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Politica

Promessa del premier Conte: “Se il contagio non risale riapriamo prima altre attività, la crisi sarà però dolorosa”

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla a tutto campo con Il Fatto. Il momento è difficile, lo ammette, ma è certo che la fase post pandemia sia a portata di mano e che la ripresa potrebbe cominciare anche prima se gli italiani continueranno a comportarti bene. Conte viene spesso intervistato dal giornale di Marco Travaglio. È un giornale che sicuramente non ha pregiudizi nei confronti di quest’uomo, di questo avvocato, che doveva essere un gregario nella squadra di  un ipotetico Governo Di Maio e che si è ritrovato a fare non solo il premier ma anche ad essere un leader politico e di Governo molto apprezzato anche a livello internazionale.

A proposito di politica internazionale, Conte ha spiegato al Fatto che non commenta sentenze della  Consulta tedesca” . Perché “mon spetta a nessuna Corte costituzionale decidere cosa può fare o no la Bce. La cui indipendenza è il fulcro dei trattati europei, quindi riconosciuto anche dalla Germania.
Giudico un fuor d’opera che una Corte nazionale, pur costituzionale, chieda alla Bce di giustificare la necessità degli acquisti”. Come dire: non entro nei fatti interni tedeschi, ma se i tedeschi sono nell’Ue, nessuna loro corte può giudicare organismi europei.  Il decreto aprile arrivato a maggio? ”C’è una ragione anche tecnica. La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager sta aggiornando in questi giorni il Temporary framework, cioè lo strumento con cui si introduce un regime di deroga per gli aiuti alle imprese colpite dall’emergenza”.

Che cosa troveranno gli italiani in questo decreto?
Attraverso il credito di imposta si potranno ristrutturare gli immobili per adeguarli alla normativa antisismica o renderli  efficientamento sotto il profilo energetico a costo zero: gratis.

Questo meccanismo è stato suggerito dal ministro Fraccaro, teorico del reddito energetico per il M5S. Un’altra norma distribuirà 3 miliardi ai Comuni per sbloccare lavori di manutenzioni e opere pubbliche con procedure di gara semplificate.  Comuni e Province avranno fondi per  un piano straordinario per l’edilizia scolastica. I rapporti con i sindacati. Conte spiega che il Governo sta “spiegando a tutti l’impostazione della manovra e anticipando un po’ di misure. Oggi proseguiremo con gli industriali. Dobbiamo lavorare e ripartire insieme. Convocheremo anche il mondo dello sport e del calcio, insieme al ministro Spadafora, per fare il punto: raccoglieremo le istanze della Federcalcio e delle altre federazioni per avere un quadro condiviso della ripresa delle attività sportive”. A Travaglio che chiede se il  dossier calcio passa in mano a lui, Conte  risponde che non  ha “ancora messo mano al dossier, ma sentiremo e concorderemo. C’ è il ministro, che ha fatto un ottimo lavoro, ma è giusto che tutti gli stakeholders del calcio e dello sport abbiano un confronto col governo ai massimi livelli. Ovviamente tenendo presenti le raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico”.


Al neo presidente milanese di Confindustria Bonomi che si aspetta “una esplosione sociale a settembre” e accusa il governo di “distribuire denaro a pioggia” Conte risponde che “il governo sta lavorando proprio per prevenire e limitare gli effetti negativi dell’emergenza sul piano economico e sociale. Se ci sono buone e concrete proposte ben vengano.

Può inviarcene anche Bonomi, purché siano specifiche e concrete, sul sostegno alle imprese. Dobbiamo assicurare alle imprese polmoni finanziari e sostegni. Ma col decreto Liquidità – dice Conte al Fatto – abbiamo creato le premesse per il rifinanziamento e già lunedì sera, col ministro Gualtieri, abbiamo iniziato a chiamare tutti i vertici delle banche per sollecitare massimo impegno nell’ erogazione di denaro e per raccogliere segnalazioni di criticità.

Sul fronte epidemia, quale sarà lo scenario del 18 maggio? “Si conferma il senso di responsabilità dei cittadini, la grande attenzione al rispetto delle regole. E questo mi fa ben sperare sul fatto che la curva dell’epidemia resti sotto controllo. Detto ciò, questo virus è un male invisibile quindi fare previsioni è azzardato, hanno difficoltà pure gli scienziati”.

