Quattro anni di squalifica a un allenatore e a tre calciatori, un anno a un altro di loro, ma della squadra avversaria. Il tutto per una combine, cosa che purtroppo a volte nel calcio accade ma ciò che fa più rumore in questa vicenda, accaduta in Toscana, è che questa volta la partita ‘truccata’ era una del campionato Giovanissimi regionale toscano Under 15, nello specifico quella tra Montignoso e Zambra, quest’0ultimo club di Cascina, in provincia di Pisa. Tutto era nato da un esposto di un terzo club, il Floria Grassina Belmonte, che si era ritenuto danneggiato dalla vittoria, a suo dire sospetta, del Montignoso. Così ora, dopo l’iniziale proscioglimento da parte del tribunale territoriale della Toscana, sono arrivate le sentenze della Corte federale d’appello a sezioni unite, che ha squalificato per 4 anni Federico Viviani (all’epoca dei fatti allenatore dello Zambra), e i quindicenni Christian Zaccagnini, Simone Bertolini e Gabriele Ribechini (calciatori della stessa società) e per un anno Alessandro Vitaggio (calciatore del Montignoso).
“Siamo sconvolti per una sentenza che ha ribaltato il nostro proscioglimento in primo grado – commenta, respingendo ogni accusa, Cristiano Cavallini, direttore generale dell’Asd Zambra -. I ragazzi sono innocenti e ci batteremo per difenderli fino a che sarà possibile. Non sappiamo neppure perché la procura federale abbia voluto continuare ad accusarci nonostante il proscioglimento in primo grado – racconta Cavallini – visto che ha sostenuto solo la sua tesi accusatoria in seguito alla segnalazione della società di calcio che si ritiene danneggiata dalla condotta dei nostri atleti in quella partita con il Montignoso, che invece è stata una partita normalissima”.
“Ora aspettiamo le motivazioni della sentenza e poi presenteremo ricorso al Coni – aggiunge -, perché siamo convinti della nostra innocenza e che i nostri siano ragazzi estremamente puliti, che da ieri sono distrutti e non fanno altro che piangere”. Il dirigente sportivo parla di giovani disperati e di famiglie sconvolte “per una sentenza tanto assurda quanto sbagliata, visto che non ci aspettavamo neppure che la procura federale continuasse a procedere contro di noi: ci batteremo fino in fondo per dimostrare la nostra onestà, ma se questo è il mondo del calcio siamo pronti ad abbandonarlo”. Infine, Cavallini ricorda l’episodio clou della presunta combine: “Un fallo da rigore commesso da un nostro giocatore che anche l’arbitro quando è stato interrogato, e cito testimonianze agli atti dell’inchiesta federale, aveva giudicato un normale fallo di gioco senza ravvisare nessuna condotta anomala. Nel finale di quella partita, che abbiamo perso, abbiamo anche fatto di tutto per pareggiarla. Altro che combine, è stata una partita vera”.