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Riapre la scuola, dal 13 la piattaforma Green pass

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La piattaforma nazionale per il controllo del Green pass nelle scuole e’ ufficialmente operativa. Ad annunciarlo e’ il ministero di viale Trastevere spiegando che “grazie alla collaborazione fra Ministero dell’Istruzione e Ministero della Salute, da lunedi’ 13 settembre, con l’inizio delle lezioni nella maggior parte delle regioni d’Italia, i dirigenti scolastici, o i loro delegati, avranno a disposizione uno strumento agile per poter controllare, in tempo reale, ogni giorno, lo stato (attivo/non attivo) del green pass dei dipendenti scolastici”. Lo strumento digitale sara’ inserito nel sistema informativo del ministero dell’Istruzione, gia’ noto ai dirigenti. Il controllo avverra’ in pochi passaggi: bastera’ entrare nel sistema e selezionare la propria scuola per poter visualizzare l’elenco dei pass attivi e non attivi. I passaggi per il funzionamento del controllo sono stati spiegati oggi ai dirigenti con una nota esplicativa inviata alle scuole insieme ad un manuale d’uso e a un video che illustra le funzionalita’ della piattaforma. Ogni dirigente potra’ visualizzare, una volta entrato in piattaforma, sia la propria scuola che quelle di cui dovesse essere reggente. Il tutto in un’unica schermata. Sara’ possibile delegare il controllo a un altro dipendente della scuola. Tutto il sistema e’ pensato per salvaguardare la privacy: non sara’, infatti, possibile conoscere la motivazione di un eventuale Pass non attivo. E’ stato, inoltre, previsto uno specifico servizio di assistenza attivo dal lunedi’ al venerdi’ dalle 7 alle 14 per raccogliere quesiti e segnalazioni. Da lunedi’, quindi, in dieci regioni prendera’ il via il nuovo anno scolastico con alcune incertezze e diversi problemi. Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi continua ad ribadire che lavora da mesi “per una scuola che sara’ in presenza”, che la didattica a distanza “appartiene al momento piu’ difficile, al passato”, che il 13 settembre – e poi via via in tutte le regioni fino al 20 con l’apertura in Puglia e in Calabria – tutti i docenti saranno in classe, ma i sindacati mostrano una realta’ spesso complessa. Il ministro torna anche sulla questione del poter togliere le mascherine se in classe sono tutti vaccinati: “non e’ stato un mio colpo di testa – spiega- ma una indicazione precisa contenuta nel decreto del 6 agosto”. “Le assegnazioni dei 422 milioni per l’organico docente e Ata definito ‘Covid’ sono state inviate agli Uffici scolastici regionali ma in alcune regioni non sono state date dagli Uffici scolastici indicazioni in merito ai possibili sdoppiamenti o alla formazione di gruppi di apprendimento come e’ avvenuto lo scorso anno”, denuncia dal canto suo la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, che rileva anche un grave ritardo nella consegna, da parte di diversi enti locali, di aule che dovevano essere completate gia’ dallo scorso anno. Una conferma in tal senso arriva dalla protesta dei genitori di una scuola romana, l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri, dove le sezioni sono passate da 6 a 4 di fatto procedendo allo smembramento di due sezioni aggiunte l’anno scorso per rispettare le disposizioni ministeriali in piena emergenza Covid. Un altro fronte riguarda le graduatorie: il Lazio ha pubblicato le graduatorie degli incarichi annuali “e abbiamo verificato diversi errori, in buona parte dovuti al sistema; non e’ stata presa ancora la decisione in merito alla rimodulazione delle procedure”, fa notare sempre la numero uno della Cisl. In tutta Italia tra il 75% e 80% del personale e’ gia’ in servizio ma ci sono citta’ come Roma e Palermo in cui i sindacati denunciano errori nella composizione delle graduatorie ed il rischio di ricorsi. “Le segreterie non riescono a gestire situazioni deliranti come cattedre assegnate su posti inesistenti, tantissimi sono gli errori nelle graduatorie Gps, i docenti sono scavalcati o sbattuti da un posto all’altro.

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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