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Rai punta su Conti-De Martino, il bilancio dei vertici

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Sullo sfondo dell’Auditorium dellaRai di Napoli scorrono i titoli di 380 programmi, mentre su un’unica schermata sorridono le faccine smaglianti di conduttori, giornalisti, showmen: è la vetrina dell’offerta autunnale, con Carlo Conti e Stefano De Martino in primo piano, grandi assenti Amadeus e Fiorello. E Serena Bortone, che dopo le polemiche (e la sanzione) per il caso Scurati ha preferito la destinazione più soft di Radio2. Ma gli occhi sono puntati inevitabilmente sui vertici dell’azienda, a fine mandato. E l’intervento dell’Ad Roberto Sergio, in particolare, ha il sapore di un bilancio, tra luci e ombre, obiettivi centrati e autocritica.

“La Rai è un’azienda sana, attiva e pronta a nuove sfide di mercato”, rivendica l’amministratore delegato. “Una Rai in salute, ricca di voci, talenti, in cui è stato fatto un grande lavoro di squadra in questi 14 mesi”, sottolinea snocciolando i risultati raggiunti, dal piano industriale al piano immobiliare. “Quattordici mesi intensi, difficili, straordinari. È stata complessa, perché oggettivamente non mi è mai capitato un assedio come quello che l’azienda ha vissuto quotidianamente”. Sul piano personale, l’Ad si dice “molto soddisfatto” e spiega di non essersi mai sottratto: “Ho cercato di metterci sempre la faccia a tutela di tutti i colleghi e dei talent più attaccati nei singoli momenti”, anche se, ammette, “qualche esternazione sarebbe potuta essere più cauta”. E cita il caso del comunicato letto da Venier a Domenica in a Sanremo dopo l’appello anti-genocidio di Ghali sul palco dell’Ariston e le proteste dell’ambasciatore israeliano: “Lo avrei fatto dire diversamente, dalla struttura e non da Mara: il caso non è stato gestito in termini di comunicazione nel modo più consono”.

In attesa che Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini trovino un accordo sui nuovi vertici di Viale Mazzini, Sergio professa serenità: “Sono un uomo Rai, un dirigente Rai, farò quello che l’azienda mi chiederà di fare quando sarà stato deciso il nuovo vertice”. Accanto a lui il direttore generale Giampaolo Rossi, da mesi indicato nei rumors come Ad in pectore, dribbla la domanda sui presunti attriti con Sergio – e sul ‘patto della staffetta’ che si sarebbe tramutato in sfida – e precisa: “Non mi sento sulla graticola, i ritardi legati a complessità di tipo politico e normativo spero si risolvano al più presto, perché la Rai ha bisogno di nuovi vertici il prima possibile, in funzione delle grandi sfide che è chiamata a percorrere”. “Chi verrà dopo non lo sappiamo, saranno Mef e Vigilanza a decidere, ma lo vivo con grande serenità, perché sono un uomo Rai, sono arrivato nel 2005 con Cattaneo a Rai Net, sono uscito ed entrato dall’azienda periodicamente. L’importante è puntare non sui singoli ma sulla squadra”.

Su un punto Sergio e Rossi vanno all’unisono: l’azienda ha bisogno di “risorse certe”. Per questo plaudono alle parole dell’Ad Mediaset Pier Silvio Berlusconi, che ha criticato la proposta della Lega di aumentare il tetto pubblicitario della tv pubblica e tagliare il canone: “Esprimo sincero apprezzamento”, dice Sergio. “Un intervento illuminante”, gli fa eco Rossi, convinto che “indebolire Rai e Mediaset significherebbe indebolire un’intera filiera industriale nazionale”. Intanto la prossima stagione punta su Conti e De Martino. Il primo farà Sanremo – che slitta dall’11 al 15 febbraio, per evitare la concorrenza della Coppa Italia su Mediaset – Tale e quale show, lo Zecchino d’Oro. De Martino, blindato da Viale Mazzini con un contratto di 4 anni, debutterà su Rai1 con Affari tuoi; lo attendono poi una nuova stagione di Stasera tutto è possibile su Rai2, show di prima serata su Rai1 e dal 2027 un’opzione per il festival. Marco Liorni, oltre a condurre L’Eredità nel preserale, in staffetta con Pino Insegno e Reazione a Catena, condurrà un nuovo game show, Chi Può Batterci, e L’anno che verrà.

