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Razzismo negli stadi, morti all’esterno,Salvini dice no alla chiusura degli stadi:”È la risposta sbagliata”. Renzi: il ministro omaggia i capi ultras

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I regali avvelenati del primo Boxing Day del calcio scuotono le coscienze e pretendono risposte. Ma sul come reagire alla violenza e agli episodi di discriminazione nello sport e’ gia’ polemica. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, annuncia il tavolo “Stadi sicuri”, un incontro con societa’, arbitri, calciatori e tifosi – al Viminale il 7 gennaio – per “riportare tranquillita’ e pulizia nei campi di calcio”, ma e’ contrario alla soluzione di chiudere gli stadi e di vietare le trasferte – “cosi’ si condannano i tifosi veri, che vanno distinti dai delinquenti”, afferma – annunciata dal questore di Milano, Marcello Cardona, dopo la morte dell’ultra’ Daniele Belardinelli negli scontri antecedenti Inter-Napoli. L’affondo del vicepremier ha come destinatario il giudice sportivo – che ha chiuso per due giornate lo stadio dell’Inter e per un’altra la sola curva dopo gli ululati razzisti a Koulibaly – e solleva la reazione delle opposizioni, con gli ex premier Matteo Renzi e Paolo Gentiloni a ricordare che Salvini “solo dieci giorni fa omaggiava ultra’ e abbracciava pregiudicati”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiede invece “un segnale di cesura forte, con una pausa nelle manifestazioni sportive”. Il premier ha puntato il dito sui cori razzisti: “Sono discriminatori, inaccettabili. Servirebbe una severa sanzione”. Anche su questo argomento fa un distinguo Salvini, secondo il quale “il coro ‘Vesuvio lavali col fuoco’ vale ‘Milano in fiamme'” e “ci sono anche giocatori bianchi che vengono fischiati e sono oggetti di cori. Non metterei tutto nello stesso calderone”. Se ne parlera’ al Viminale nel tavolo “Stadi sicuri”, cui stanno lavorando lo stesso Salvini e il sottosegretario Roberto Giorgetti: “Convocheremo societa’, tifoserie – quelle organizzate, pulite e tranquille -, arbitri per ragionare su come portare pulizia e tranquillita’ nei campi”, chiarisce il ministro, che in quella sede proporra’ anche che “certe partite non si giochino piu’ in notturna”. Un tema caldo pero’, dato che andrebbe a incidere sui palinsesti del maggior finanziatore del sistema-calcio, le emittenti tv. “Il ministro dell’Interno ha il dovere di prendere un’iniziativa – commenta l’ex premier Renzi – ma deve recuperare credibilita’. I cori razzisti fanno schifo sempre e Salvini dovrebbe ricordarlo visto che qualche anno fa quei cori li intonava lui, contro i napoletani”. “Concordiamo con le misure annunciate da Salvini ma riteniamo inconcepibile che derubrichi a semplici sfotto’ i buu rivolti a Koulibaly e gli incitamenti alle eruzioni del Vesuvio”, dice l’esponente di FI Jole Santelli. Il calcio non si ferma e domani si gioca l’ultimo turno dell’anno: ma certo i fatti di san Siro hanno lasciato il segno. “E’ ora di dire basta all’odio nel calcio” ha detto Spalletti. Ma il tema stop si oppure no divide le panchine della Serie A. Se Eusebio Di Francesco, lo stesso Spalletti, i fratelli Inzaghi si dicono a favore di fermare le partite per i casi di razzismo, Massimiliano Allegri, Gian Piero Gasperini e Walter Mazzarri hanno idee diverse su come arrestare l’intolleranza e il fanatismo delle curve, con il tecnico della Juve che invita a usare la tecnologia per individuare “chi fa casino”. A Milano continuano le indagini sull’assalto – “un vero combattimento” dice il pm – degli ultra’ di Inter, Varese e Nizza ai supporter napoletani. Sono state operate nuove perquisizioni, emessi sette daspo e sono imminenti nuovi arresti oltre ai tre gia’ operati. Si riscalda pero’ intanto il fronte del tifo nerazzurro, che se da un lato rende omaggio a Belardinelli, dall’altro sfoga la rabbia per le sanzioni del giudice sportivo che punisce tanti incolpevoli. E c’e’ chi propone un sit in di protesta all’esterno del Meazza in occasione delle partite dell’Inter a porte chiuse.

