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Cronache

Rapina a Milano a patron della moda Mario Boselli: centro della città ingestibile

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Ancora una volta la questione della sicurezza nel capoluogo lombardo campeggia nelle cronache dei giornali in un periodo estivo caratterizzato da una serie di scippi, rapine e aggressioni. A sollevare nuovamente la questione è stato ieri Mario Boselli, presidente della fondazione Italia Cina e presidente onorario della Camera della Moda, che ha denunciato di essere stato aggredito e rapinato domenica mattina lungo i Bastioni di Porta Venezia, nel centro di Milano. Al questore Giuseppe Petronzi, il manager, di 82 anni, ha scritto che “in zona la situazione è insostenibile e nonostante le parole del sindaco Sala sulla sicurezza della città, è ovvio che non si tratta di percezione ma di un problema reale”.

Parole scelte non a caso dato che la ‘percezione della sicurezza’ viene citata da anni dalle autorità sottintendendo che non corrisponde però al reale. Un concetto apparentemente supportato dai numeri, dai quali si evince da anni una costante diminuzione dei reati. Una ‘percezione’ favorita dai fatti degli ultimi giorni: ieri sera un uomo è stato aggredito e ferito gravemente in un parco pubblico, a Milano, da uno sconosciuto che lo ha ripetutamente colpito con una bottiglia causandogli lesioni che hanno richiesto 50 punti di sutura. Un uomo di 50 anni è stato aggredito e accoltellato, il 26 luglio, mentre portava a passeggio il cane per strada, in compagnia della figlia 14enne.

Tra il 28 e il 29 luglio una ragazza di 21 anni è stata picchiata violentemente in strada, in zona Bovisa a Milano, in un tentativo di rapina della borsetta. Poi ha postato le foto dei graffi e delle ecchimosi su Instagram. Il 21 luglio ha fatto il giro dei social il racconto di Dj Hellen, artista famosa della scena hip hop, aggredita da un uomo mentre era in auto. All’ordine delle notti della movida poi, vi sono le risse o le aggressioni tra minorenni, o tra bande di giovani. Come nel caso il 24 luglio in alzaia Naviglio pavese, con una decina di giovani che si sono affrontati anche con cocci di bottiglia, o della “brutale aggressione” con cocci di bottiglia, coltellate, calci e pugni nei confronti di un 18enne nel corso di una “violenta rissa” avvenuta sabato 27 maggio nei pressi di piazza Gae Aulenti, ripresa dai passanti coi telefonini. Continua è anche la serie di orologi di lusso scippati o rapinati a facoltosi passanti, in strada, spesso turisti o imprenditori italiani e stranieri.

Con batterie di rapinatori che arrivano ogni giorno a Milano per commettere questo specifico reato. Come il 30 luglio quando un austriaco di 50 anni è stato accerchiato in via Sant’Andrea, nel quadrilatero della moda, e rapinato di un orologio Patek Philippe del valore di 130 mila euro. O del bulgaro di 53 anni rapinato dell’orologio Richard Mille da 250mila in viale Vittorio Veneto. Caso a parte meritano poi le violenze sessuali, che per decisione della Procura vengono rese note generalmente solo quando vengono catturati i responsabili, casi che ovviamente sono solo una parte rispetto a quelli che poi si ritrovano nelle statistiche del Viminale. Al di là dei fatti eclatanti, per i quali le forze dell’ordine molto spesso riescono a individuare i responsabili (tranne per le violenze sessuali) restano i numeri ufficiali: Milano è la città italiana dove avvengono più reati. Il capoluogo lombardo ne registra 5.985 all’anno ogni 100.000 abitanti, con scippi e rapine che nel 2022 sono aumentati rispettivamente del 18 e 24 per cento.

