Strafavorito dai bookmakers, reduce da quattro stagioni trionfanti, nella Premier League al via questo fine settimana resta il Manchester City la squadra da battere, nonostante le incognite legate al futuro di Pep Guardiola, un mercato fin qui all’insegna della spending review e la cessione di una delle sue stelle. Subito dopo aver vinto il primo trofeo stagionale, la Community Shield, ai danni dei cugini rivali dello United, il City ha ufficializzato l’addio dell’attaccante argentino Julian Alvarez, venduto per 90 milioni di euro all’Atletico Madrid. Una partenza finora non sostituita da un attaccante di pari valore, anche se l’estero offensivo Savinho, arrivato in estate dal Troyes per 25 milioni, ha impressionato nelle amichevoli estive. Ciononostante, gli allibratori dell’isola, ma anche l’unanimità degli opinionisti, non sembrano avere dubbi: il City resta davanti a tutti nella griglia del campionato inglese. Questione di abitudine (alla vittoria), meno di due mesi fa i Citizens hanno agguantato il decimo titolo nazionale, il quarto di fila, il sesto delle ultime sette stagioni.
Ma anche questione di valore tecnico-tattico: seppur non rafforzata, almeno finora, la rosa del City resta la più profonda e ricca di qualità. I campioni in carica faranno il loro debutto domenica, ospiti del Chelsea allo Stamford Bridge. Il primo vero test di una stagione che dovrà anche svelare l’enigma Pep Guardiola, che inizia la sua nona stagione all’Etihad Stadium. Il suo contratto è in scadenza nel 2025, e negli ultimi mesi non ha escluso un clamoroso addio la prossima estate. La panchina dell’Inghilterra è una delle suggestioni che circolano nel Regno. Ma prima cercherà di superarsi, portando a cinque il record di titoli consecutivi. Il principale rivale, almeno sulla carta, resta l’Arsenal, che si è piazzato sempre secondo nelle ultime due stagioni, seppur riducendo i punti di svantaggio. Pochi ma calibrati gli innesti voluti dal manager Mikel Arteta: dal Bologna è arrivato per 45 milioni Riccardo Calafiori, dal Brentford il portiere David Raya per 35. Sabato i Gunners sono attesi al debutto casalingo con il Wolverhampton, poche ore dopo il debutto in Premier (in casa dell’Ipswich Town) di Arne Slot, nuovo manager del Liverpool.
Dopo nove anni, a maggio Jurgen Klopp ha salutato, ora toccherà al 45enne tecnico olandese rilanciare le ambizioni dei Reds, con una rosa che ha registrato solo uscite (Thiago Alcantara e Joel Matip). Tra le principali incognite della stagione al via c’è sicuramente il Chelsea, protagonista dell’ennesima sessione di mercato faraonica. Una vera rivoluzione a Stamford Bridge, a cominciare dalla panchina, affidata Enzo Maresca, reduce dalla vittoria in Championship alla guida del Leicester. All’ex assistente di Guardiola è stata affidata la rosa più giovane del campionato, media di poco superiore ai 23 anni. A SW6 sono arrivati il centrale Kiernan Dewsbury-Hall per 36 milioni (dal Leicester), il portiere Filip Jorgensen per 25 milioni (dal Villarreal), il trequartista Omari Kellyman dall’Aston Villa per 23 e il difensore centrale Aaron Anselino (dal Boca Juniors) per 17.
Ciliegina sulla torta – per riportare a Londra un titolo che manca ormai da otto anni – l’ala destra Pedro Neto, strappato al Wolverhampton per 60 milioni. Sono addirittura undici le stagioni senza Premier per il Manchester United che ha confermato – dopo la conquista dell’ultima Fa Cup, ma anche per mancanza di alternative – Erik ten Hag. Saranno i Red Devils venerdì sera, all’Old Trafford contro il Fulham, ad aprire ufficialmente il campionato. Intenso il mercato anche dello United, che si è assicurato Leny Yoro dal Lilla per 62 milioni, Joshua Zirkee dal Bologna per 43, assicurandosi dal Bayern Monaco due innesti per la difesa: il terzino Noussair Mazraoui, e l’ex Juventus Matthijs de Ligt (pagato 45 milioni). Tra le possibili sorprese, infine, non può mancare il Newcastle del fondo sovrano dell’Arabia Saudita, che debutterà contro il Southampton. Ma per il ritorno in campo di Sandro Tonali, scontata la squalifica di dieci mesi, bisognerà attendere la fine del mese.