Confermatissime Antonella Clerici, Milly Carlucci e ‘zia Mara’ Venier che raddoppia: oltre a Domenica In guiderà Le Stagioni dell’Amore, un dating show per la terza età. Su Rai2 tornerà l’informazione il giovedì sera con L’Altra Italia, con l’ex Iena Antonino Monteleone, arriveranno Teo Mammucari con Lo Spaesato e Luca Barbareschi con le coppie in crisi di Se mi lasci non vale. Al posto di Fiorello e di Viva Rai2! al mattino Binario 2, condotto da Carolina Di Domenico e Andrea Perroni, da una ‘bolla-studio’ dalla stazione Tiburtina di Roma. “Fiorello sta sul divano, lo sento quotidianamente, non farà tv nel 2024. Nel 2025, se riusciremo a toglierlo dal divano dopo le vacanze in Sardegna, qualche timore ce l’ho che finirà anche lui da Simona Sala su Radio2”, sospira Sergio. Su Rai3, accanto ai marchi storici da Report a Chi l’ha visto, ecco Insider di Roberto Saviano, stoppato l’anno scorso, Lo Stato delle Cose con Massimo Giletti, A Casa di Maria Latella.

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Prevenzione e tecnologia: la rivoluzione degli screening in Campania con la nuova App della Fimmg

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La prevenzione si rinnova in Campania grazie a una nuova applicazione che segna un cambiamento significativo nel modo in cui i medici di Medicina generale gestiscono gli screening di prevenzione. Promossa dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), questa iniziativa punta a potenziare l’efficacia della prevenzione attraverso l’uso di tecnologie avanzate, mantenendo però il prezioso rapporto di fiducia tra medico e paziente.

L’app, attualmente in fase di sperimentazione, permette ai medici di famiglia di invitare direttamente i loro assistiti a partecipare agli screening previsti in base all’età. Luigi Sparano e Corrado Calamaro, rappresentanti della Fimmg Napoli, spiegano: «Stiamo sperimentando con successo una nuova modalità di invito alla prevenzione. Questo sistema combina i benefici delle nuove tecnologie con l’efficacia del rapporto fiduciario che da sempre caratterizza la medicina generale».

Grazie a questa innovativa applicazione, i medici di Medicina generale possono ora svolgere un ruolo attivo nella promozione della prevenzione, permettendo una rapida adesione agli screening e contribuendo a salvare centinaia di vite grazie a diagnosi precoci di malattie gravi.

Tradizionalmente, era compito delle Asl occuparsi della gestione degli inviti per gli screening. Tuttavia, la nuova app rivoluziona questo approccio, consentendo ai medici di famiglia di utilizzare i dati della piattaforma Sinfonia—già preziosi durante la pandemia—per gestire direttamente le convocazioni per gli screening. La tecnologia integrata nell’app segnala le coorti di pazienti che devono essere invitati a esami specifici, come quelli per il carcinoma della mammella o del colon retto.

Sparano e Calamaro aggiungono: «Da quando abbiamo adottato questa modalità, stiamo osservando una percentuale di risposta molto alta. A differenza delle Asl, che possono essere percepite come istituzioni impersonali, i nostri avvisi diretti stimolano un immediato desiderio di informazione nei pazienti. Dopo aver ricevuto gli inviti, molti ci contattano per saperne di più e si presentano agli screening grazie al nostro lavoro di counseling».

L’applicazione si concentra su tre principali categorie di screening:

  • Pap Test: per la prevenzione del Papilloma Virus, destinato alle donne di età compresa tra 25 e 29 anni e 30 e 64 anni.
  • Ricerca del Sangue Occulto nelle Feci: per l’individuazione del carcinoma del colon retto, rivolto a persone tra 50 e 74 anni.
  • Mammografia: per la diagnosi precoce del carcinoma al seno, destinata alle donne tra 45 e 69 anni.

Questi screening mirano a rilevare precocemente malattie che, se non trattate in tempo, possono avere esiti fatali. La nuova app rappresenta quindi un passo importante nella promozione della salute pubblica, utilizzando la tecnologia per migliorare l’accesso alla prevenzione e il coinvolgimento dei pazienti.

