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Cronache

Ragazze investite a Roma, verifiche anche su illuminazione della strada

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Dopo l’incidente nel quale hanno perso la vita due sedicenni a Roma scattano le verifiche sull’illuminazione di quel tratto di Corso di Francia e si intensificano i controlli stradali nelle zone della movida. A puntare il dito contro “l’illuminazione colposamente insufficiente” della strada e’ stato lo stesso gip Bernardette Nicotra nell’ordinanza con la quale ha disposto i domiciliari per Pietro Genovese. “Stiamo effettuando le verifiche del caso sugli impianti di illuminazione sull’area, attraverso il Dipartimento Simu e Acea, fermo restando che Acea e’ sempre attiva sull’intera citta’ con il monitoraggio, la manutenzione e il piano qualita’ della luce”, ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture di Roma Linda Meleo interpellata sull’illuminazione di Corso Francia. Nell’ordinanza il gip afferma che nell’incidente nelle quali sono morte le due sedicenni ha influito anche “un’illuminazione della strada ‘colposamente’ insufficiente”. “Una velocita’ prudenziale e una condizione di sobrieta’ in rapporto alla prossimita’ di un attraversamento semaforico – afferma il giudice-, all’insistenza di un affollato agglomerato urbano, di locali notturni assai frequentati soprattutto di?sabato sera, di un asfalto bagnato per causa della pioggia, di una scarsa visibilita’ per causa di illuminazione ‘colposamente’ insufficiente, avrebbe, con ogni probabilita’, permesso all’indagato di meglio controllare il veicolo mettendo in atto manovre di emergenza per arrestarlo davanti a ostacoli prevedibili”. Nella zona inoltre la polizia locale ha comunque intensificato i controlli, che saranno ulteriormente sensibilizzati in tutte le zone della movida maggiormente frequentate e sulle strade ad alto scorrimento di Roma. E nei prossimi giorni potrebbero essere installati, proprio nella zona di Corso Francia, degli autovelox portatili, i cosiddetti “velox”, sul tratto di Ponte Flaminio e sul viadotto. I dispositivi fissi di controllo della velocita’, invece, non sembrerebbe possibili per assenza di requisiti di legge in quel tratto di strada. “Per installare gli autovelox ci deve essere approvazione della prefettura. Da una prima valutazione Corso Francia non avrebbe le caratteristiche richieste. Serve studiare altre soluzioni li’ come in altre strade della citta’”, spiega il parlamentare M5s, Enrico Stefano, presidente della commissione Trasporti.

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Prima morte da encefalopatia equina orientale nello Stato di NY

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Allerta a New York per l’ encefalite equina orientale: il primo decesso nello stato di NY dal 2015 di un paziente colpito dalla malattia e’ stato annunciato dallo stesso governatore Kathy Hochul in un comunicato. La persona, residente nella contea di Hulster lungo il fiume Hudson, era stata diagnosticata con la patologia trasmessa da zanzare infette, per cui non esistono trattamenti, il 20 settembre. Hochul ha definito il rischio di contrarre l’ encefalite equina orientale una ‘minaccia per la salute imminente’ ed ha annunciato una serie di misure per proteggere i cittadini dal contagio.

Tra questi una campagna di sensibilizzazione pubblica per i cittadini che vanno nei parchi e nelle zone verdi affinche’ usino spray repellenti, vestiti protettivi e cosi’ via. Alcune settimane fa vari paesi del Massachusetts avevano addirittura istituito il coprifuoco per tenere a casa gli abitanti nelle ore serali in cui le zanzare sono piu’ attive. Quello di New York sarebbe il secondo decesso negli Stati Uniti di quest’estate dovuto all’ encefalite equina orientale, il primo era stato un uomo del New Hampshire. Altri contagi sono avvenuti in Massachusetts, New Jersey, Rhode Island, Vermont e Wisconsin, secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. La malattia e’ rara ma grave: descritta per la prima volta nel 1830 nei cavalli, e’ diffusa da zanzare portatrici del virus che provoca una infiammazione del cervello. Nel 30% dei casi le vittime dell’ encefalite muoiono. Non ci sono dettaglia sull’ identità della persona deceduta nello stato di New York.

