Collegati con noi

Cronache

Processo Clan Di Lauro, mano dura della Procura per Tony Colombo e Tina Rispoli

Pubblicato

del

Mano pesante della pubblica accusa al termine del processo che vede al centro Vincenzo Di Lauro, erede della dinastia criminale del padre Paolo Di Lauro, e il cantante neomelodico Antonino “Tony” Colombo insieme alla moglie Immacolata “Tina” Rispoli. La Procura di Napoli ha chiesto per Di Lauro una condanna a venti anni di reclusione per il suo coinvolgimento in attività di stampo camorristico, mentre per Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, sono stati chiesti nove anni di reclusione ciascuno. Le richieste di condanne segnano una risposta severa da parte della Procura di Napoli, rappresentata dal pm Lucio Giugliano e dai colleghi Maurizio De Marco e Giuliano Caputo.

Le accuse: Tra affari sospetti e collegamenti camorristici

Al centro dell’inchiesta, le presunte relazioni di affari e legami sospetti con esponenti della criminalità organizzata. Le prove raccolte, basate su intercettazioni e attività di sorveglianza, rivelerebbero legami tra la coppia Colombo-Rispoli e figure vicine a clan camorristici, incluso lo stesso Di Lauro. Gli inquirenti sostengono che i due siano coinvolti in un sistema di attività economiche opache, incluse la pubblicità di un brand di abbigliamento e la gestione di un capannone industriale, usati per ripulire denaro di origine illecita.

Il brand “Corleone” e la bevanda energetica “99 mm”: simboli evocativi di criminalità

Tra le accuse c’è anche l’uso di marchi controversi come “Corleone” e “99 mm”, ritenuti evocativi dell’universo criminale. Questi prodotti, insieme ad altre attività imprenditoriali come palestre, sale scommesse e supermercati, rappresentano per gli inquirenti il veicolo di investimenti di denaro proveniente da attività illecite e collegamenti con famiglie di narcotrafficanti.

Le difese e il contesto processuale

Difesi dai penalisti Andrea Imperato e Sergio Cola per Tina Rispoli e Sergio Cola e Alfredo Sorge per Tony Colombo, i coniugi hanno negato ogni coinvolgimento con la camorra. Colombo, in particolare, ha difeso la sua carriera di artista e imprenditore, affermando di essere lontano da ogni attività criminosa, puntando invece a una carriera nello spettacolo.

Le altre richieste di condanne

Oltre ai coniugi Colombo-Rispoli e Di Lauro, altre figure implicate nel processo e le richieste di condanne a pene significative:

  • Umberto Lamonica: 16 anni e 8 mesi
  • Diego Leone: 16 anni
  • Raffaele Rispoli: 20 anni
  • Daniele Volpicelli: 8 anni
  • Raffaele Natale: 14 anni
  • Marco Minichini: 6 anni e 8 mesi
  • Alessandro e Gennaro Nocera: 12 anni ciascuno

Con la sentenza di primo grado ormai vicina, gli avvocati di parte preparano le loro difese finali, mentre Colombo e Rispoli restano in carcere da più di un anno.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

Pubblicato

del

Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

Continua a leggere

Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

Pubblicato

del

La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

Continua a leggere

Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

Pubblicato

del

E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto