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Cronache

Pizzo di 5000 euro, un arresto a Torre del Greco

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E’ accusato di aver ripetutamente minacciato, anche con l’uso delle armi, un imprenditore di Torre del greco per costringerlo a consegnargli una somma di cinquemila euro, tangente richiesta per consentirgli di proseguire la sua attività: per questo un uomo è stato arrestato dalla Polizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda. A suo carico l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. I fatti risalgono allo scorso mese di giugno. Le indagini sono state condotte dagli agenti del Commissariato di Torre del Greco.

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Cronache

Cile: il governo Boric nella bufera per un’accusa di stupro

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Se le improvvise dimissioni ieri del sottosegretario alla Sicurezza del Cile, Manuel Monsalve – denunciato per stupro da un’impiegata sua diretta subordinata – avevano rappresentato già un duro colpo per il governo di sinistra di Gabriel Boric (nella foto in evidenza), gli ultimi sviluppi dello scandalo potrebbero avere conseguenze anche più gravi. Secondo quanto ha ammesso oggi Boric in una conferenza stampa, il governo era infatti a conoscenza della denuncia già da martedì (due giorni prima delle dimissioni) e lo stesso presidente ha rivelato di essere stato informato di una manovra di Monsalve che la magistratura oggi ritiene sia stata un tentativo di alterare le prove.

“Il sottosegretario Monsalve mi ha commentato che aveva rivisto le riprese delle videocamere dell’hotel perché temeva di essere vittima di un’estorsione, ma se ci sono state alterazioni delle prove o di ostruzione alla giustizia non lo posso sapere, è quello su cui bisogna indagare”, ha affermato Boric. Un’ammissione quest’ultima che, lungi dall’allontanare le polemiche, alimenta invece le domande dei media e dell’opposizione riguardo al perché, nonostante l’evidente gravità delle accuse, il governo ha atteso 48 ore prima di formalizzare le dimissioni del funzionario.

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Cronache

Ragazzo suicida, Procura dei minori apre un fascicolo

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La comunità di Senigallia si divide. Il giorno dopo i funerali di Leonardo, il 15enne che si è tolto la vita con la pistola d’ordinanza del padre perché vittima di presunti episodi di bullismo, in città si respira un’aria di polemiche e accuse reciproche. Genitori contro le istituzioni scolastiche, presidi contro docenti, studenti contro altri ragazzi, adulti contro giovani. E in pochi fanno da pacieri.

Non è bastata la cerimonia funebre ad avvicinare le persone, non è bastata la presenza dei due dirigenti scolastici dell’istituto Corinaldesi-Padovano, frequentato dal giovane l’anno scorso, e Panzini di Senigallia, dove la frequenza era cominciata solo a settembre, per mettere a tacere alcune delle accuse. La caccia alle streghe è cominciata. L’accusa principale e più grave è quella rivolta alla dirigenza scolastica e agli insegnanti di Leonardo: non solo per molti sarebbero responsabili di non essersi accorti di ciò che stava avvenendo nella scuola, ma secondo qualcuno avrebbero fatto finta di non vedere gli episodi di bullismo che “era impossibile non vedere”. Come se fossero quindi dei complici di chi – questa è l’accusa della famiglia del 15enne – lo bullizzava. Ma c’è anche chi punta il dito contro gli stessi compagni di classe, parlando di omertà e declinandolo in questa realtà di provincia.

“Nessuno ha capito quanto ha sofferto questa stellina… tutti capiscono quando succede la tragedia – scrive una donna sui social. Possibile i professori in un anno non hanno capito, neanche gli amici…”. Ma sono tanti i commenti di questo tenore. Nel mirino degli hater c’è però anche la famiglia.

“Possibile che i genitori non si siano accorti prima di quei segnali che un cambiamento tanto grande e con motivazioni così forti porta sempre con sé? “Dov’era finita la famiglia?” si chiedono altri. Le indagini dei carabinieri vanno avanti, coordinate ora dalla procura dei minori di Ancona per le accuse mosse dai genitori di Leo a tre minorenni, mentre nei confronti della scuola la procura ordinaria non ha ravvisato reati.

Chi prova a sostenere gli studenti dei due istituti sono i dirigenti scolastici che hanno anche ascoltato diverse voci per ricostruire la vicenda senza però aver raccolto elementi certi su atti di bullismo nelle due scuole. Di questo si occuperanno gli ispettori del ministro Valditara, subito intervenuto per capire se effettivamente i germi del bullismo sono maturati in quell’istituto. L’ex garante regionale dei diritti dei minorenni delle Marche Andrea Nobili chiede di non puntare il dito contro altri giovanissimi e le istituzioni scolastiche, perché non è questo il modo giusto “per affrontare drammi che hanno radici molto più profonde e che ci impongono riflessioni e interventi seri sul tema del disagio giovanile”.

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Cronache

Trovata morta carbonizzata Silvia Nowak, la cittadina tedesca scomparsa a Castellabate

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Una tragica scoperta ha scosso la comunità di Castellabate, nel salernitano. Questa mattina, in località Ogliastro Marina, tra la fitta vegetazione di un terreno vicino all’abitazione in cui viveva, è stato ritrovato il corpo senza vita di Silvia Nowak. Il corpo della donna era stato bruciato.

La scomparsa di Silvia Nowak era stata denunciata dal marito lo scorso martedì pomeriggio. Secondo il suo racconto, la donna si era allontanata da casa di primo mattino senza portare con sé alcun effetto personale. Le telecamere di videosorveglianza avevano registrato la donna mentre si dirigeva verso il centro di Castellabate, ma da quel momento si sono perdute le sue tracce.

Il cadavere della donna, rinvenuto tra la vegetazione dagli agenti della polizia municipale , presentava evidenti segni di bruciature. Il ritrovamento ha subito sollevato numerosi interrogativi, e le indagini si concentrano ora sulla ricostruzione degli ultimi momenti di vita della 53 enne tedesca che da alcuni anni con il marito si era stabilita a Ogliastro Marina.

Attualmente, il marito di Silvia Nowak, anche lui di nazionalità tedesca, è stato sottoposto a interrogatorio presso la Stazione dei Carabinieri di Santa Maria di Castellabate. Gli inquirenti stanno cercando di far luce su questa tragica vicenda, senza escludere alcuna pista. Gli investigatori stanno vagliando tutte le possibili ipotesi, compreso un eventuale coinvolgimento di terze persone.

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