Collegati con noi

Cronache

Quiz sbagliati al concorso scuola, arrivano i ricorsi

Pubblicato

del

Troppi quiz sbagliati o per i quali piu’ di una era la risposta esatta o addirittura in cui la stessa domanda era ripetuta due volte, e troppe bocciature, circa il 90% agli scritti, che consistono in una sola prova a ‘crocette’, con correzione automatica e immediata. Da quando sono partite le prove del concorso ordinario per la scuola secondaria, che si concluderanno il prossimo 13 aprile, sono numerosissime le segnalazioni di presunti errori da parte di concorrenti che sono pronti a presentare una valanga di ricorsi. E cosi’ i sindacati si sono rivolti direttamente al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, chiedendo di intervenire rispetto ai quesiti errati o formulati in maniera ambigua. La Flc Cgil, con il segretario Francesco Sinopoli ha scritto al titolare di viale Trastevere, sottolineando che e’ “interesse della stessa amministrazione evitare il ricorso al contenzioso e, una volta esperite le opportune verifiche sui contenuti dei quiz, assumere le conseguenti decisioni tese a tutelare i candidati penalizzati”. La Flc Cgil ha anche chiesto che siano diffusi i dati ufficiali sui candidati che hanno superato le prove scritte sin qui svolte e che questo dato sia aggiornato costantemente con il prosieguo delle prove. La Cisl, con la neosegretaria Ivana Barbacci, ha diffidato il ministero “non avendo ricevuto risposte dopo aver segnalato diversi casi di errori al ministero” e si riserva “di agire in giudizio per tutelare i nostri associati ingiustamente danneggiati”. Il sindacato Anief sostiene invece che, in base alle testimonianze, “i pochi che hanno superato la prova scritta a quiz sarebbero concentrati su turni particolari (i pomeridiani) evidentemente piu’ vantaggiosi. Le commissioni, durante lo svolgimento delle prove, non avrebbero agito allo stesso modo: alcune non avrebbero ritirato il telefono cellulare; c’e’ chi avrebbe fornito ai partecipanti carta e penna e chi no; addirittura ci sarebbe chi ha dato l’assenso, nei 100 minuti della prova, a mandare alcuni candidati ai servizi igienici”. Tutti concordano sulla necessita’ di riformare il reclutamento basandolo su percorsi abilitanti di formazione, in collaborazione con le universita’, con quote di posti dedicate ai precari. Finito il percorso di formazione e superati gli esami, si entra in una graduatoria che da’ accesso al ruolo. Il ministero, da quanto si apprende, avrebbe gia’ convocato i sindacati per discutere del tema martedi’ prossimo: sul piatto ci sono i fondi del Pnrr da destinare a questo scopo.

Advertisement

Cronache

‘Mazzetta da 50mila euro a dirigente Tim’, calo in borsa

Pubblicato

del

Ancora mazzette, ancora corruzione, questa volta tra soggetti privati. Un filone di indagine della Procura di Roma nato dal procedimento che ha portato all’arresto dell’ex dg di Sogei, Paolino Iorio, bloccato dalla Guardia di Finanza mentre intascava una tangente da 15 mila euro dall’imprenditore Massimo Rossi, vede iscritti nel registro degli indagati il dirigente di Tim, Simone De Rose, e il procuratore del colosso Ntt Data, Emilio Graziano.

Nei loro confronti sono state disposte una serie di perquisizioni, eseguite dalla Guardia di Finanza, e la vicenda giudiziaria ha causato ripercussioni anche sul titolo in Borsa: Tim ha perso il 3% in apertura di contrattazioni e ha chiuso cedendo il 2,4% a 0,24 euro. Ai due manager i pm di piazzale Clodio contestano due episodi illeciti, che sarebbero avvenuti nel febbraio e maggio del 2024. In particolare – secondo quanto si legge nel decreto di perquisizione nel quale viene citata un’informativa del Gico della Guardia di Finanza del 21 ottobre scorso – gli uomini delle fiamme gialle che stavano svolgendo le indagini sulle attività dell’imprenditore Rossi (da venerdì in carcere a Regina Coeli) si sarebbero imbattuti in De Rose e Graziano, definiti due “soggetti di interesse investigativo”.

