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Economia

Pos, Rampelli: fare convenzione con Poste per azzerare commissioni

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“Il servizio di pagamento elettronico è privato e non abbiamo potere di abolirne il costo. Le banche hanno il diritto di farlo pagare e lo Stato non può dare soldi alle banche per azzerarlo. Però può fare una convenzione con Poste Italiane, che è anche banca ed è 100% pubblica, per far erogare gratuitamente questo servizio senza ledere il diritto delle banche di farsi pagare le transizioni. Ognuno userà la carta che vuole, ma quella delle Poste sarà a zero commissioni. Sarà necessario aprire un conto lì, ma per evitare di continuare a consegnare i nostri soldi alle banche mi pare un tentativo giusto da fare. Le Poste avranno il loro guadagno nell’incremento dei conti che registreranno, non avranno bisogno di rendere costoso il possesso del libretto. E le banche per non essere sopraffatte saranno costrette a rendere competitive le commissioni. Ci proveremo”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia a commentando il via libera della Camera al suo ordine del giorno che inpegna il governo a fare una convenzione con Poste Italiane spa per l’emissione di un bancomat commissioni zero.

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Economia

L’Italia accelera sulle rinnovabili: superati i 7 gigawatt entro la fine del 2024

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Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato durante il Green & Net Zero Talk organizzato da Rcs Academy in collaborazione con il Corriere che l’Italia prevede di superare i 7 gigawatt di energia rinnovabile entro la fine del 2024, con l’obiettivo di sfiorare gli 8 gigawatt. Tuttavia, la vera sfida sarà mantenere questo ritmo di crescita nel lungo termine.

L’importanza di un mix energetico equilibrato

Per guardare al futuro, Pichetto Fratin ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra solare, eolico, idrogeno e, se necessario, una quota di energia nucleare. Cruciale per lo sviluppo sarà anche la creazione di un quadro giuridico che possa dare sicurezza alle imprese impegnate nella transizione energetica.

Il ruolo delle imprese e degli investimenti

Il CEO di Eni, Claudio Descalzi, ha evidenziato la mancanza di una leadership unica e una cultura energetica omogenea in Europa, a differenza di Cina e Stati Uniti, che invece puntano su investimenti e crescita per rimanere competitivi. Descalzi ha inoltre annunciato la cessione di una quota di minoranza di Enilive a KKR entro la fine dell’anno, come parte di un accordo siglato a luglio.

Anche Paolo Gallo, CEO di Italgas, ha ribadito l’importanza delle infrastrutture: i loro investimenti, pari a 16 miliardi di euro nei prossimi sette anni, avranno un impatto diretto sul PIL del Paese, soprattutto nel miglioramento della rete di distribuzione energetica.

Tecnologie e innovazioni future

Uno dei problemi principali per la transizione energetica è l’accumulo di energia, come sottolineato da Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel. Inoltre, tecnologie come la cattura e lo stoccaggio della CO2 e lo sviluppo di piccoli reattori nucleari saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici.

Secondo Renato Mazzoncini, CEO di A2A, è fondamentale aumentare l’autonomia energetica italiana accelerando la produzione da fonti rinnovabili. Mazzoncini ha ricordato che le fonti autoctone dell’Italia, come acqua, sole, vento e rifiuti, potrebbero portare il Paese a raggiungere il 58% di autonomia energetica, rispetto all’attuale 22%.

Conclusione: un sistema energetico più efficiente e sostenibile

Il futuro dell’energia in Italia dovrà essere costruito su un sistema energetico più efficiente, con investimenti mirati e una maggiore integrazione tra produzione e consumo. Sarà essenziale un impegno continuo da parte delle imprese, del governo e della società per mantenere l’Italia competitiva e sostenibile a livello globale.

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Economia

Essilux raggiunge quasi 20 miliardi di fatturato nei primi nove mesi del 2024

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EssilorLuxottica, uno dei principali gruppi globali del lusso nel settore ottico, ha confermato la sua solidità nonostante le incertezze economiche globali. Nei primi nove mesi del 2024, il fatturato del gruppo ha sfiorato i 20 miliardi di euro(19,7 miliardi), registrando un aumento del 4,9% a cambi costanti e del 3% a valori correnti. Questa discrepanza tra i due tassi riflette la svalutazione del dollaro, soprattutto durante i mesi estivi.

Prospettive di crescita e obiettivi futuri

Essilux ha confermato il suo obiettivo di raggiungere ricavi tra 27 e 28 miliardi di euro entro la fine dell’anno, con un utile operativo previsto tra il 19% e il 20% del fatturato entro il 2026. Il CEO Francesco Milleri (nella foto imagoeconomica in evidenza) e il vice CEO Paul du Saillant hanno evidenziato come il gruppo abbia rafforzato il proprio posizionamento nel settore med-tech e si stia preparando a una nuova fase di accelerazione, con l’introduzione di tecnologie innovative come le soluzioni per la gestione della miopia e gli smart glass.

