Anche Poste si adegua all’aumento dell’inflazione. Dalla posta, ai pacchi, alle raccomandate, dal prossimo lunedì 24 luglio, partirà infatti una serie di rincari delle tariffe di tutti i servizi postali. L’aumento è stato autorizzato dall’Agcom con una delibera del 27 giugno scorso. Ma i consumatori non ci stanno e il Codacons ipotizza il ricorso al Tar contro la decisione. “Si tratta di rincari assurdi e incomprensibili. – attacca il presidente Carlo Rienzi – Il rialzo delle tariffe, infatti, riguarda moltissimi servizi utilizzati dagli utenti, e porterà nelle casse della società introiti che non appaino giustificati da un proporzionale aumento dei costi a carico di Poste. Per tale motivo chiederemo all’Agcom tutte le carte che hanno portato all’emanazione della delibera che da il via libera ai rincari, e stiamo valutando un ricorso al Tar del Lazio per impugnare gli atti e bloccare gli aumenti”.
Il via libera da parte dell’Authority delle comunicazioni ai nuovi listini postali è stato dato “considerata l’opportunità di consentire a Poste Italiane il recupero dell’inflazione registrata nel secondo semestre del 2022 e nel primo semestre 2023, al fine di perseguire la corrispondenza delle tariffe dei servizi universali con i sottostanti costi di produzione” si legge nella delibera. A fronte del rialzo del carovita un po’ tutti gli operatori esteri hanno fatto aumenti ripetuti per compensare i maggiori costi e il calo dei volumi. Con l’entrata in vigore del nuovo tariffario, secondo quanto si legge sul sito di Poste, l’invio in posta ordinaria all’interno dell’Italia (20 grammi) costerà 1,25 euro invece di 1,20 euro, mentre per chi spedisce con posta prioritaria, per l’interno Paese (100 grammi) il costo del francobollo sale da 2,80 a 2,90 euro.
Aumenta anche in tutti gli scaglioni di peso e formato il costo di una raccomandata: la tariffa per gli invii fino a 20 grammi subirà un rincaro di 20 centesimi, da 5,60 a 5,80 euro. E tali aumenti saranno applicati anche alla Raccomandata Giudiziaria e alla Posta Raccomandata da te (Retail). Generalizzati ritocchi all’insù anche per spedire un pacco ordinario in Italia: in particolare, la tariffa per gli invii da 0 a 3 kg di formato standard aumenterà di 50 centesimi, da 9,40 a 9,90 euro. Mentre per chi deve mandare un pacco ordinario all’estero saranno incrementate le tariffe per tutti i Paesi di destinazione. In particolare, la Zona 1, fino a 1 Kg, (da 24,00 a 24,80 euro).
Varieranno anche gli importi nel caso di pre-accettazione online, in particolare la Zona 1, fino a 1 Kg: da 23,00 a 23,80 euro. Da lunedì aumenteranno anche le spese postali di notifica per le sanzioni al Codice della Strada. Secondo quanto precisa l’associazione sostenitori della Polizia stradale le modifiche saranno apportate in tutti gli scaglioni di peso: l’importo complessivo dovuto per invii accettati negli uffici postali fino a 20 grammi varierà da 10,85 a 11,45 euro, mentre per gli invii accettati nei centri business, utilizzati dagli organi di polizia stradale, varierà da 10,45 a 11,05 euro. “Si passa così – secondo i conti fatto dall’Asaps – dai 9,50 euro di giugno 2022 (quando l’aumento fu del 7%) a 11,05 euro in 13 mesi, con un aumento stratosferico del 16,3%, che supera la soglia dell’inflazione”. Ad esempio un verbale da 42 euro per un divieto di sosta avrà un aggravio di 11,05 euro solo di spese postali, oltre alle spese procedurali che variano a seconda dell’organo di polizia che la notifica, dai 3 ai 20 euro per alcuni comandi Polizia Locale. Se invece si è sorpresi alla guida utilizzando il cellulare (165 euro la sanzione) si pagheranno 190-195 euro, così come circolare contromano (167 euro la sanzione).