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Cronache

Totti e il presunto flirt con Marialuisa Jacobelli: la notizia che scuote la tranquillità dell’ex capitano

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Una tranquilla giornata di famiglia allo stadio Trastevere si è trasformata in un pomeriggio di tensione per Francesco Totti. Il figlio Cristian, giocatore dell’Olbia, era impegnato in una partita contro una storica squadra della capitale. Sugli spalti c’erano l’ex moglie Ilary Blasi, in piedi sotto la pioggia per un’ora e mezza, con la figlia Chanel e i genitori. Anche la figlia più piccola, Isabel, era presente, creando l’illusione di un momento di normalità. Tuttavia, il gossip pubblicato dal settimanale “Gente” ha rovinato la serenità di quel pomeriggio.

Il presunto flirt e le reazioni

La notizia di un presunto flirt tra Totti e la modella e giornalista Marialuisa Jacobelli è diventata virale durante il secondo tempo della partita. I social media si sono immediatamente scatenati: il cognome Jacobelli è diventato uno dei termini più cercati su Google, l’hashtag #Totti ha dominato su Twitter, mentre su TikTok diversi influencer hanno approfondito l’argomento.

Marialuisa Jacobelli. La modella e giornalista nuova fiamma di Totti

L’espressione di Totti in tribuna è cambiata non appena la notizia ha iniziato a diffondersi, consapevole che avrebbe rovinato quel momento di tranquillità che cercava di ricostruire da mesi. Non solo, il settimanale ha annunciato la pubblicazione di una sequenza fotografica dell’incontro tra Totti e la Jacobelli all’hotel romano Palazzo Naiadi e una dichiarazione della giornalista che conferma l’accaduto: «Due più due fa sempre quattro, se ci sono le foto, è evidente. Se confermo questa liaison? Sì».

Le ripercussioni sulla vita di Totti

La notizia arriva in un momento delicato per Totti, che da poco aveva ristabilito una parvenza di serenità dopo il turbolento divorzio con Ilary Blasi. Tuttavia, questo nuovo gossip lo ha riportato bruscamente indietro, destabilizzando il suo equilibrio personale. Totti ha lasciato lo stadio subito dopo la partita, scortato da cinque uomini delle forze dell’ordine, visibilmente scosso.

Ilary Blasi, al contrario, ha lasciato il campo poco dopo, visibilmente più rilassata. Intanto, Marialuisa Jacobelli non sembra essere stata toccata dal clamore, continuando a postare storie su Instagram ai suoi 4,2 milioni di follower, chiedendo chi sarà il prossimo Pallone d’oro.

Chi è Marialuisa Jacobelli

Marialuisa Jacobelli, 32 anni, è un volto noto di Sport Mediaset e ha lavorato per Dazn. La sua carriera televisiva è iniziata nel 2017, ma ha raggiunto la massima popolarità nel 2020 partecipando come tentatrice al programma Temptation Island. La Jacobelli è stata anche al centro di un gossip che la collegava sentimentalmente al calciatore Kylian Mbappé, voce che lei ha negato.

Nonostante la sua carriera in ascesa, ha vissuto un momento difficile a causa di un ex fidanzato monegasco che, dopo la fine della relazione, l’ha perseguitata con insulti, minacce e violenza. Lo stalker è stato arrestato e condannato a due anni e quattro mesi di carcere. Questa drammatica esperienza ha spinto la Jacobelli a scrivere un libro intitolato “Ora sono io. Storia pericolosa di un incontro sbagliato“, in cui racconta la sua vicenda.

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Esplosione fa crollare un capannone, due morti a Bologna

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Un’esplosione, probabilmente innescata da un compressore, che ha fatto crollare una parte di un capannone ed ha provocato due morti, un ferito grave e una decina in condizioni più lievi: è successo nel tardo pomeriggio a Bologna, in una città ancora alle prese con i danni delle esondazioni dei giorni scorsi. L’esplosione è avvenuta alla Toyota Material Handling attorno alle 17.20. L’azienda, che si trova nella zona di Borgo Panigale, alla periferia della città, è una delle più importanti del distretto meccanico bolognese, produce carrelli elevatori e occupa circa 850 persone. Quello che è successo dovrà essere vagliato e approfondito: la cosa certa è che l’esplosione ha fatto crollare una parte del capannone.

