Campione d’Europa con il Chelsea e con l’Italia, miglior giocatore dell’anno secondo la Uefa e possibile candidato al Pallone d’Oro. Jorge Luiz Frello Filho, per tutti Jorginho, si conferma sempre più leader indiscusso della Nazionale chiamata al difficile compito di confermarsi dopo lo straordinario trionfo agli Europei. Prossimo obiettivo i Mondiali del 2022 in Qatar, a cui prima però bisogna qualificarsi. Il regista italo-brasiliano è uno dei pochi reduci dal naufragio contro la Svezia nel novembre 2017, che costò all’Italia il pass per i Mondiali di Russia. Da quella infausta notte di San Siro ne è passata di acqua sotto i punti, quasi quattro anni dopo Jorginho è diventato uno dei giocatori più importanti e decisivi al mondo tanto da ricevere i complimenti di un certo Pelé. “Sono rimasto sorpreso, tutto quello che sta accadendo è surreale. Sono rimasto a bocca aperta, mi ha fatto davvero molto piacere”, ha detto oggi dal ritiro azzurro di Coverciano. Per il Pallone d’Oro, invece, “manca ancora qualche mese alla decisione, mi godo questo momento con chi mi è attorno poi vedremo cosa accadrà”, ha aggiunto. In vista dei prossimi impegni contro Bulgaria, Svizzera e Lituania, il centrocampista cresciuto nel Verona e esploso nel Napoli ha confermato i concetti già espressi ieri dal ct Roberto Mancini. “Sicuramente adesso arriva il difficile, perchè l’Italia non è più una sorpresa ma è tornata nel posto in cui merita”, ha dichiarato. “Ora tutti ci affronteranno in modo diverso, siamo felici ma dobbiamo rimanere utili perchè appena abbassi la guardia arrivano le brutte notizie. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto”, ha aggiunto. “Il prossimo obiettivo è battere la Bulgaria, poi la Svizzera e la Lituania. Bisogna guardare una partita alla volta, poi i conti si fanno alla fine”, ha ribadito Jorginho. “Contro la Bulgaria dobbiamo stare attenti, hanno delle armi e possono farci male con loro potenza e il contropiede. Dobbiamo cercare di fare il nostro calcio”, ha proseguito.Il regista italo-brasiliano ha poi spiegato che l’esperienza all’estero con il Chelsea è stata fondamentale per lui. “Ho imparato tantissimo e ho aggiunto qualcosa al gruppo come ognuno di noi lo fa”, ha replicato. Su come considera l’Italia nei confronti delle big sudamericane come Brasile e Argentina. “Lasciamo dire agli altri che siamo indietro rispetto a Brasile, che è stata fortuna (la vittoria, ndr). Noi dobbiamo solo restare umili, abbiamo fatto una grande cosa giocando un grande calcio. Per me non è stata una sorpresa – ha detto Jorginho – abbiamo fatto bene fin dalla prima partita. Le persone che ci sono state vicine hanno sempre creduto tanto in noi”. “Per le caratteristiche che abbiamo il mister ha cambiato il nostro modo di giocare, ci siamo divertiti noi e si sono divertiti gli italiani. Le altre squadre ora ci studiano per poterci battere, ma noi continuiamo a lavorare”, ha sottolineato ancora. Sulla forza del centrocampo dell’Italia, anche alla luce dei ritorni dei vari Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo, Jorginho ha spiegato che “ci sono tante nazionali con ottimi giocatori e centrocampisti come li abbiamo noi, ma l’unione e il gruppo che abbiamo forse non ce l’ha nessuno. Indipendentemente da chi scende in campo, si cerca sempre di aiutare il compagno”. Tornando alle sue parole dopo gli Europei, apparse come una sorta di rivincita verso qualcuno, il regista azzurro ha chiarito: “Non ce l’avevo con qualcuno in particolare, ma ho rivisto tutto il percorso che ho fatto. In tanti non mi hanno voluto, anche in Brasile, che mi hanno criticato anche. Anche loro mi hanno motivato, non ho mai abbassato la testa credendo sempre in quello che potevo fare. Mi hanno motivato a dimostrare che si sbagliavano su di me”. Dopo aver paragonato il ct Mancini al suo tecnico al Chelsea Thomas Tuchel (“Si assomigliano, sia dentro che fuori dal campo. Forse per quello mi trovo bene con tutti e due”), Jorginho ha concluso parlando del suo futuro. “Rinnovo con il Chelsea? Al momento non ho ricevuto nessuna proposta e non ci penso ancora”, ha detto a proposito del suo contratto con i Blues in scadenza nel 2023. Sulla possibilità di chiudere la carriera a Londra, ha scherzato: “Ho solo 29 anni e volete già farmi pensare al ritiro, voglio giocare fino a 40 anni. Se mi fanno un contratto di 10 anni allora sì…”.