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Putin minaccia il nucleare con la Finlandia nella Nato

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Durissima reazione del Cremlino all’annuncio di Finlandia e Svezia di voler aderire alla Nato in tempi brevi: “Ci saranno conseguenze tra le piu’ indesiderabili”, ha assicurato il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko spiegando che l’adesione di Helsinki e Stoccolma all’Alleanza Atlantica cambierebbe radicalmente la situazione politico-militare nell’intera area. “Se Svezia e Finlandia entreranno nella Nato, non sara’ piu’ possibile parlare di status non nucleare nel Baltico. L’equilibrio dovra’ essere ripristinato”, ha invece minacciato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medveved, che nelle ultime settimane si e’ ritagliato il ruolo di falco del Cremlino. Alle parole Mosca ha immediatamente aggiunto i fatti, inviando ai confini del nord mezzi pesanti e uomini con una mossa che viene letta come un’inevitabile escalation del conflitto ucraino. Per ora si tratta di rabbiose risposte da parte della Russia ma che gli Stati Uniti non sembrano prendere “alla leggera”, come ha confermato il direttore della Cia William Burns. L’invasione russa ha radicalmente cambiato i sentimenti dei cittadini finlandesi e svedesi assai tiepidi negli anni scorsi all’ipotesi di un’entrata nella Nato. Ma la premier finlandese Sanna Marin e quella svedese Magdalena Andersson hanno ben interpretato i timori della popolazione bruciando i tempi. Soprattutto la Finlandia potrebbe formalizzare la richiesta di adesione gia’ entro la fine di maggio. Basta osservare i confini per ben comprendere le ansie della Finlandia che condivide con la Russia 1.300 chilometri di frontiera. Il governo di Helsinki quindi spinge per far approvare al Parlamento uno storica modifica strategica che fino a due anni fa era una sorta di tabu’ per i Paesi scandinavi. “La decisione sull’adesione alla Nato sara’ “una questione di settimane, non di mesi”, ha assicurato la giovane premier finnica. Anche la Svezia appare intenzionata ad annunciare la decisione di aderire alla Nato prima del prossimo vertice dell’Alleanza Atlantica che si terra’ a giugno a Madrid. Nell’ultima settimana, a conferma dell’avanzato stato di collaborazione, esercitazioni aeree Nato con Finlandia e Svezia sono state condotte nei paesi Baltici. La svolta dei due Paesi scandinavi ha ottenuto l’immediato endorsement della Gran Bretagna: “Le minacce russe nei confronti degli stati nordici e baltici non sono nuove e rafforzano solo la nostra unita’. Svezia e Finlandia sono libere di scegliere il proprio futuro senza interferenze: il Regno Unito sosterra’ qualunque decisione”, ha detto la ministra degli Esteri britannica Liz Truss. Parole simili a quelle usate dalla collega tedesca Annalena Baerbock: “Se Helsinki e Stoccolma scelgono di aderire, sono calorosamente benvenute”. Ma la Russia non ci sta e, sempre attraverso l’ex presidente Medvedev, anticipa le mosse del Cremlino: “Sara’ necessario rafforzare seriamente il gruppo di truppe di terra e il sistema di difesa aerea e schierare consistenti forze navali nel Golfo di Finlandia”. Sale quindi la tensione anche sul fronte nord e la Finlandia replica a tono alle minacce di Mosca, assicurando di avere un esercito forte e ben addestrato. “I russi hanno detto che reagiranno, in qualche modo. E penso che investiranno piu’ forze militari in questa parte dell’Europa”, ha spiegato Antti Kaikkonen, ministro della Difesa finlandese, in un’intervista a ‘la Repubblica’. In Finlandia, ha aggiunto, “abbiamo un esercito forte: una capacita’ di combattimento con 280 mila soldati cui si aggiungono 900 mila riservisti. E’ uno dei maggiori eserciti europei. Quest’anno abbiamo investito 2,9 miliardi in piu’ sulla difesa. Abbiamo la volonta’ e la capacita’ di difenderci”.