In conclusione, la nuova iniziativa della Fimmg segna una vera e propria rivoluzione nella prevenzione in Campania, combinando innovazione tecnologica e il fondamentale rapporto di fiducia tra medico e paziente per una salute migliore e più consapevole.

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Addio a Sergio Mendes, leggenda della bossa nova

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Il pianista Sergio Mendes, leggenda della musica brasiliana che rese popolare la bossa nova in tutto il mondo, e’ morto all’eta’ di 83 anni a Los Angeles. Lo ha annunciato la sua famiglia. “E’ morto pacificamente” giovedi’ nella sua casa americana, circondato dalla moglie e dai figli, ha fatto sapere in un comunicato. “Negli ultimi mesi la sua salute aveva risentito degli effetti del Covid prolungato”, ha aggiunto. Mendes ha registrato piu’ di 35 album ed e’ stato in tourne’e con i maggiori artisti americani come Frank Sinatra.

Nel 1966 ottenne il successo internazionale con il suo album “Sergio Mendes & Brasil 66” e il famoso “Mas Que Nada”, adattamento di una canzone dell’artista brasiliano Jorge Ben. Nel 1993, ha vinto il Grammy Award come miglior album di world music per “Brasileiro”, che presenta diversi brani del cantante e percussionista brasiliano Carlinhos Brown. “In questo momento di tristezza, i miei pensieri vanno alla famiglia, agli amici e ai fan di Sergio Mendes”, ha risposto il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva, secondo il quale egli e’ stato “uno dei piu’ grandi rappresentanti e promotori della musica (brasiliana) e cultura in tutto il mondo.

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Crosetto e i Servizi segreti che “mi spiano”: la questione sottotraccia che divide il Governo

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardanti un possibile complotto all’interno dei Servizi segreti, sollecitando l’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e della premier Giorgia Meloni. Tuttavia, le sue richieste di supporto non hanno ricevuto una risposta immediata e ufficiale. Solo mesi dopo, la risposta è arrivata in forma di comunicazione al procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che ha dichiarato l’assenza di coinvolgimento degli organismi di intelligence interna.

La vicenda ha assunto contorni più complessi, rivelando tensioni interne al Governo e alla maggioranza. La procura di Perugia, guidata da Cantone, ha depositato oltre tremila pagine di atti presso la commissione Antimafia, riguardanti il finanziere spione Pasquale Striano e il magistrato della Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati. Sebbene il gip avesse rigettato la richiesta di arresto per entrambi, il procuratore Cantone ha presentato ricorso al tribunale del Riesame, richiedendo una revisione dell’ordinanza.

Nel contesto di questa inchiesta, la commissione antimafia ha avviato un’istruttoria, e gli atti sono stati messi a disposizione dei parlamentari con un vincolo di riservatezza. Questo passaggio ha suscitato sorpresa, soprattutto tra i parlamentari di centrodestra che, inizialmente, avevano supportato l’inchiesta e il lavoro di Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale della Dna. Tuttavia, è emerso un silenzio da parte della maggioranza, sollevando interrogativi sulla sua posizione in merito al caso.

Il punto cruciale è il collegamento tra le preoccupazioni di Crosetto e i Servizi segreti. Il ministro aveva esposto le sue riserve riguardo alla pubblicazione di articoli contenenti informazioni riservate, in particolare riguardanti la partecipazione della moglie Gaia Saponaro a un concorso dell’Aise. Crosetto aveva espresso timori che tali informazioni potessero provenire dagli stessi apparati di sicurezza, ma le sue preoccupazioni non hanno trovato riscontro immediato.

Nel verbale del 22 gennaio 2024, Crosetto aveva manifestato i suoi timori alla Procura di Perugia, chiedendo conferme sui risultati degli accertamenti. La presidenza del Consiglio, però, ha dichiarato che gli accertamenti erano stati effettuati e che non vi era alcun riscontro negativo per quanto riguarda l’origine delle informazioni trapelate.

La situazione rimane tesa e il caso continua a essere un punto di frizione all’interno del Governo. L’assenza di una risposta chiara e tempestiva alle preoccupazioni di Crosetto, unita alle complicazioni legali e politiche derivanti dall’inchiesta di Perugia, solleva interrogativi sul futuro della gestione dei Servizi segreti e sulla trasparenza delle loro operazioni.

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