“È la fine di un incubo”, Giulia Canu, madre di Karol Canu, il 15enne scomparso da Olbia insieme all’amico Giuseppe Contini, lo scorso 25 gennaio, è esausta. Da quasi dieci giorni non aveva più notizie del suo Karol. Poi la svolta. Carabinieri e agenti della polizia hanno seguito alcuni amici, che gli stavano portando alcuni generi di conforto nelle campagne attorno alla città, e li hanno trovati sani e salvi in una chiesta sconsacrata. In serata si sono fatti più chiari i contorni della loro sparizione.
Secondo la polizia, che in serata li ha sottoposti a fermo, i due ragazzi sono fortemente indiziati del reato di rapina a mano armata nei confronti di un esercente di Olbia e per questo si sarebbero dati alla fuga. Ora si trovano nel Centro di prima accoglienza. Le forze dell’ordine sono state impegnate per giorni in una grande operazione di ricerca con in campo decine di uomini e moltissimi gruppi di volontari e amici delle due famiglie.
Una mobilitazione che ha interessato non solo la prefettura di Sassari ma anche due procure, quella di Tempio Pausania e quella dei minori di Sassari. Una delle piste che i Carabinieri e la Polizia di Stato stavano seguendo era proprio quella dell’allontanamento volontario. Secondo quanto appreso, infatti, qualche amico ha ricordato che uno dei due giovani aveva detto di avere combinato “un casino” nei giorni precedenti alla scomparsa.
Ma questa versione ora dovrà essere confermata dai due ragazzini. Intanto Elisabetta Loriga, la madre del 17enne Giuseppe Contini, esprime “gratitudine per l’encomiabile servizio pubblico svolto, alla Polizia di Stato e ai Carabinieri di Olbia, al pubblico ministero della Procura di Tempio Daniele Rosa, e anche agli organi di informazione”. Quasi 10 giorni di silenzio totale che hanno messo a dura prova le famiglie dei due ragazzi.
I genitori avevano lanciato appelli sui social, tappezzato la città con le foto dei due, supplicato amici e conoscenti e rilasciato interviste a trasmissioni televisive, anche nazionali. Intanto le ricerche erano andate avanti nel territorio di Olbia, campagne e frazioni campestri comprese, con la perlustrazione dei casolari abbandonati e degli stazzi. Karol e Giuseppe erano stati visti per l’ultima volta la sera di giovedì 25 gennaio in un bar di via Roma a Olbia e poi di loro si sono perse le tracce. Nessun messaggio né chiamate, nulla: i telefoni cellulari risultano spenti e l’ultima cella telefonica che hanno agganciato li localizzava nei pressi dell’istituto scolastico Agrario, nella periferia di Olbia. I ragazzi avevano lasciato anche i caricabatterie a casa. Nella giornata di ieri è sceso in campo anche l’elicottero “Fiamma”, dislocato presso il 10/mo Nucleo Elicotteri Carabinieri di Olbia. Il velivolo ha sorvolato i territori delle campagne olbiesi, ma anche Padru, centro abitato poco distante dal capoluogo gallurese. Oggi pomeriggio la svolta.