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Scontro tra auto, muore bimbo di 8 anni gravissimo fratello di 4

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Un bambino di 8 anni è morto nello scontro tra due auto su una strada vicino al cimitero di Oleggio (NOVARA), il fratello di 4 anni è stato portato in ospedale di NOVARA in codice rosso. Ferita anche la nonna due bambini, che era alla guida: è stata portata in codice giallo all’ospedale di Borgomanero (NOVARA. Lievi ferite per le due persone a bordo dell’altra auto.

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Maltempo sull’Italia: pioggia, neve, vento a 150 km e onde di 8 metri

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Il freddo con il termometro sceso sotto lo zero, la neve e le raffiche di vento che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora e causato mareggiate con onde alte 8 metri stanno sferzando buona parte dell’Italia nelle ultime ore. Ma non durerà ancora molto, nel fine settimana infatti è atteso un miglioramento. Nelle province toscane è stata una notte di interventi quella appena trascorsa, con raffiche di Libeccio fino a 150km/h sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano e fino a 63 nodi sulla costa livornese, e onde a Gorgona di 8 metri e di 6 all’Elba. Strade allagate a causa della pioggia nel Pistoiese, tra le aree più colpite e dove si sono registrati anche black out. Tanti gli interventi per alberi e rami caduti a causa del vento che ha scoperchiato anche due stabili in provincia di Lucca, a Montecarlo e Borgo a Mozzano, con 22 evacuati.

Stop per il vento ai traghetti per l’Elba e Capraia, rallentata in generale l’operatività del porto di Livorno. Stop anche alla linea ferroviaria Faentina per circa due ore stamani dalle 6 alle 8.15 per rami caduti in prossimità dei binari. Intanto “i tecnici Enel stanno intervenendo per risolvere le circa 3.000 utenze senza corrente tra Massa Carrara, Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Livorno, oltre agli interventi in corso per cadute di alberi e allagamenti localizzati” scrive sui social il governatore toscano Eugenio Giani.

Il maltempo rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. L’Alto Adige questa mattina si è svegliato imbiancato. In val Ridanna sono caduti 20 centimetri di neve, nelle altri valli (da Resia fino in Pusteria) tra i 10 e i 15 centimetri. Una ‘spolverata’ di neve, inconsueta per questo periodo della stagione, è arrivata anche a Bolzano.

La neve è arrivata anche su buona parte della Lombardia e ha coinvolto anche a basse quote le province di Sondrio, Varese, Lecco, Como, Milano, Brescia e Bergamo. A Milano città, dopo il nevischio di ieri sera, oggi spende il sole. In Valtellina e Valchiavenna sono scesi tra i 15 e i 25 centimetri di neve. Tutti innevati e percorribili in auto solo con le catene montate i passi alpini rimasti aperti. Anche in Valchiavenna oggi è tornato il bel tempo ma c’è già un’allerta gialla della Protezione civile per vento forte. Danni e disagi nella notte a causa del vento che ha soffiato forte nelle Marche, causando in particolare la caduta di alberi su strade e problemi a linee elettriche.

Nottata di burrasca sulla costa spezzina con venti oltre i 100 km/h che hanno obbligato i Vigili del Fuoco a un superlavoro per gestire crolli di piante, tetti scoperchiati e cornicioni pericolanti oltre a un container finito in mare. Il forte peggioramento delle condizioni meteo a Taranto, che dalle prime ore della giornata è sferzata da violente raffiche di vento superiori ai 60 km/h ha indotto il sindaco, Rinaldo Melucci, a firmare un’ordinanza per la chiusura immediata di giardini, parchi e cimiteri, a rinviare le iniziative per il Natale e ad attivare il Centro Operativo Comunale, l’organo di gestione delle emergenze. L’accensione delle luminarie e l’inaugurazione della pista di pattinaggio sul ghiaccio sono state rinviate a domani.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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