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Cronache

Presentata ‘Mimì’, la canzone dedicata a Domenico Savio, fondatore del PCIM-L

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Testo e musiche straordinarie della canzone dedicata a Domenico Savio e il cui ascolto ha commosso tutti coloro che, nonostante il caldo torrido di questi giorni, hanno presenziato alla presentazione del rap. Le lacrime di Gennaro Savio che ha commentato: “E’ una canzone bellissima, un omaggio stupendo alla memoria di mio padre che mi ha commosso sino alle lacrime”. Durante l’iniziativa il collegamento a sorpresa dalla Spagna con l’atleta paralimpico Gianni Sasso, nipote di Domenico Savio, autore in questi giorni di una nuova epocale sfida sportiva: percorrere con una sola gamba i mille chilometri del cammino di Santiago de Compostela.

 

Si sa che non muoiono mai coloro il cui ricordo resta indelebile nella memoria di chi li ha conosciuti. Tra quelli che hanno lasciato un ricordo incancellabile non solo tra familiari e conoscenti, ma nell’immaginario collettivo a livello locale, nazionale ed internazionale, sicuramente c’è Domenico Savio, il dirigente politico, sindacale e giornalista comunista fondatore del PCIM-L che ha dedicato tutta la sua esistenza alla lotta di classe per il socialismo e alla difesa dei diritti del mondo del lavoro e dei più deboli della società. Dopo vari documentari video che ne raccontano la vita, l’opera e le epiche battaglie politiche e sociali, in questi giorni a Forio è stato presentato “Mimì” il rap a lui dedicato.

Tre gli autori della canzone giudicata bellissima dalle tante persone che nonostante il caldo torrido di questi giorni hanno presenziato all’iniziativa: di Raffaele Patalano, nipote di Savio, il testo e la voce, del Dj Mario Coppa la base musicale e di Pasquale Patalano il montaggio del video. Autori premiati con una targa ricordo dal Comitato organizzatore del Premio Internazionale “Domenico Savio” presieduto da Angelo Giancotti. Straordinariamente biografico il testo perfettamente e poeticamente rimato, come questa strofa a dir poco eloquente.

“Umanità, cultura, intelligenza, preparazione politica, immensa. Divario abissale rispetto alla politica di egoistico interesse personale. Eri il migliore, il sistema ti additava come il peggiore, perché spirito libero non vendibile, da nessun potere eri gestibile. Del falso perbenismo sociale nemico pubblico e per questo maltrattato, abbandonato e tradito dall’elettorato. Destino di chi non ha mai chiesto nulla e ha solo dato, e per questo mai ripagato”. Ma quello che ha emozionato di più i presenti è stato senz’altro il ritornello con il sottofondo dell’inno Sovietico, una delle musiche più amate da Domenico Savio. L’iniziativa apprezzata da tutti è stata aperta da un collegamento a sorpresa dalla Spagna con l’atleta paralimpico Gianni Sasso, nipote di Domenico Savio, autore in questi giorni di una nuova epocale sfida sportiva: percorrere con una sola gamba i mille chilometri del cammino di Santiago de Compostela.

“Collegarmi con la mia famiglia – ha tra l’altro dichiarato Gianni – con la famiglia Savio per questo omaggio che Raffaele ha voluto fare al nostro capostipite Domenico Savio, è davvero una cosa unica e ascolterò la canzone davvero con molto piacere”. Durante l‘ascolto della canzone Gennaro Savio, figlio di Domenico, si è commosso sino alle lacrime. ““E’ una canzone bellissima – ha affermato Gennaro -, un omaggio stupendo alla memoria di mio padre che mi ha commosso sino alle lacrime. Voglio ringraziare di vero cuore gli autori della canzone, Angelo Giancotti, Presidente del Comitato organizzatore del Premio Internazionale ‘Domenico Savio’, Gianni Sasso per le emozioni regalateci col collegamento in diretta dalla Spagna dove è impegnato a percorrere su di una gamba il cammino di Santiago de Compostela, mio figlio Simone per le foto e le riprese video effettuate, mio figlio Domenico per l’indispensabile supporto dato alla riuscita dell’iniziativa e tutti coloro che sfidando il caldo torrido di questi giorni sono venuti ad ascoltarla”.

IL TESTO INTEGRALE DELLA CANZONE “MIMI’”

In un mondo di ingiustizie un uomo vero, un uomo di sani principi, un uomo di valore, altruismo come dovere. Un uomo o un angelo mandato sulla terra per combattere per una società migliore un uomo senza paura dell’arroganza di potere, nessun santo in paradiso solo onore, dignità, e coraggio da vendere. Il suo nome Domenico Savio per il popolo Mimì dei lavoratori sfruttati, dei meno abbienti, degli emarginati della società ne era il difensore, impegno sociale da libro cuore. Forte della sua convinzione la giustizia sociale non è un’illusione, è costituzione. In realtà è una missione per l’acquisizione sulla via della rivoluzione, esempio di ribellione. Contro ogni umano sfruttamento dell’uomo sull’uomo, contro ogni sistema che eserciti oppressione, contro ogni stampa o tv di regime che diffonde falsa informazione e fa dei colpevoli un’invenzione. Figlio di Gennaro Savio, combattente leggendario, difensore dei diritti del mondo operaio. Da bracciante lavorava i campi per sbarcare il lunario.

