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Ponticelli, da banchi e sedie riciclati nasce la nuova biblioteca scolastica: così la scuola ripensa a spazi e didattica 

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È stata inaugurata il 21 dicembre 2021 alle ore 10.30, presso l’istituto comprensivo “Porchiano 83° Bordiga” di Ponticelli, una delle prime biblioteche scolastiche in Italia costruite attraverso la trasformazione e il riuso di vecchi banchi, sedie e ripiani. L’iniziativa fa parte del progetto RE-SCHOOL, realizzato grazie alla sinergia della scuola con l’associazione “Noi@Europe”. Al dibattito dell’evento inaugurale, moderato da Miryam Gison, hanno partecipato, oltre alla preside Colomba Punzo (nella foto in evidenza) e al presidente di Noi@Europe Pietro Sabatino, gli architetti Nicola Guida, Maria Fabiana Sinisi e Valerio Martinelli, che hanno progetto e realizzato l’allestimento della biblioteca. 

“Avevamo acquistato dei libri coi finanziamenti del ministero intervenuti durante la pandemia – spiega la dirigente scolastica Colomba Punzo -, con la finalità di rafforzare la lettura dei ragazzi al di là della didattica”. I libri scelti vertevano perlopiù su quattro aree tematiche: conoscenza di sé e delle emozioni, conoscenza del mondo, rispetto dell’ambiente e legalità. A questo punto sorgeva però il problema della sistemazione dei volumi. 

“Avevamo uno spazio polifunzionale dove giacevano dei vecchi banchi che avremmo dovuto portare a discarica a nostre spese – prosegue la preside -. Da qui l’idea di trasformare questo spazio in una biblioteca, usando i vecchi banchi e sedie come arredi. Allora abbiamo contattato l’associazione Noi@Europe, che si era già occupata di riqualificare gli spazi esterni della biblioteca di Ponticelli, e si sono mostrati entusiasti di fronte a questa possibilità di sperimentazione”.

La premessa fondamentale è la volontà di ribaltare gli stereotipi sulla scuola, rivedendo l’organizzazione di spazi, tempi e modalità della didattica. “Sono d’accordo con quel filone pedagogico secondo cui la trasformazione degli spazi favorisce una didattica più fluida, più flessibile, più adeguata ai ragazzi e ai nostri tempi”, argomenta Punzo. “E poi c’è il valore aggiunto del riuso delle cose, in luogo del continuo abbandono, dello scartare. Il riuso fa parte di una cultura alternativa al consumismo imperante e per questo motivo credo che la presenza degli arredi sia di per sé un oggetto di studio, una spinta alla creatività, a vedere le cose da un altro punto di vista: per me questo deve essere l’obiettivo dell’educazione”.

Adesso che la biblioteca è ultimata, i ragazzi possono finalmente prenderne possesso, incominciare ad abitare questo spazio di cultura e condivisione. “Si sono subito appropriati dell’idea e la stanno reinterpretando – spiega Punzo -; stanno sistemando i libri e hanno scelto le letture per la presentazione della biblioteca. Vorremmo fosse uno spazio dinamico, in cui i ragazzi possano di volta in volta reinventare delle soluzioni organizzative. E poi puntiamo ad aprirlo al pubblico con la presentazione periodica di libri”. 

L’iniziativa, già di per sé lodevole, acquista forse una valenza ancora maggiore se si considera che si inserisce in un contesto sociale e culturale difficile come quello del quartiere Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli. “Credo sia un’iniziativa rivoluzionaria a prescindere da Ponticelli. La pandemia doveva essere un’opportunità per la scuola di ripensare gli spazi, invece biblioteche e laboratori sono stati trasformati in aule normali. La scuola deve provare a reinventarsi. 

Un’esigenza che nel nostro territorio, a dire il vero, c’è sempre stata: reinventarsi per fare scuola qui è indispensabile, fa parte della nostra mission, perché siamo perennemente in crisi e dobbiamo arrivare ad una platea deprivata dal punto di vista culturale. Lo facciamo secondo le nostre possibilità. Nel nostro piccolo – conclude la preside – abbiamo l’ambizione di produrre un modello di scuola in cui l’architettura si sposa con la didattica”. 

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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