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Cronache

Pnrr: Gratteri, non so se riusciremo a indagare su tutto

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“Le organizzazioni criminali dove c’è un appalto fanno di tutto per accaparrarselo. Ovviamente questo fenomeno con il Pnrr si moltiplica perché ci sono più cantieri. Il dramma è che poi non so se avremo tutti gli uomini e le donne che serviranno per indagare su tutto quello che si farà”. Così il procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda sul rischio infiltrazioni criminali negli appalti finanziati con il Pnrr.

“Per quanto riguarda le forze dell’ordine qui a Napoli ci sono i primi della classe, persone di altissimo livello – ha aggiunto – molti li ho conosciuti, molti già avevano lavorato con me, molti sono qui perchè li abbiamo concordati con i vertici delle forze dell’ordine locali con cui ho splendidi rapporti. Certo ci vorrebbe di più: aspettiamo che a giugno si concludano i corsi per maresciallo dei carabinieri e della Guardia di finanza, per ispettori della polizia di Stato, sicuramente arriveranno dei rinforzi. Per quanto riguarda la Procura, se avessi più magistrati farei di più, ma si lavora e si opera in base alle forze che abbiamo”.

“Ho sempre detto che l’Agenzia dei beni confiscati è sottodimensionata rispetto al numero di beni da gestire. Bisogna mettere più persone e darle più risorse”. Lo ha affermato il procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, a margine della firma di un protocollo con il Comune di Napoli. “Molte volte – ha aggiunto – sequestrare è più un problema che una risorsa perché poi non ci sono i soldi per ristrutturare gli immobili, per adeguarli perché spesso si tratta di costruzioni non a norma e lo Stato non può dare a un’associazione un appartamento in cui gli impianti non sono a norma, quindi è difficile”.

“A Napoli c’è un problema di violenza, ma paragonarla a una città del Sud America è un’affermazione forte che non condivido e ingrata”. Lo ha affermato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, a margine della firma di un protocollo con il Comune di Napoli. “Nei giorni successivi all’inaugurazione dell’anno giudiziario ho sentito allarmi e paragoni di Napoli come una città del Sud America – ha detto Gratteri – ma siete mai stati qualche volta a Bogotà, Caracas, Cartagena per poi fare il raffronto con Napoli? Per me Napoli non è una città del Sud America: io conosco la violenza nel mondo perchè sono stato decine di volte in Sud America e so che cosa è la violenza”.

I l procuratore ha ricordato che a Napoli “abbiamo diversi livelli di camorra: quella che da più fastidio e che tocca direttamente le persone e quella di strada come le stese, fenomeno a cui – ha aggiunto – da magistrato che ha combattuto la ‘ndrangheta, non riesco ad abituarmi, non le capisco anche sul piano criminale”. Gratteri ha portato ad esempio alcuni numeri. “Degli ultimi 25 omicidi, 18 sono stati scoperti – ha riferito – e parlare di città sudamericana, di città in mano alle mafie non è giusto. Studiate le grandi metropoli italiane del Nord, poi mi dite se Napoli è più o meno pericolosa”.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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