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Presidenti Federali a vita: la Corte Costituzionale abbatte il limite dei tre mandati

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Presidenti federali a vita, anche la Corte Costituzionale ora dice che si può. Cantano vittoria i tanti alla guida da decenni delle maggiori discipline sportive, perché dalla Consulta arriva il sigillo che definisce incostituzionale il divieto ai tre mandati: più forma che sostanza però, perché di fatto il tetto era già stato abolito con una norma inserita nel decreto PA dello scorso luglio quando la frase della legge 8-2018 “il presidente e gli altri componenti della giunta nazionale non possono svolgere più di tre mandati” era stato modificato con “il presidente e gli altri componenti della giunta nazionale possono svolgere più mandati”.

Un emendamento (a firma on. Raffaele Nevi di Forza Italia) nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera approvato dal Parlamento che apriva le porte all’eleggibilità no limits a n.1 delle federazioni sportive, con l’unica variante di una maggioranza di voto qualificata. “Sono personalmente disgustato” aveva commentato allora Mauro Berruto, deputato Pd, ma anche ex ct dell’Italvolley, bocciando la norma. Nel frattempo, il ricorso alla Consulta era stato presentato da un dirigente di un comitato regionale: oggi la vittoria ‘giuridica’ ha messo un sigillo alla svolta politica, e naturalmente quanto stabilito ora se vale per gli organi territoriali non potrà non essere valido anche per quelli nazionali. Tutte le federazioni, insomma, non solo i comitati regionali; ma non il Coni, che a differenza degli enti privati federali è ente pubblico.

Di fatto, il parere della Consulta conferisce un’aura di assoluta legittimità: “É incostituzionale la disposizione che vieta ai presidenti e ai membri degli organi direttivi delle strutture territoriali delle Federazioni sportive e delle discipline sportive associate di ricandidarsi qualora avessero svolto già tre mandati” quanto stabilisce la Corte con la sentenza numero 184, in cui si afferma che il divieto “definitivo e irreversibile contrasta con il principio di proporzionalità”. Esultano (ma lo avevano già fatto con l’emendamento notturno) tutti i diretti interessati, perché tra i presidenti federali ce ne sono alcuni in carica da decenni (tra i più longevi il n.1 del Tiro a volo Luciano Rossi in carica dal 1992, o quello della Federtennis Angelo Binaghi al sesto mandato). “Tutto come previsto, non avevo dubbi. Mi sono impegnato personalmente insieme ai miei amici presidenti contro una norma giudicata incostituzionale finalmente” le parole del presidente della Federgolf Franco Chimenti che plaude alla sentenza (l’incostituzionalità decretata in merito alle strutture territoriali e non nazionali, perché il ricorso riguardava l’ambito territoriale).

“C’era già stato un provvedimento governativo in tal senso – sottolinea Chimenti, in riferimento alla norma governativa – ma ricorrendo alla Corte avevamo la certezza di avere ragione, anche il Tar del Lazio aveva dimostrato che eravamo nel giusto. Ora un’ulteriore gratificazione, nei confronti di coloro che ingiustamente volevano privarci di un diritto che ci apparteneva”. “La modifica operata dal Parlamento è stata assolutamente coerente con la pronuncia della Corte – commenta il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi -. Adesso auspico che il mondo dello sport si autoriformi”.

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Coppa Davis: Italia in finale per la seconda volta consecutiva

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In doppio o in singolare, Matteo Berrettini e Jannik Sinner non tradiscono. Dopo aver eliminato in coppia la ostica Argentina, il romano e l’altoatesino, cosi’ diversi e cosi’ simili, prendono per mano l’Italtennis per regalarle la seconda finale consecutiva. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes Jose’ Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno.

Dopo la vittoria sofferta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere i conti e’ stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di una partita mai in bilico. “Iniziare avanti 1-0 e’ diverso, grazie Matteo (Berrettini, ndr) e a tutti gli italiani qui – ha detto a caldo il fuoriclasse di San Candido – E’ bello tornare in finale. la Davis mi da’ una delle sensazioni migliori di sempre, e’ stato un match difficile oggi, sono felice di come sia andata”.

“Qui e’ come giocare in Italia – ha ammesso Berrettini – Adoro giocare in Davis, mi piace qeusta atmosfera, spero di giocare ancora di piu’ in nazionale nei prossimi anni”. “Matteo e Jannik hanno espresso un livello di tennis incredibile, ma abbiamo ancora uno step da fare”, ha sottolineato il capitano Filippo Volandri proiettandosi verso la finale di domani contro l’Olanda (ore 16).

Olanda che domani, contro i campioni uscenti, vivra’ la sua prima finale in Davis della sua storia. Fa bene Sinner ad avvertire che nel tennis non esiste nulla di scontato: dopo aver eliminato la Germania, gli Oranje di Haarhuis daranno di certo tutto in campo: Tallon Griekspoor, n.40 Atp, Botic van de Zandshulp, 80, e il doppista Wesley Koolhof, alla sua ultima apparizione da professionista, non saranno clienti facili. L’Italia pero’ ha un Sinner in piu’ nel motore, un campione che sta tornando come Berrettini, un ottimo giocatore come Lorenzo Musetti e la coppia Bolelli-Vavassari pronta all’occorrenza.

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Coppa Davis, Sinner: è stata dura, magnifico tornare in finale

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“E’ stata dura ma con tanti tifosi italiani in tribuna e un’atmosfera così è piu’ facile far bene”: lo ha detto Jannik Sinner dopo il successo su Alex De Minaur che ha regalato all’Italia la seconda finale di Coppa Davis di fila. “Matteo ha lottato e portato il primo punto, io volevo chiudere ed è andata bene”, ha aggiunto, “è magnifico essere di nuovo in finale dopo un anno. Daremo il 100% con l’Olanda e vedremo come andra’”. “Grazie mille a tutti!”, ha aggiunto in italiano rivolgendosi al pubblico. Sinner si conferma bestia nera di De Minaur: il punteggio di 6-3, 6-4 e’ stato più combattuto del 6-3, 6-0 della finale di Davis di un anno fa e speculare al 6-3, 6-4 rifilato all’australiano alle Finals di Torino. L’altoatesino ha una striscia aperta di vittorie in singolare (13, complessivamente sono 72 nel 2024) e in Davis non perde da due anni ed e’ reduce da 8 successi di fila tra singolo e doppio.

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Coppa Davis: Sinner batte De Minaur, Italia in finale

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L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes José Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere i conti è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.

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