Zappa sulle spalle e libri tra le mani, figura romantica da eroe rivoluzionario. Giovanissimo, aggredito e derubato del raccolto da ragazzini affamati, per l’accaduto mai portò rancore e odio. Alla fame ed alla miseria paco dazio, mai rinnegò le sue origini di cui andava fiero. Rivendicò sindacalmente la condizione degli operai ed il loro spazio. Consapevole che la rivoluzione passi per l’istruzione, studiò da autodidatta con abnegazione, nei libri la sua formazione, coerenza ideologica la sua presentazione, rispetto sociale la sua grande educazione. Direttore dell’Uguaglianza Economica e Sociale, educare il popolo alla lotta di classe era il suo impegno morale. Sempre a difesa dei lavoratori sfruttati. La tua lotta è stata epocale. Spartaco ischitano, ti sei battuto per rompere le catene della schiavitù da gladiatore encomiabile. Umanità, cultura, intelligenza, preparazione politica, immensa. Divario abissale rispetto alla politica di egoistico interesse personale. Eri il migliore, il sistema ti additava come il peggiore, perché spirito libero non vendibile, da nessun potere eri gestibile. Né le minacce di morte, né le pallottole hanno fatto vacillare il tuo cuore impavido e sensibile, eri un guerriero inarrestabile. Del falso perbenismo sociale nemico pubblico e per questo maltrattato, abbandonato e tradito dall’elettorato. Destino di chi non ha mai chiesto nulla e ha solo dato, e per questo mai ripagato. Nessun rancore per le false promesse di voto di chi al potere venduto non ti ha votato. Disumana società si è battuto con caparbietà, una vita dedicata ai più deboli della società. Grande la sua generosità. Paga in prima persona la sua onestà.

Ritornello

“Pugno levato al cielo, falce e martello sul cuore, voce passionale, leadership indiscussa. Voce del popolo, voce che spacca, voce che scassa, l’avversario politico surclassa, applaude la folla commossa, alla guida del corteo fai la voce grossa, agli operai dai la scossa, l’ingiustizia sociale qui non passa. Si avvicina l’ora della sommossa, lotta di classe dalla coscienza mai rimossa. Avanti o popolo alla riscossa. Sventola ancora la tua bandiera rossa! Onore al compagno Domenico Savio, battiam le mani a Mimì, amico, eroe del popolo, la tua storia ogni barriera sociale sovrasta, azione umanitaria promossa, ogni confine ideologico oltrepassa, destino dei grandi, per l’eternità osannato dalla massa”.

Contro gli abbattimenti delle prime case di necessità, contro le ruspe di Stato, a difesa del diritto alla casa, contro la chiusura degli ospedali periferici, a difesa del diritto alla salute. Contro l’affarismo privato, a difesa degli arenili pubblici, contro lo sfruttamento del lavoro a difesa dei lavoratori, contro l’affarismo degli armatori privati del mare a difesa del diritto alla mobilità. Ultimo baluardo tra la società civile e la vergogna istituzionale, ovunque si consumi un dramma sociale sempre sul carro dei più deboli, Mimì è qui, è qui! La voce del popolo rivendica giustizia sociale. Consigli comunali infuocati. Dai banchi dell’opposizione il grande Mimì arroventa la discussione, nessun consigliere comunale regge il confronto politico per carisma, preparazione politica e formazione, batte in ritirata il sindaco e la sua amministrazione. Fonte d’insegnamento, fonte di ispirazione, Gennaro Savio il figlio, addetto stampa da una vita ne segue le orme nel rispetto della tradizione. Giornalista d’assalto, del padre ne è l’identificazione. Premio Internazionale Domenico Savio all’insegna dei tuoi valori, Mimì vivrai per sempre nella memoria e nei cuori dei lavoratori.

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Strage in famiglia: 17enne rivede i nonni in carcere

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A distanza di poco più di due settimane dalla strage di Paderno Dugnano, nel Milanese, avvenuta nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre, il 17enne, che ha ucciso a coltellate padre, madre e fratello di 12 anni, oggi ha incontrato nel carcere minorile Beccaria i nonni. Nonni che da giorni avevano chiesto di vederlo perché, comunque, malgrado ciò che è successo e che resta senza una vera spiegazione, hanno deciso di non abbandonare il nipote e di “sostenerlo”. Cinque giorni fa il Tribunale per i minorenni di Milano aveva autorizzato, su richiesta della difesa, il colloquio, dopo che sia il 17enne che i nonni, così come gli altri familiari, avevano manifestato la loro disponibilità. I nonni, ma allo stesso modo gli zii del ragazzo, hanno più volte ripetuto, infatti, che vogliono rimanergli vicino e vogliono aiutarlo nel suo percorso giudiziario. E oggi si è trattato ovviamente, da quanto si è saputo, di un incontro toccante, fatto di lacrime, parole e silenzi.