E a quel punto sono scattati gli accertamenti sui due procuratori. Dalla “attività tecnica effettuata sull’autovettura di De Rose – si legge nel provvedimento – si aveva la contezza, nell’ambito di un rapporto di corruttela tra privati, della consegna di 50 mila euro a De Rose da parte di Graziano il 22 febbraio e di un’ulteriore consegna di una busta, contente verosimilmente denaro, il 15 maggio”. Sull’attività istruttoria della Gdf è intervenuta anche Tim che assicura collaborazione “con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del gruppo”. Sul fronte dell’indagine madre, che vede indagato anche Andrea Stroppa, il referente in Italia di Elon Musk, martedì è stato ascoltato dal gip l’ex dg Iorio a cui sono stati sequestrati oltre 100 mila euro, denaro ritenuto frutto di tangenti. Nel corso del confronto con il gip, l’indagato ha ribadito che il denaro rientrava in consulenze “che non hanno alcun legame” con il ruolo ricoperto nella società in house del ministero dell’Economia. I difensori del manager, al termine dell’interrogatorio, hanno fatto istanza al gip per chiederne la scarcerazione mentre è ancora pendente il ricorso al tribunale del Riesame.

Nei suoi confronti la Procura contesta di avere cancellato i video delle telecamere di sicurezza della abitazione romana dei 15 giorni precedenti all’arresto. Nell’ordinanza il gip parla di “fatti gravissimi e allarmanti” aggiungendo la possibilità che “vi sia stato un accesso in casa di Iorio durante la sua permanenza in quel luogo dopo l’arresto, così da alterare la lettura degli elementi già emersi e la eventualità di suoi contatti con persone diverse dai familiari conviventi e dai difensori, potenzialmente in grado di interferire nelle delicate indagini in corso”.

Dal canto loro i vertici di Sogei, sentiti davanti alla commissione Bicamerale di controllo sull’anagrafe tributaria, ribadiscono “tutto il supporto all’attività di indagine”. “Stiamo lavorando per capire se ci possono essere degli interventi migliorativi” da mettere in campo in merito ad eventuali iniziative “preventive” per evitare analoghi eventi, in futuro, ha affermato l’amministratore delegato Cristiano Cannarsa aggiungendo che però non sono state “riscontrato delle debolezze interne”.

Continua a leggere

Cronache

Bobo Vieri: nessun problema col fisco, ora denuncio le falsità

Pubblicato

del

“Solo falsità contro di me e le mie società, nessuna esposizione col fisco e nessun conto in rosso. Ora denuncio!”. Lo afferma Christian Vieri, l’ex attaccante dell’Inter e della Nazionale, assistito dall’avvocato Danilo Buongiorno, in relazione a “notizie, articoli e comunicazioni varie svolte da testate giornalistiche e via web, che avrebbero riportato l’esistenza a carico” dell’ex bomber “e delle sue società di esposizioni tributarie e bancarie”. La “notizia riportata è falsa”, chiarisce il legale, “e ha contenuto apertamente diffamatorio”. Con riferimento al fisco, precisa, “è semplicemente stata attuata per una società del Sig. Vieri (e per annualità pregresse) una semplice transazione consensuale e volontaria a fronte di un normale contenzioso (con formale contestazione da parte della società) e senza riconoscimento alcuno della benché minima responsabilità. La questione – aggiunge il difensore – peraltro è stata definita e risolta da tempo”.

Le frasi e le espressioni “gravissime illegittimamente adottate nei confronti del Sig. Christian Vieri e di riflesso alle sue società (falsamente accusate peraltro di esposizione bancarie del tutto inesistenti, anzi le stesse sono dotate di ampia solidità economica facilmentedimostrabile)”, prosegue la nota dell’avvocato, “sono appunto false” ed “esiste inequivocabile prova documentale a favore del mio cliente”. Bobo Vieri, quindi, diffida “chiunque, mio tramite – spiega il legale – di adottare espressioni sconvenienti e diffamanti o dal riportare fatti o avvenimenti inveritieri; sia in relazione alla sua sfera privata che societaria”. In caso di “reiterazione di tali gravi fatti si riserva di agire altresì in sede penale per il reato di diffamazione aggravata”, “nonché civilmente per il risarcimento dei danni peraltro già da oggi ingiustamente subiti dallo stesso e dalle sue società di riferimento”.

Continua a leggere

Cronache

Arrestato quarantenne per violenza sessuale e maltrattamenti familiari

Pubblicato

del

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantenne residente in provincia di Reggio Emilia, ritenuto gravemente indiziato dei reati di violenza sessualecontinuata e aggravata nei confronti della figlia minorenne, nonché di maltrattamenti ai danni del nucleo familiare.

Le indagini

L’arresto è stato disposto dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e coordinate dalla 4ª Sezione – Violenze di genere e fasce deboli. Le indagini hanno portato all’acquisizione di prove significative che confermano la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato.

Misura cautelare

Considerata l’estrema gravità dei fatti e la ripetitività delle condotte contestate, il giudice ha ritenuto opportuno applicare la misura cautelare più severa: la custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi trasferito presso la casa circondariale di Reggio Emilia.

Presunzione di innocenza

Va ricordato che il provvedimento eseguito rappresenta una misura cautelare disposta durante la fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a sentenza definitiva. Inoltre, sono ammessi mezzi di impugnazione contro la misura adottata.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto