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Cultura

Riapre il Museo Diocesano di Ischia: esposti anche i preziosi Sarcofagi di Bethesda

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I Sarcofagi di Bethesda e l’avvento del Salvatore nel Mediterraneo antico: con la mostra Tempo Divino riapre al pubblico il MUDIS, il Museo Diocesano di Ischia. È stato allestito un moderno percorso, interamente privo di barriere architettoniche.
Nel suo nuovo allestimento, diviso tra primo e quarto piano all’interno del palazzo del Seminario, a Ischia Ponte, i visitatori potranno ammirare un campionario prezioso e importante del patrimonio artistico, religioso e storico della Diocesi.
L’arco temporale delle opere esposte spazierà dal periodo paleocristiano fino ai piccoli reliquiari del XIX e XX secolo per la devozione personale e domestica, passando attraverso i resti dei monumenti che ornavano l’antica Cattedrale del Castello.

Quello che sarà esposto darà un’idea del ricco patrimonio storico, religioso e artistico presente sull’isola d’Ischia, nonostante le gravi dispersioni e distruzioni subite nel corso dei secoli ad opera degli uomini e degli eventi naturali.
Al piano terra del Museo è da subito possibile ammirare la sezione che raccoglie i marmi, mentre al quarto piano saranno esposti dipinti, sculture, argenti e manufatti vari.
Gli oggetti presentati al pubblico provengono, nella maggior parte dei casi, da varie chiese della Diocesi, in modo particolare dall’attuale Cattedrale dove erano stati raccolti marmi e suppellettili provenienti dall’antica Cattedrale e dalle altre chiese che si trovavano sul Castello.

Il Castello Aragonese

La mostra “TEMPO DIVINO. I Sarcofagi di Bethesda e l’avvento del Salvatore nel Mediterraneo antico”, realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), presentata nel 2019 presso il Museo Pio Cristiano dei Musei Vaticani, offre oggi a noi l’occasione per ammirare, l’uno a fianco dell’altro, due rari esemplari di sarcofagi del IV sec., cosiddetti di Bethesda: l’uno appartenente alla Diocesi di Ischia, sostanzialmente integro, troverà poi la sua definitiva collocazione in una sala del museo al primo piano, l’altro, rinvenuto in Vaticano nei lavori per la costruzione della cinquecentesca Basilica di San Pietro, anch’esso intriso di storia e di percorsi antiquari, nonché oggetto di settecenteschi restauri e oggi vanto della raccolta di sarcofagi paleocristiani dei Musei Vaticani, tornerà a Roma a fine ottobre a chiusura della mostra.


Lunedì 17 maggio alle ore 16 avrà luogo la presentazione, su invito a motivo delle misure anti-contagio, a cui parteciperanno S.E. Monsignor Pietro Lagnese, Amministratore Apostolico di Ischia, Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani, Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente all’Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, e Paolo Giulierini, direttore del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La conferenza sarà trasmessa in diretta sulle pagine Facebook della Diocesi di Ischia e del settimanale diocesano Kaire.
A partire da venerdì 21 maggio, Il MUDIS sarà aperto nei seguenti orari:
Martedì h.10-12 e 17-19
Venerdì h. 17-19
Sabato h.10-12 e 17-19
Domenica h.10-12
L’ingresso è su prenotazione (causa Covid),
– all’indirizzo mail mudis@chiesaischia.it
– sulla pagina Facebook MUDISCHIA,
– chiamando il numero 333 1745489 (anche via WathsApp)
Il Vescovo Pietro invita gli ischitani a visitare la nuova area museale del MUDIS e la Mostra Tempo Divino come suoi ospiti fino al 1° giugno, data in cui si aprirà a tutti.
La mostra Tempo Divino, che segue gli stessi orari del museo, proseguirà fino a fine ottobre.
Per informazioni 333 1745489

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Cultura

Pompei, riapre la Casa della Fontana Piccola: un gioiello dell’architettura pompeiana

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Dopo sei anni di chiusura, la Casa della Fontana Piccola di Pompei riapre al pubblico, rivelando nuovamente tutta la sua bellezza. Questo straordinario esempio di architettura pompeiana torna a incantare i visitatori con i suoi affreschi, i colori vividi e una fontana unica, simbolo dell’arte e della cultura dell’antica città.