“Volevo proprio cancellare tutta la mia vita di prima”, aveva messo a verbale, interrogato, il ragazzo parlando di un suo “malessere” che durava da tempo, ma che si era acuito in estate, e dicendo di sentirsi “estraneo” rispetto al mondo. E aveva spiegato, però, che non ce l’aveva con la sua famiglia nello specifico e non aveva, dunque, fornito un movente preciso per la strage. La difesa, con legale Amedeo Rizza, intanto, punta su una consulenza psichiatrica affidata ad un esperto per una successiva richiesta di perizia, affinché venga accertato se al momento dei fatti il giovane avesse o meno un vizio di mente. Per la difesa, inoltre, non può reggere nel procedimento l’aggravante della premeditazione, contestata, invece, dalla procuratrice facente funzione per i minori di Milano, Sabrina Ditaranto, e dalla pm Elisa Salatino nell’accusa di triplice omicidio. Aggravante riconosciuta dalla gip Laura Pietrasanta nella misura cautelare.

Il ragazzo, dopo l’incontro con i nonni di oggi, è stato poi trasferito, da quanto si è saputo, dal carcere minorile Beccaria di Milano a quello di Firenze.

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Maltempo: temporali e forti venti, allerta gialla in 10 regioni

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Una vasta perturbazione, attualmente centrata sull’area balcanica, determinerà un graduale inasprimento delle condizioni di maltempo sull’Italia, con precipitazioni sparse sul territorio, specie settori adriatici, più diffuse e persistenti su Emilia-Romagna e Marche. Inoltre, la formazione di un’aera di bassa pressione sul basso Tirreno genererà una intensificazione dei venti nord-orientali sui settori adriatici centro-settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse e persistenti, anche a carattere di carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna e Marche, dalla mattinata, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, specie settori costieri, e su Campania, Puglia e Basilicata. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Attesi, inoltre, dal primo mattino di domani, venti da forti a burrasca nord-orientali, su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, specie su settori costieri e appenninici, con mareggiate sulle coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta gialla su parte di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, sugli interi territori di Molise, Basilicata e Puglia, su parte di Campania e Sardegna.

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Auto contro scooter, omicidio volontario dopo una lite

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Un incontro, questa volta casuale. Gli animi che si scaldano, ancora, per quella relazione sentimentale con sua sorella che proprio non gli andava giù. Il finestrino della sua auto frantumato con un martelletto, la rabbia che monta e l’inseguimento dello scooter a bordo del quale viaggiavano i due rivali. Infine la tragedia provocata da una collisione, a quanto pare voluta, che trasforma un diciannovenne nell’assassino di un ventenne. E’ il drammatico epilogo di una lite che andava avanti da qualche mese, caratterizzata anche da altri episodi su cui adesso si sta cercando di fare luce, la morte di Corrado Finale, speronato mentre era in fuga su uno scooter con un altro giovane che, per fortuna, è rimasto solo ferito. Contrariamente a quanto si era pensato in un primo momento non si è trattato di un incidente, uno dei tanti che funestano i weekend, ma di un atto voluto, deliberato, finalizzato a punire quei giovani suoi rivali.

E così ha trasformato la Fiat 500 in un ariete, facendo carambolare a terra i ragazzi che prima finiscono con lo scooter contro un palo e poi su una fioriera. Le condizioni di Corrado, disarcionato dal Beverly, sono sembrate subito molto gravi. E, purtroppo, il suo decesso è sopraggiunto poco dopo, per le gravi ferite riportate. Sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli Nord, a fornire l’esatta causa della morte. L’altro centauro, il ragazzino protagonista dell’osteggiata liaison amorosa, invece se l’è cavata: la sua prognosi è di 30 giorni, ma è vivo. E’ stato proprio lui a raccontare ai carabinieri la dinamica dell’accaduto (peraltro confermata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli investigatori), insieme con il movente: una relazione sentimentale contrastata con la sorella del 19enne fermato il quale, dopo l’incidente, si è allontanato senza prestare soccorso alcuno.

Solo successivamente si è consegnato in caserma accompagnato dall’avvocato. Ieri, l’investitore, che viaggiava su una Fiat 500, al termine dell’interrogatorio è stato sottoposto a fermo, non per omicidio stradale, come sembrava logico in un primo momento, ma per i ben più gravi reati di omicidio volontario e tentato omicidio. Nell’auto c’era anche la sorella la quale ha confermato la lite che da mesi andava avanti tra il fratello e il fidanzatino. In caserma, davanti al pm, sono stati convocati e ascoltati anche alcuni parenti del sopravvissuto. Uno ha fatto riferimento a un grave episodio risalente a qualche settimana fa, quando è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro il portone della sua abitazione. Un episodio inquietante ma non denunciato. Secondo questa persona sarebbe stato proprio quel giovane fermato l’autore del gesto intimidatorio, ma lui, che ha reso dichiarazioni parzialmente confessorie, ha smentito di avere compiuto quell’attentato. Sequestrati per le perizie la vettura, il parafango bianco di una Fiat 500 trovato su via del Mare, teatro dell’incidente, e lo scooter sul quale viaggiava la vittima.

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