L’altra domanda alla quale Conte risponde è se il Governo consentirà, come chiedono alcune Regioni, riaperture anticipate di altre attività con protocolli di sicurezza “Non si deroga al principio di massima precauzione. Ma, siccome ora ci sono soglie definite di allarme, siamo in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture per ulteriori attività con differenziazioni geografiche.

Alla domanda sul ministro Boccia che non esclude le elezioni regionali a luglio-agosto, Conte ha risposto che “la palla è al Parlamento. Come Consiglio dei ministri lo avevamo escluso perché ci pareva prematuro, ma se il Parlamento dovesse valutare, alla luce dei dati attuali, la possibilità, io non mi opporrei”.

E il referendum, chiedono a Conte? “Concorderemo con le forze politiche il periodo migliore.
Ma, visto che si tratta di votazioni su tutto il territorio nazionale, ritengo che la finestra elettorale più adatta rimanga quella autunnale”. A fine colloquio, Travaglio ha chiesto a Conte quante possibilità dà a se stesso e al suo governo di arrivare a fine legislatura e il premier ha detto di  essere “assolutamente sicuro” di arrivare a fine legislatura. Anche se ci sono forze politiche vivaci. Poo la domandona.  Interverrà per mettere pace fra Bonafede e Di Matteo? E qui la risposta è democristiana. “Due anni fa Bonafede mi informò entusiasta della sua intenzione di coinvolgere Di Matteo, lo immaginava accanto a sé come il ‘nuovo Falcone’. Non ho assistito ai colloqui, ma l’ idea di Bonafede condizionato o succube di pressioni mafiose è assolutamente irrealistica”. Infine ma non per ultimo. Consiglierebbe agli italiani di prenotare le vacanze? Confido che l’ epidemia sarà sempre più sotto controllo e potremo andare in vacanza. Magari con più cautele di prima, ma al mare, in montagna, in collina ci andremo. Sarebbe bello, per aiutare il settore duramente colpito del turismo, che tutti gli italiani passassero le ferie in Italia.

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Psi, per Regionali in Campania lista aperta al riformismo e al futuro del Sud

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Il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino ha convocato una riunione insieme ai membri della direzione nazionale di Napoli(Antonio Demitry, Roberto De Masi, Pasquale Sannino e Antonella Marciano, Felice Laudadio), al consigliere regionale socialista, Andrea Volpe, Marco La Monica, Felice Iossa e Giulio Di Donato, per discutere il nuovo percorso politico del Partito Socialista Italiano in vista delle Regionali 2025. Il PSI lancia un appello a tutte le forze riformiste, ai movimenti civici e a quei cittadini “che non si sentono rappresentati dagli attuali partiti ma vogliono contribuire a costruire una proposta politica innovativa, inclusiva e concreta.

La lista socialista è pronta ad accogliere le istanze di chi desidera un Mezzogiorno più forte, coeso e protagonista di un’Italia moderna e solidale. Invitiamo tutte le realtà riformiste, associative e civiche, e i cittadini che non si riconoscono nei partiti tradizionali a unirsi alla nostra lista e al nostro progetto. Insieme possiamo costruire una Campania e un Mezzogiorno più giusti, moderni e capaci di rispondere alle sfide del futuro”. “La recente bocciatura da parte della Corte Costituzionale delle proposte di autonomia differenziata rende evidente la necessità di ripensare il regionalismo in Italia”.

Il PSI “intende aprire un dibattito serio e costruttivo su questo tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno. A gennaio, avvieremo una grande Conferenza sul Regionalismo, coinvolgendo esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Sarà un’occasione per elaborare proposte innovative che coniughino equità territoriale, efficienza amministrativa e solidarietà tra i territori, garantendo risorse e opportunità uguali per tutti”. “Guardando alle elezioni regionali del 2025, il PSI invita tutto il centro-sinistra ad avviare un dialogo aperto e costruttivo per definire un programma condiviso e ambizioso, così come indicato dal Segretario Nazionale, Enzo Maraio. È necessario rispondere insieme alle sfide della Campania, con particolare attenzione a temi come la giustizia sociale, la sanità, il lavoro, l’ambiente e il rilancio del Mezzogiorno. L’obiettivo è costruire una coalizione forte e coesa, in grado di offrire ai cittadini una visione chiara e condivisa per il futuro della Regione”, conclude la nota.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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