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Impedire rientro camorra in beni confiscati, firmato protocollo

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Un protocollo per trasformare i beni confiscati alla camorra in nuovi luoghi di grande valore sociale per i cittadini di Torre Annunziata, tenendo fuori la camorra che con parenti o amici mira a reintrodursi nei beni confiscati. A questo punta il documento che è stato firmato oggi nella prefettura di Napoli dal prefetto Michele Di Bari, dall’assessore alla Sicurezza e Legalità della Regione Campania Mario Morcone, dal sindaco di Torre Annunziata Corrado Cuccurullo e dal presidente della società consortile Agrorinasce, Elena Giordano. L’accordo è finalizzato a rendere più stringenti i controlli antimafia e anticorruzione nell’ambito degli appalti per gli interventi di ristrutturazione o di manutenzione per la riconversione e la gestione dei beni confiscati che il Comune di Torre Annunziata ha concesso in comodato d’uso ventennale al Consorzio.

Agrorinasce si occupa di beni confiscati in tutto il territorio casertano, in particolare a Casal di Principe, ed è forte di una esperienza che porta la società a occuparsi anche di trenta beni confiscati a Torre Annunziata, dove c’è il nuovo sindaco dopo che l’amministrazione precedente è stata commissariata per diversi motivi tra cui anche il mancato uso dei beni confiscati. “E’ un lavoro – ha spiegato Di Bari – che abbiamo fatto prima con la commissione straordinaria di Torre Annunziata e poi con il sindaco e che oggi perfezioniamo con la firma di questo protocollo con Agrorinasce e il Comune di Torre Annunziata. Un accordo vigilato dalla Prefettura e dalla Regione con l’assessore Morcone, dando un segnale importante per questi territori.

Il perfetto uso di questi beni confiscati diventa infatti una testimonianza di legalità, sapendo che tanti beni confiscati saranno un segnale forte di legalità. Il protocollo prevede una serie di attività che verranno adottate da Agrorinasce, società presieduta dall’ex magistrato Elena Giordano che avrà tutte le attività indispensabili perché i lavori di ristrutturazione e gestione siano correttamente fatti”. L’assessore regionale Morcone sottolinea come con l”accordo firmato oggi “sia la prima volta che l’associazione Agrorinasce esce dalla provincia di Caserta e si mette al servizio del Comune di Torre Annunziata, dove il sindaco è cambiato da poco dopo il commissariamento”.

“L’idea – ha proseguito l’assessore – è di offrire aiuti e sostegno ai sindaci che hanno molti beni e fanno fatica a gestirli al meglio per i cittadini. Il protocollo firmato è molto impegnativo per le verifiche di legalità ed è stato usato già in provincia di Caserta in relazione ai Casalesi, perché forte è la preoccupazione di infiltrazioni nell’uso da parte dei vecchi proprietari. E’ un protocollo pesante e impegnativo per metterci al riparo da queste nuove infiltrazioni”.

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Figlio dell’ex boss assolto a Napoli: è incapace di intendere e volere

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Il Tribunale di Napoli ha assolto, perché “incapace di intendere e di volere al momento dei fatti” il figlio ventenne di un ex elemento di vertice della camorra accusato di stalking ai danni dell’ex e di rapina, reati contestati in due diversi procedimenti giudiziari. Il giovane, attraverso il suo legale, l’avvocato Giuseppe De Gregorio, è riuscito a dimostrare l’esistenza di una patologia psichiatrica che, quando si verificarono i fatti, non era tenuta sotto controllo dai farmaci. Le perizie a cui è stato sottoposto da entrambi di giudici davanti ai quali era sotto processo hanno accertato infatti la presenza della malattia e consentito l’avvio delle cure presso il Dipartimento Igiene Mentale dell’Asl Napoli 1 che così l’ha preso in carico. Le assoluzioni, per la rapina e lo stalking, sono poi giunte rispettivamente qualche giorno fa e nel mese di luglio. Dalle indagini è emerso che più volte nei messaggi inviati alla fidanzata dell’epoca il ragazzo ha fatto riferimento al ruolo che in passato la sua famiglia aveva ricoperto nel panorama criminale dei Quartieri Spagnoli della città.

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