Un esempio di eleganza pompeiana

La Casa della Fontana Piccola è un autentico capolavoro. I suoi affreschi murari, con il celebre rosso pompeiano, e le decorazioni ricche di dettagli, raccontano la vita e i costumi dell’epoca. Ma ciò che rende davvero speciale questa dimora è la fontana visibile già dall’ingresso. Si tratta di un’opera d’arte decorata con tessere di pasta vitrea e valve di mollusco, con un sistema che faceva sgorgare acqua dalla bocca di una maschera tragica in marmo e dal becco di un’oca tenuta da un amorino in bronzo.

Storia e particolarità della domus

Costruita unendo due abitazioni precedenti, la casa aveva due ingressi su via di Mercurio, simbolo dello stato sociale elevato dei proprietari. Danneggiata dal terremoto del 62 d.C., fu quasi completamente affrescata in IV stile pompeiano, pochi anni prima dell’eruzione del Vesuvio. Le pareti laterali del peristilio presentano paesaggi mozzafiato, tra cui una veduta di città marittima, un tema molto in voga nella decorazione di giardini.

Esplorata tra il 1826 e il 1827 dall’architetto Antonio Bonucci, direttore degli scavi, la casa sarebbe appartenuta a Helvius Vestalis, un pomarius (mercante di frutta), secondo un’iscrizione elettorale trovata sulla facciata.

I restauri e gli interventi strutturali

La casa è stata oggetto di importanti lavori di restauro per preservarne la struttura e garantirne la sicurezza. Tra gli interventi principali:

  • Rinforzo strutturale delle travi in calcestruzzo dell’atrio principale, utilizzando materiali innovativi come il fibrorinforzo (FRP).
  • Impermeabilizzazione dei solai per prevenire infiltrazioni.
  • Revisione delle coperture, inclusa quella del peristilio, per proteggere la casa dagli agenti atmosferici.

Le coperture, già restaurate nel 1971, sono state riportate all’altezza originaria per restituire l’antica volumetria della dimora.

L’iniziativa “Raccontare i cantieri”

Con la riapertura della Casa della Fontana Piccola, prende il via una nuova stagione di “Raccontare i cantieri”, giunta alla sua quarta edizione. Ogni giovedì, fino al 17 aprile 2025, i possessori della MyPompeii Card potranno visitare i cantieri di restauro in corso nel Parco Archeologico, iniziando proprio dalla Casa della Fontana Piccola.

Conclusione

La riapertura della Casa della Fontana Piccola rappresenta non solo un recupero storico di grande valore, ma anche un’occasione per riflettere sulla continua necessità di valorizzare e preservare il nostro patrimonio culturale. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della storia e dell’archeologia.

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Cultura

Marino Niola premiato dal Gruppo del Gusto della Stampa Estera come divulgatore dell’autenticità agroalimentare italiana

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Il Gruppo del Gusto della Stampa Estera ha scelto L’Aquila per celebrare il 20° Premio dedicato all’eccellenza agroalimentare italiana, un traguardo prestigioso che quest’anno rende omaggio a Marino Niola, antropologo e divulgatore scientifico, nella categoria “Divulgatore dell’autenticità agroalimentare italiana”.

Il contributo di Marino Niola all’antropologia della gastronomia

Marino Niola (nella foto Imagoconomica in evidenza) , nato a Napoli nel 1953, è un antropologo della contemporaneità, noto per i suoi studi sulle pratiche devozionali, le trasformazioni culturali legate alla globalizzazione e, soprattutto, per il suo contributo alla comprensione dei riti e simboli della gastronomia contemporanea.

Docente all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Niola insegna discipline come Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea. È inoltre editorialista de La Repubblica, dove cura la rubrica “Miti d’oggi” sul Venerdì, e collabora con testate nazionali e internazionali come Il Mattino e Le Nouvel Observateur.

Tra i suoi numerosi saggi, si ricordano titoli come:

  • Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina (2009)
  • Homo dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari (2015)
  • Andare per i luoghi della dieta mediterranea (2017)
  • Mangiare come Dio comanda (2023).

Queste opere riflettono il suo impegno nel valorizzare la cultura alimentare italiana, esplorando le radici antropologiche e culturali che legano il cibo alle identità locali e nazionali.

