Otto anni e dieci mesi, sei mesi in piu’ del primo grado, e una conferma sostanziale dell’impianto accusatorio costruito dalla Procura. I giudici d’appello di Caltanissetta ribadiscono la colpevolezza di Silvana Saguto, ex presidente delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo, condannandola per corruzione, concussione e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa, per anni, avrebbe gestito illecitamente la sezione che ha disposto sequestri e confische milionarie ai boss, nominando amministratori giudiziari del suo cerchio magico e costruendo una “corte” di fedelissimi che l’avrebbe ricambiata con favori, incarichi per il marito, regali, crediti di migliaia di euro in supermercati confiscati alla mafia e denaro. Contestazioni gravissime, che le sono costate la radiazione dalla magistratura a processo di primo grado ancora in corso e che “hanno retto al giudizio di secondo grado”, ha commentato il procuratore generale Antonino Patti. In silenzio il suo avvocato, Giuseppe Reina che incassa, pero’, il rigetto del ricorso, presentato dai pm, contro l’assoluzione in primo grado dal reato di associazione a delinquere. Pene sostanzialmente confermate, salvo lievi riduzioni per la concessione delle attenuanti generiche, nei confronti dei coimputati: amministratori giudiziari, esponenti delle forze dell’ordine, il marito e il figlio della giudice, l’ex prefetta di Palermo e gli altri favoriti della corte Saguto. A 7 anni e 7 mesi e’ stato condannato l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, considerato il “re” degli amministratori giudiziari e recordman di nomine; a 6 anni e due mesi il marito dell’ex giudice, l’ingegnere Lorenzo Caramma, che avrebbe beneficiato illecitamente di incarichi in procedure di prevenzione. Il figlio di Silvana Saguto, Emanuele Caramma, ha avuto 4 mesi: si sarebbe fatto fare la tesi dal professore Carmelo Provenzano, condannato a 6 anni e 10 mesi, che, in cambio, avrebbe gestito patrimoni mafiosi. Confermata la pena di 3 anni per l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, che avrebbe raccomandato un conoscente presso la Saguto. Condannato a un anno e 4 mesi Walter Virga, figlio del giudice Tommaso Virga, processato separatamente e assolto col rito abbreviato, messo alla guida, questa la tesi dei pm, dell’impero sequestrato agli imprenditori Rappa, senza avere alcuna esperienza. Saguto lo avrebbe scelto per indurre il padre, ex componente del Csm, ad appoggiarla al Consiglio Superiore della Magistratura. A 4 anni e 2 mesi e’ stato condannato l’amministratore giudiziario Roberto Santangelo, a 2 e 8 mesi il tenente colonnello della Guardia di finanza Rosolino Nasca, che avrebbe fatto avere incarichi a Caramma, a un anno e dieci mesi il preside della facolta’ di Giurisprudenza di Enna Roberto Di Maria. Condanne a 2 anni e 8 mesi per Maria Ingrao, la moglie di Provenzano e Calogera Manta, la cognata nominate come collaboratrici in alcune misure di prevenzione. Silvana Saguto, infine, dovra’ anche risarcire i danni al ministero della Giustizia che si e’ costituito parte civile.