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Pistorius lascia carcere, restrizioni fino al 2029: uccise nel 2013 la fidanzata Reeva Steenkamp

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Oscar Pistorius ha lasciato il carcere di Atteridgeville, in Sudafrica, dopo aver scontato meta’ dei 13 anni e cinque mesi di pena per l’omicidio della fidanzata, Reeva Steenkamp, nel 2013. Il 37enne ex sprinter olimpico e paralimpico si e’ trasferito nella villa dello zio Arnold a Waterkloof, lussuoso sobborgo di Pretoria, e fino al 2029 sara’ in liberta’ vigilata in un regime di obblighi e restrizioni. “Non potra’ mai esserci giustizia se la persona amata non tornera’ mai piu’, e nessuna quantita’ di tempo riportera’ indietro Reeva”, ha commentato amareggiata la mamma dell’ex fidanzata uccisa, June Steenkamp, “noi, che rimaniamo indietro, siamo quelli che scontano l’ergastolo”.

Tuttavia ha riaffermato la fiducia che lei e il defunto marito, Barry, hanno sempre riposto nel sistema giudiziario sudafricano. Pistorius fino al termine fissato per la pena, nel 2029, non potra’ avere contatti con i media, ne’ bere alcolici e sara’ sottoposto a una serie di restrizioni, tra cui gli orari per uscire di casa. Inoltre dovra’ seguire corsi di gestione della rabbia e programmi sulla violenza di genere. Le autorita’ sudafricane hanno assicurato che non ci saranno trattamenti di favore. Dopo la prima incarcerazione nell’ottobre 2014 e un processo sotto i riflettori mondiali che in primo grado lo aveva riconosciuto colpevole di omicidio colposo, nel 2017 l’ex sprinter sudafricano era stato condannato in appello a 13 anni e cinque mesi per omicidio volontario.

Lui ha sempre sostenuto che all’alba di quel 14 febbraio 2013 sparo’ quattro colpi di pistola attraverso la porta del bagno di casa perche’ convinto che dietro la porta del bagno ci fosse un ladro, non la sua fidanzata. Nato senza le tibie e costretto ad appena 11 mesi di eta’ a subire l’amputazione di entrambe le estremita’ sotto le ginocchia, Pistorius ai Giochi di Londra del 2012 era diventato il primo biamputato a gareggiare con i normodotati in un’Olimpiade. ‘Blade runner’, come era soprannominato per le avveniristiche protesi simili a lame, si qualifico’ per le semifinali dei 400 metri. “Il mio unico desiderio”, ha affermato la mamma di Reeva, “e’ che mi sia permesso di vivere i miei ultimi anni in pace per concentrarmi sulla fondazione Reeva Rebecca Steenkamp per portare avanti l’eredita’ di Reeva”. La figlia, modella di successo e presentatrice tv, e’ stata uccisa quando aveva solo 29 anni ma, dopo essersi laureata in legge, voleva aprire uno studio legale per aiutare le donne vittime di violenza.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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