Il Premio del Gruppo del Gusto

Il Premio del Gruppo del Gusto, giunto alla sua 20ª edizione, si propone di valorizzare e promuovere l’agroalimentare italiano a livello internazionale, grazie alla partecipazione di giornalisti esteri provenienti da 34 Paesi e 5 continenti. Marino Niola è stato selezionato per la sua capacità di divulgare l’autenticità e la tradizione agroalimentare italiana, combinando rigore scientifico e passione narrativa.

La cerimonia a L’Aquila

La premiazione si terrà sabato 23 novembre, alle ore 18, nella Sala ipogea del Consiglio Regionale d’Abruzzo, a L’Aquila. Durante l’evento, verranno premiate altre eccellenze del settore, tra cui:

  • Pasquale Imperato, azienda agricola “Sapori Vesuviani” (categoria “Produzione”);
  • Tenuta Vannulo (categoria “Esercizio legato all’alimentare da almeno 100 anni della stessa famiglia”);
  • Cooperativa Altopiano di Navelli (categoria “Consorzio/cooperative a difesa dei valori agroalimentari italiani”);
  • Associazione PIZZAUT (Premio speciale della giuria per l’inclusione lavorativa di giovani autistici).

L’importanza del riconoscimento

Il premio a Marino Niola sottolinea l’importanza di valorizzare le eccellenze italiane, non solo nella produzione agroalimentare, ma anche nella capacità di raccontare il legame profondo tra cibo, cultura e identità. L’impegno di Niola nel promuovere la dieta mediterranea e nel raccontare le tradizioni culinarie italiane lo rende una figura chiave nella diffusione internazionale del patrimonio enogastronomico italiano.

Grazie al suo lavoro, il professor  Niola contribuisce a consolidare l’immagine dell’Italia come culla di tradizioni culinarie uniche e radicate nella storia. Questo premio rappresenta un ulteriore riconoscimento del suo ruolo cruciale come ponte tra antropologia, cultura e divulgazione enogastronomica.

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Cronache

Pompei Capitale Cultura 2027, a sostegno candidatura 103 sindaci

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 Centotré sindaci in fascia tricolore hanno sfilato in corteo a sostegno della candidatura di Pompei a Capitale della Cultura 2027. Una manifestazione che ha sorpreso i turisti e i cittadini che questa mattina erano fermi ai bar del centro della città degli Scavi e del Santuario. Passare dalla logica dei confini alla logica dei contenuti senza confini è l’aspirazione del progetto ‘Pompei Continuum’ presentato dal sindaco Carmine Lo Sapio ai suoi colleghi al termine della breve marcia dal Comune al teatro Di Costanzo-Mattiello. Il sostegno alla candidatura è ampio: 103 sindaci del territorio, assieme a istituzioni, associazioni, la Curia di Pompei e ovviamente il Parco Archeologico nel suo vasto orizzonte dei cosiddetti ‘siti minori’ e della buffer zone, che includerà anche i castelli medievali della vasta area. Non a caso Pompei ha legato il suo nome anche al nascente Maximall più grande d’Europa e al Marina di Stabia, che offre un elegante sbocco a mare. Da domani, ha poi ricordato il dg del Parco Archeologico, parte il biglietto nominativo e il numero chiuso per l’ingresso agli Scavi (20mila al giorno) che spingeranno i visitatori anche alla scoperta dei luoghi di interesse storico e archeologico che circondano Pompei. Il progetto Pompei Continuum prevede una forte presenza dell’aspetto spirituale della città e si apre con una frase del beato Bartolo Longo, fondatore della nuova Pompei con le sue numerose opere di carità, per proseguire elencando i numeri.

“Numeri che – ha spiegato Leonardo Valle, presidente di Cethegus, società di consulenza che ha prodotto il progetto – meritano di farci diventare Capitale della Cultura, perché si realizza un processo di miglioramento misurabile e che resterà sul territorio. Esso prevede per ogni milione di euro investito, una ricaduta pari a 1,5 milioni di euro”. Spazio all’arte, con opere del ‘700 veneziano che saranno in mostra con ingresso gratuito per un anno e pop art di Marco Lodola, e installazioni luminose di 3 metri d’altezza nelle periferie. Tra cui la ‘Passeggiata dei Beatles’. “Abbiamo la possibilità di vincere – è stato detto – per i contenuti di altissimo livello, perché siamo coesi e perché questo territorio è stato già Capitale”.

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