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Cronache

Rissa al Vomero: violenza e caos nel piazzale di San Martino

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Una serata di follia ha sconvolto il Vomero, dove il piazzale antistante la Certosa di San Martino si è trasformato in un vero e proprio ring. Sabato sera, una violenta rissa ha coinvolto decine di giovani, tra cui anche minorenni, seminando panico tra i residenti e i passanti.

Le prime informazioni arrivano da testimonianze dei residenti e di alcuni politici locali, come la consigliera comunale Mariagrazia Vitelli del Pd, che ha descritto uno scenario da “far west” con decine di ragazzi coinvolti nella rissa, avvenuta a pochi passi da uno dei luoghi più iconici della città. La violenza è stata ripresa in un video, poi postato su Youtube, in cui si vede l’escalation dello scontro: dalle parole si è presto passati ai fatti, con il coinvolgimento di molti giovani. Anziché chiamare le forze dell’ordine, alcuni presenti hanno preferito filmare la scena, alimentando il clima di caos.

La rissa, scoppiata per motivi banali intorno alle 22, non ha fortunatamente provocato feriti gravi, come ha riportato il deputato di Avs Francesco Emilio Borelli. Tuttavia, il clima di tensione e violenza è evidente, tanto che nel video si vede uno dei partecipanti frugare in un cestino dell’immondizia mentre un ragazzo commenta: “Stanno prendendo le pistole!”. La paura tra i genitori è palpabile, con molti che si sono lamentati della mancanza di sicurezza per i propri figli.

Borrelli e Rino Nasti, consigliere della Municipalità Vomero-Arenella, hanno chiesto un intervento rapido per individuare i responsabili della rissa, sottolineando la necessità di un presidio fisso di forze dell’ordine nella zona, ormai sempre più teatro di episodi di violenza. Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, ha ribadito l’urgenza di installare un posto di polizia fisso a San Martino, per contrastare il degrado e l’abbandono in cui versa l’area.

La rissa di sabato sera riporta alla ribalta il problema della sicurezza nella zona collinare di Napoli, dove le baby gangcontinuano a destare preoccupazione. Nonostante i frequenti appelli per un maggiore controllo del territorio, i residenti del Vomero si sentono abbandonati dalle istituzioni. Da tempo, infatti, si lamenta l’assenza di un presidio fisso delle forze dell’ordine in una delle aree più frequentate della città, specialmente durante i weekend, quando la movida diventa spesso incontrollata.

Il degrado e la mancanza di sicurezza nell’area di San Martino sono problemi annosi, come ricorda Capodanno, e sono state avanzate anche proposte drastiche, come la chiusura del piazzale con cancelli per evitare episodi di vandalismo e violenza. Tuttavia, fino a oggi, poco è stato fatto per risolvere la situazione, lasciando la zona esposta a episodi di violenza come quello avvenuto sabato sera.

L’episodio di violenza al Vomero riaccende i riflettori su un problema che affligge la città di Napoli: la sicurezza dei giovani e la presenza di baby gang. I residenti e le autorità locali chiedono un intervento immediato per ristabilire l’ordine in una delle aree storiche della città, prima che la situazione degeneri ulteriormente.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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