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Cinque passi verso la pace tra Russia e Ucraina

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Dopo due anni e mezzo di guerra della Russia contro l’Ucraina, pesanti impatti sulla sicurezza energetica a quella alimentare oltre alla crisi di rifugiati (oltre 14 milioni) più significativa in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale, la pace è urgente. Teha, coinvolgendo 9 think tank internazionali, ha disegnato una ‘road map’ che presenterà al Forum di Cernobbio: 5 proposte per rafforzare la sicurezza energetica, 5 per la sicurezza agroalimentare globale e 5 per arrivare alla pace. “Navighiamo in un panorama geopolitico instabile senza precedenti” sottolinea Valerio De Molli, il ceo di Teha Group, per questo “solo comprendendo le cause profonde della guerra e affrontando le sue implicazioni più ampie possiamo lavorare per un futuro in cui la resilienza, l’inclusività e la sostenibilità siano in prima linea nella governance globale”.

E’ il fil rouge del Paper “con l’obiettivo di fornire, si spera, un contributo costruttivo per avvicinare la pace” e il sogno, malcelato, è che il primo passo parta proprio da Cernobbio. Qui, nella prima giornata di lavori farà il suo intervento Viktor Orbán, Primo Ministro dell’Ungheria e Presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea e dovrebbe partecipare anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Per incontrarlo potrebbe anticipare il suo arrivo Giorgia Meloni. Bisogna partire con il “riconoscere gli ingenti danni causati dalla guerra sia a livello regionale che globale”, secondo l’analisi condotta da Teha con DiXi Group, EDAM Centre for Economics and Foreign Policy Studies, Higher School of Economics, Jacques Delors Institute, Kyiv School of Economics, Limes, Observer Research Foundation e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) è “il prerequisito di un processo di pace globale”.

Il passaggio successivo è “condurre un’analisi critica del fallimento diplomatico degli Accordi di Minsk” (firmati nel 2014 tra Ucraina, Russia e Osce, ndr). Le altre tappe sono: “segmentare il processo di pace in azioni a breve e medio-lungo termine per stabilire tappe e obiettivi chiari, facilitando risultati progressivi e garantendo che sia le esigenze immediate sia gli obiettivi di lungo termine siano raggiunti; organizzare una Conferenza di Pace internazionale” che coinvolga Russia e Ucraina e infine “creare un solido piano di assistenza finanziaria ed economica per sostenere l’Ucraina nel dopoguerra” prevedendo il problema del debito pubblico e il calo della popolazione. Per rispondere alle due grandi crisi, energetica e alimentare, originatesi con la guerra gli analisti di Teha suggeriscono cinque mosse per ognuna.

La diversificazione delle fonti energetiche, la creazione di riserve strategiche di energia, l’aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili, l’introduzione di misure per l’efficienza energetica, e la creazione di un Network Energetico Pan-Europeo, sul fronte energetico. Par reagire all’insicurezza alimentare acuta ha raggiunto livelli record, riguardando 258 milioni di persone in 58 Paesi nel 2022, le proposte di TEHA sono: “avviare un’attività di coordinamento, che coinvolga le principali organizzazioni internazionali, nella gestione della crisi alimentare globale; istituire programmi internazionali di aiuto alimentare a sostegno dei paesi vulnerabili; dare un’assistenza finanziaria e aiuti allo sviluppo ai paesi vulnerabili per costruire sistemi agroalimentari e migliorare la resilienza a shock futuri; incentivare pratiche agricole sostenibili che aumentino la produttività riducendo al minimo l’impatto ambientale e infine avviare una riforma della politica agricola globale e della governance a sostegno della transizione verde per garantire un accesso e una distribuzione equi delle risorse agricole e alimentari”.

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Missili russi sull’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev, 20 morti e 66 feriti

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Almeno 20 morti e 66 feriti: è il bilancio provvisorio del massiccio attacco missilistico lanciato oggi dalla Russia contro l’Ucraina. Finora si registrano infatti 35 feriti e 10 vittime a Kiev, incluse cinque nell’ospedale pediatrico Okhmatdyt, e altre 10 a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dove sono stati segnalati anche 31 feriti.

