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Cronache

Pozzuoli, il video della rapina al centro scommesse per 20mila euro: arrestato un 18enne

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Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica (nel rispetto dei diritti dell’indagato, da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) quanto segue.

Video Rapina

I Carabinieri della Compagnia di Pozzuoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su proposta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di BIGLIETTO Yuri Carlos, 18enne gravemente indiziato di aver commesso, lo scorso 3 gennaio, una rapina ai danni di un centro scommesse del Comune flegreo.
L’attività investigativa, condotta dalla Stazione Carabinieri di Pozzuoli, ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del predetto, il quale la sera del 3 gennaio si sarebbe introdotto all’interno del centro scommesse Goldbet di via Pisciarelli, completamente travisato ed armato di coltello, arma che avrebbe usato al fine di farsi consegnare da un dipendente l’intero incasso giornaliero, ammontante a più di 20.000 euro. La certosina analisi dei sistemi di video-sorveglianza dell’esercizio commerciale, nonché delle telecamere disseminate lungo tutto il percorso seguito dall’indagato prima e dopo l’evento in trattazione, ha permesso di raccogliere importanti elementi sia in merito alla tipologia di motociclo utilizzato per la fuga – risultato essere rubato – che degli indumenti indossati al momento della rapina.

*BIGLIETTO Yuri Carlos, nato a Napoli il 27/12/2004

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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