Un operaio è morto immediatamente, un altro dopo essere stato trasportato all’ospedale Maggiore. Pesante anche il conto dei feriti: uno è ricoverato in gravi condizioni, altri dieci sono stati soccorsi fra il Maggiore ed altri ospedali della provincia, ma le loro condizioni non destano particolare preoccupazione. Immediatamente sono scattati i soccorsi da parte dei vigili del fuoco, carabinieri, polizia e personale sanitario. Il primo obiettivo è assicurarsi che non ci siano altri operai sotto le macerie: un’ipotesi che al momento sembra esclusa, anche se le ricerche fra le macerie proseguono.

Dopo l’esplosione, che è stata distintamente avvertita in buona parte della città, davanti ai cancelli dello stabilimento si sono radunati operai e familiari, in apprensione per la sorte dei loro colleghi. L’azienda Usl ha inviato sul luogo dell’incidente anche uno psicologo per dare assistenza ai familiari delle vittime e agli operai che hanno vissuto in prima persona l’incidente. Sul posto anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore: “si tratta dell’ennesima strage sul lavoro”, ha detto.

Il territorio bolognese, solo sei mesi fa, ha subito un altro gravissimo incidente sul lavoro, la strage dei sette tecnici che stavano lavorando a un collaudo nella centrale idroelettrica di Suviana. Il tema della sicurezza sul lavoro è da tempo all’attenzione anche nell’azienda dove è avvenuto l’incidente: i delegati sindacali avevano proclamato per domani due ore di sciopero a fine turno proprio per chiedere una maggiore attenzione su questo tema.

“Questa – dice Gian Pietro Montanari della Fiom-Cgil – non è l’azienda peggiore del mondo, però bisogna accertare se c’era manutenzione o se non c’era. Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c’era stato anche un incendio nel reparto verniciatura”. I due operai della Toyota di Bologna non sono stati le uniche vittime del lavoro della giornata: a Galatina (Lecce) Un operaio è morto in mattinata. Da una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe rimasto schiacciato da un camion in manovra, appena arrivato sul posto per montare l’impalcatura che sarebbe servita a effettuare dei lavori di ristrutturazione alla facciata di un edificio. I soccorritori intervenuti non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

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Gratteri, ‘i giornalisti ora sono deboli come i magistrati’

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“Oggi, anche con l’ultima riforma, è impossibile fare informazione. E la colpa è anche dei giornalisti: quando è stata fatta la riforma Cartabia, a me pare che non sono andati alla commissione Giustizia a esporre le proprie ragioni. Oggi i giornalisti sono deboli come i magistrati”. Lo ha detto stasera Nicola Gratteri, Procuratore a Napoli, presentando il suo ultimo libro a Lodi “Il grifone”. “Noi magistrati – ha aggiunto – siamo poco credibili, siamo deboli, quindi la politica si è organizzata. E la stampa oggi è debole perchè oggi molti proprietari di giornale non hanno l’anima del giornalismo. Non c’è fuoco per informazione, per la conoscenza”. Gratteri ha sottolineato anche l’importanza di avere valori.

“Negli ultimi decenni c’è stato un abbassamento della morale, dell’etica: non c’è più rossore, non c’è più vergogna. Se importo cocaina, il mio problema non è più quello di arricchirmi ma di giustificare il mio arricchimento”. Le intercettazioni – ha infine ribadito – sono un un costo. Per esempio noi, come procura di Napoli, abbiamo speso 5 milioni di euro nel 2023, in intercettazioni, e abbiamo quindi fatto sequestro di beni per oltre 250 milioni di euro.

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