Ci sono persone intrappolate sotto le macerie dell’ospedale pediatrico Okhmatdyt Kiev colpito oggi da un attacco missilistico russo: lo riporta su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev. Uno degli ospedali pediatrici più importanti non solo in Ucraina, ma anche in Europa. Okhmatdyt ha salvato e restituito la salute a migliaia di bambini. Ora l’ospedale è stato danneggiato da un attacco russo, con persone intrappolate nelle macerie, e non si conosce il numero esatto di feriti e dei morti. Ora tutti stanno aiutando a rimuovere le macerie: medici e gente comune”, si legge nel messaggio. “La Russia non può non sapere dove volano i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini: contro le persone, contro i bambini, contro l’umanità in generale. È molto importante che il mondo non rimanga in silenzio e che tutti si rendano conto di ciò che la Russia è e di ciò che sta facendo”, conclude Zelensky.

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Putin guarda al G7,’tempi non facili ma i russi con noi’

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In questo momento “non facile” per la Russia, tutto il popolo sostiene gli “eroi” impegnati nel conflitto in Ucraina. E’ questo il messaggio che Vladimir Putin invia ai leader del G7 alla vigilia dell’apertura del vertice di Borgo Egnazia, nel giorno in cui navi militari di Mosca, tra cui la fregata Ammiraglio Gorshkov con il suo carico di missili ipersonici Zirkon, sono entrati nel porto dell’Avana, a meno di 200 chilometri dalle coste della Florida. Intanto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, avverte che “la Russia non lascerà senza risposta le azioni così aggressive” degli Stati Uniti, riferendosi al nuovo pacchetto di sanzioni annunciato da Washington alla vigilia del vertice, pianificate per colpire “forniture critiche provenienti da Paesi terzi” e che prendono di mira tra l’altro la Borsa di Mosca.

“In un tempo che non è facile per il nostro Paese, siamo nuovamente uniti dal patriottismo e dalla responsabilità per il destino della Madrepatria”, e questo fa da “fondamento per i partecipanti all’operazione militare speciale”, ha detto Putin durante una cerimonia per il conferimento di onoreficenze. Poche ore dopo, mentre le navi da guerra russe arrivavano all’Avana, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha ricevuto il suo omologo cubano, Bruno Rodriguez Parrilla, attaccando gli Usa per il fatto che continuano a tenere il Paese caraibico nella loro lista degli ‘Stati sponsor del terroriso’.

“Una anomalia assoluta”, l’ha definita il capo della diplomazia russa, secondo il quale sono proprio “gli Stati Uniti e i loro satelliti” che “cercano di mantenere la loro vacillante egemonia negli affari globali ricorrendo a metodi di aperto terrore, impiegando mezzi economici, finanziari e diplomatici e il finanziamento diretto di attacchi terroristici del regime neonazista di Kiev contro i civili sul suolo russo”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sarà presente al vertice del G7, ha denunciato un nuovo bombardamento missilistico russo su Kryvyj Rish con un bilancio di 9 morti e 29 feriti. Un caso che ha citato a sostegno delle sue pressanti richieste ai partner occidentali perché forniscano più avanzati sistemi di difesa aerea. A sorpresa, prima di arrivare in Puglia, il leader ucraino è volato in Arabia Saudita dove, afferma, ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman per discutere del vertice di pace in Svizzera il 15 e 16 giugno.

L’Aeronautica militare di Kiev ha affermato di essere riuscita ad abbattere la notte scorsa un missile ipersonico russo Kinzhal, oltre a decine di droni e quattro missili da crociera. Lo Stato maggiore ucraino ha anche detto che le forze di Kiev hanno distrutto tre radar dei sistemi di difesa aerea russi S-300 e S-400 in Crimea. Da parte sua, il ministero della Difesa di Mosca ha riferito di un bombardamento con missili lanciati dall’aria e da terra su una imprecisata “base aerea” ucraina.

Mentre missili Iskander avrebbero colpito un sistema di difesa missilistico S-300 nella regione di Poltava distruggendo due lanciatori, due stazioni radar e una cabina di controllo. Il governatore della regione russa di Belgorod ha invece accusato le truppe ucraine di aver provocato la morte di un civile e il ferimento di altre tre persone in un bombardamento con razzi sulla cittadina di Shebekino.

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