa. Ma la squadra di Vanoli ha pazienza e gioca giustamente sugli esterni.

A destra Lazaro confeziona una gran giocata e sul suo traversone stacco letale di Zapata, Montipò tocca ma non può nulla e il Torino rimette la freccia. Nella ripresa, il Verona resta a galla sorretto dalle giocate intelligenti e dal fosforo di un talento puro come Belahyane ma un altro errore dei difensori di casa dà il là al tris granata. Coppola sbaglia il retropassaggio, Magnani non pressa Adams che trova il pertugio e supera Montipò. I tre attaccanti granata a segno, il Torino è la nuova capolista del campionato, nonostante la rete allo scadere di Mosquera.

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Motta elogia Conte e il Napoli, ‘Costruito per scudetto’

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Juve-Napoli è (anche) la sfida tra Thiago Motta e Conte, ma l’allenatore bianconero sposta l’attenzione sul prato verde. “Siete troppo concentrati su me e Antonio, ma si gioca Juve-Napoli e sarà una bella partita perché si affronteranno tanti grandi giocatori – dice l’italo-brasiliano alla vigilia del big-match – e noi l’abbiamo preparata come sempre, con serietà e responsabilità e consapevoli che si giocherà davanti al nostro pubblico”. Da una parte e dall’altra, poi, c’è la curiosità di capire chi possa essere l’avversaria anti-Inter più credibile in ottica scudetto: “Loro sono stati costruiti per lottare per quell’obiettivo, tra l’altro hanno vinto il titolo da poco con un calcio che è diventato di fama mondiale – spiega Thiago Motta – e noi non dobbiamo distoglierci dal nostro percorso, che è quello di affrontare una gara per volta e di avere l’ambizione di migliorarci quotidianamente”.

La differenza sostanziale è legata alla marcia di avvicinamento alla sfida dello Stadium, con la Juve che è stata impegnata in Champions contro il Psv e il Napoli che invece è libero dalle coppe: “Non so se questo sia un vantaggio oppure no, l’unica cosa certa è che sapevamo quale sarebbe stato il calendario e adesso andiamo avanti”, liquida il discorso l’allenatore bianconero. Il filo sottile tra i due tecnici è legato ancor più indissolubilmente con la Nazionale, all’Europeo del 2016, quando Thiago faceva il calciatore e Conte era commissario tecnico di quell’Italia: “E’ stato un piacere lavorare con lui, purtroppo uscimmo contro una grande squadra (la Germania ai quarti di finale dopo i calci di rigore, ndr) ma il rapporto con lui è stato sempre fantastico” rivela il tecnico della Juve. Per Thiago Motta sarà una vigilia particolare per un altro motivo: “Viene a trovarmi la mia famiglia, finalmente starò un po’ di tempo con mia moglie e con le mie figlie che è da tanto che non vedo” rivela in conferenza. Venendo ai temi della Continassa, Thiago Motta fa il punto sull’infermeria: “Gatti è a disposizione, ha svolto bene l’allenamento e sarà in gruppo, mentre non abbiamo Conceicao e Milik” spiega sul centrale uscito acciaccato dalla gara contro il Psv ma pronto a giocare al fianco di Bremer nella difesa completata da Kalulu a destra e probabilmente da Cambiaso a sinistra.

Tutti si aspettano i gol di Vlahovic, andato a bersaglio (per due volte) soltanto nella partita contro il Verona: “Dusan può migliorare come me, come te, come tutti gli altri, possiamo crescere su tutto, non solo sul lato emotivo – dice sul serbo – ma sta bene, parliamo tutti i giorni, lo vedo sorridente e positivo: nell’ultima gara ha fatto un grande lavoro sia difensivo sia offensivo, creando situazioni per i compagni perché possano fare gol”. In ogni caso la Juve si affiderà ancora al classe 2000, poi si va verso la conferma dei trequartisti Nico Gonzalez, Koopmeiners e Yildiz. Insieme a Locatelli dovrebbe giocare Thuram, mentre Douglas Luiz sarà un’arma a gara in corso. Infine, un pensiero per l’amico e collega De Rossi, appena esonerato dalla Roma: “Mi ha sorpreso moltissimo, gli ho mandato un messaggio che ovviamente resterà tra di noi” dice Thiago Motta.

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