Innovazioni tecnologiche e nuovi lanci

Uno dei punti chiave per il futuro del gruppo è il lancio di Nuance Audio, occhiali dotati di sistemi uditivi, attualmente in attesa dell’approvazione da parte della FDA negli Stati Uniti, con una successiva introduzione in Europa prevista per il 2025. In parallelo, Essilux sta consolidando la recente acquisizione di Heidelberg Engineering e il marchio Supreme, ampliando così il suo portafoglio di prodotti tecnologici.

Successo degli smart glass e investimenti futuri

Gli smart glass Ray-Ban Meta, sviluppati in collaborazione con il gruppo di Mark Zuckerberg, hanno già venduto oltre 700 mila unità nei primi tre trimestri dal loro lancio. Questo successo è destinato a crescere grazie a un accordo decennale tra Essilux e Meta, che prevede ulteriori investimenti strategici.

Mercati internazionali e focus sull’Asia

L’andamento delle vendite riflette la resilienza del gruppo di fronte alle sfide economiche globali. In particolare, l’Asia ha registrato una crescita del 4,5% nel terzo trimestre, con un contributo significativo proveniente dalla Cina, dove le lenti Stellest, progettate per la gestione della miopia nei bambini, hanno registrato un aumento del 40%. Questo conferma che la cura della vista, che rappresenta il 75% delle attività del gruppo, rimane uno dei principali motori di crescita.

Conclusione

Essilux continua a dimostrare la sua capacità di adattarsi a un contesto economico complesso, puntando su innovazione, espansione del portafoglio e un forte focus sulla salute visiva. Con le prospettive di crescita confermate e nuove tecnologie all’orizzonte, il gruppo è pronto a consolidare ulteriormente la sua posizione nel mercato globale.

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Economia

La Digital Service Tax italiana si espande: aboliti i limiti di ricavi per le imprese digitali

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La Digital Service Tax (DST) italiana, introdotta nel 2021, sta ampliando il suo raggio d’azione con la legge di bilancioapprovata di recente dal Consiglio dei ministri. La principale novità consiste nell’abolizione dei due limiti di ricavo che fino ad oggi avevano escluso le piccole imprese dal prelievo fiscale. Con queste modifiche, l’imposta del 3% sarà applicata a tutte le imprese che utilizzano la rete per pubblicità digitale e servizi di piattaforme, senza più alcuna soglia di ricavi.

Nuove regole per il settore digitale

Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato la rimozione dei limiti di 750 milioni di euro di ricavi globali e di 5,5 milioni di euro di ricavi realizzati in Italia. Questa decisione, che si prevede sarà confermata nel testo finale della legge di bilancio atteso alle Camere, avrà un impatto significativo, espandendo l’applicazione della Web Tax italiana.

Il viceministro Leo ha dichiarato che questo intervento è necessario, in attesa che la tassazione dell’economia digitale sia regolata a livello globale. In particolare, si è fatto riferimento al Pillar 2 della Global Minimum Tax, già adottato dal Governo, che riguarda la tassazione delle multinazionali con partecipazioni in Paesi a regime fiscale privilegiato.

Come funziona la Digital Service Tax

La DST italiana si concentra sui ricavi derivati dai servizi digitali localizzati sul territorio italiano, in particolare per quanto riguarda la pubblicità online. L’utente è considerato localizzato in Italia se il contenuto pubblicitario appare quando il dispositivo è utilizzato nel Paese, determinato dall’indirizzo IP.

Tuttavia, alcune attività rimangono escluse dall’applicazione della tassa, come la gestione digitale dei servizi interbancari, la fornitura diretta di beni e servizi, e le piattaforme che offrono contenuti digitali o servizi di comunicazione e pagamento.

Prossimi passi e impatto economico

Il primo appuntamento con la Digital Tax senza limiti di ricavi sarà fissato per il 2026, con l’invio della dichiarazione entro il 30 giugno di ogni anno, e il versamento dell’imposta previsto per il 16 maggio 2026. I dettagli definitivi e il gettito atteso saranno chiariti nei prossimi giorni, con il testo finale del disegno di legge accompagnato dalla relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato.

Questa estensione della DST è parte delle “altre entrate/coperture” del Documento programmatico di bilancio, che stima un gettito complessivo di 3,2 miliardi di euro, superando di gran lunga i tagli ai ministeri discussi negli ultimi giorni.

Un mondo digitale in fermento

La mossa ha sollevato discussioni nel mondo digitale, già al centro di un dibattito acceso sul possibile incremento delle aliquote sulle criptovalute. Questo rappresenta uno dei tanti fronti su cui si concentreranno le discussioni riguardo la manovra finanziaria del prossimo anno.

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