Il dibattito aperto al pubblico dal titolo “Città pubblica, sviluppo economico, paesaggio e linea di costa” che si è tenuto oggi presso l’auditorium del comprensorio Olivetti, ha chiuso la tre giorni che Pozzuoli ha dedicato alla presentazione del Piano Urbanistico Comunale attraverso incontri e tavole rotonde. Un progetto che vuole porre l’attenzione sulla necessità di definire una visione della città flegrea da qui al 2050 che coniughi tre pilastri fondamentali: la prevenzione e la gestione dei rischi ambientali legati al bradisismo, la tutela e la valorizzazione del sistema di paesaggi che disegnano il territorio, l’integrazione della città di Pozzuoli nella vasta area metropolitana, regionale, nazionale e mediterranea.
Lorenzo D’Agostino, dirigente all’urbanistica del comune flegreo e organizzatore del convegno ha posto l’accento sull’importanza che dovrà avere lo sviluppo del porto di Pozzuoli inteso come “volano essenziale – ha detto – di una visione comune che debba riguardare tutte le componenti del territorio”. Sul waterfront ha posto l’accento anche Massimo Clemente, direttore CNR-ITC: “Dobbiamo guardare – ha sottolineato – alla linea di costa non osservandola dalla terra bensì dal mare. Gli esempi di New York, con la creazione dell’Hudson’s Park, e di Barcellona con le attività della Louis Vuitton Cup sono un chiaro esempio di come certe zone, abbandonate al degrado possano restituire sviluppo e tecnologia sostenibile per la città”. La chiusura dei lavori è stata affidata al sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni: “Abbiamo fatto – ha detto – un altro passo avanti per lo sviluppo della nostra città.
E se “Pozzuoli 2050″ ci offre questa preziosa opportunità, lo dobbiamo alla nostra amministrazione, ai consiglieri comunali e a tutti coloro che hanno riempito di spunti, riflessioni e stimoli fondamentali la tre giorni dedicata alla presentazione del nuovo Puc. La qualificata sinergia tra ogni componente del territorio è una grande spinta che terremo in forte considerazione quando andremo a confrontarci non soltanto con la nostra città ma anche con le periferie che rivestiranno un ruolo centrale e fondamentale nella definizione del Piano Urbanistico Comunale. La novità di questi incontri l’ho riscontrata nell’aver ascoltato e nella capacità, da parte dei nostri interlocutori, di ascoltare gli input generati dai tavoli di discussione: come Comune siamo tra i primi ad aver immaginato un Piano offrendo una visione nonché una collaborazione generale, senza averlo partorito dall’interno di quattro mura. Dimostrando così, tra l’altro, di poter e saper convivere in termini di sicurezza e prevenzione con un fenomeno così importante quale il bradisismo, che ci accompagna da sempre e continuerà a farlo. Oggi lanciamo un segnale forte e chiaro a Città metropolitana e alla Regione: non chiediamo aiuto ma lo offriamo a chi davvero intende condividere i progetti di sviluppo della Pozzuoli che verrà”.