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Trasferte vietate ai tifosi di Roma e Napoli per 2 mesi

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Fino a metà marzo i tifosi di Napoli e Roma non potranno assistere in Italia alle trasferte della propria squadra. L’annunciata stretta è arrivata con la firma del decreto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha deciso per lo stop di due mesi alle trasferte dei supporter partenopei e giallorossi: per questo periodo di tempo è stata disposta la chiusura dei settori ospiti degli stadi dove le due società sportive disputano gli incontri in trasferta. Ma non solo: la vendita dei biglietti per l’accesso a quegli impianti sportivi durante le stesse partite sarà infatti vietata a tutte le persone residenti nelle province di Napoli e Roma.

Il divieto terminerà quindi il 15 marzo e nel mentre i sostenitori delle due squadre non potranno assistere dal vivo a cinque trasferte (tra queste, per i giallorossi, ci sono anche i quarti di finale di Coppa Italia). Tutto tornerà come prima solo dalla 27esima giornata del campionato di serie A. Il lungo stop, che ha un unico precedente nel 2014 quando lo stesso divieto fu inflitto per tre mesi ai tifosi dell’Atalanta, è la dura risposta del Viminale ai disordini dell’8 gennaio scorso tra gli ultras sull’autostrada A1, all’altezza di Arezzo.

Dopo aver preso atto delle valutazioni del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, per il ministero dell’Interno esiste infatti “il concreto pericolo che tali comportamenti possano ripetersi, con conseguenti rischi di grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Gli annunci dei giorni scorsi sono stati quindi confermati, nonostante da alcune parti fosse arrivati appelli ad intervenire in maniera più selettiva, come quello del sindaco partenopeo Gaetano Manfredi, il quale aveva chiesto “che si penalizzassero i violenti, ma non i tanti sostenitori che seguono la squadra anche in trasferta e che ovviamente non hanno nulla a che fare con chi crea disordini”. Lo stesso Piantedosi, al termine di un incontro del Comitato per la sicurezza a Trieste, ha però difeso la sua scelta: “non posso non fare a meno di considerare un provvedimento generale di ordine pubblico per quanto riguarda le due tifoserie”.

Sui disordini avvenuti in A1 è intervenuto nuovamente anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi: “su quello che purtroppo succede fuori dallo stadio ho un pensiero molto chiaro: chi diventa violento ed entra nella dimensione della delinquenza perde lo status di tifoso, faccio fatica a chiamarlo così perché non lo è più. Le società ne sono consapevoli, mi auguro che ci sia una collaborazione sempre più stretta affinché ci sia una netta demarcazione fra l’essere appassionato e l’essere delinquente, termini inconciliabili fra loro”, ha detto ricordando che “l’impegno comune degli anni scorsi ha ridotto drasticamente le problematiche della violenza e i suoi effetti negativi all’interno degli stadi, i quali molto raramente sono teatro di comportamenti violenti”.

Anche se, ha concluso, “non dobbiamo mai abbassare la guardia”. I primi effetti delle restrizioni sembrano già funzionare, almeno all’indomani del big match tra Napoli e Juventus che si è disputato al Maradona, dove ai controlli per i prefiltraggi e i filtraggi davanti agli impianti sportivi sono state impiegate le forze di polizia invece degli steward ed è stata disposta anche l'”incedibilità” dei biglietti acquistati, che quindi potevano essere utilizzati unicamente dal primo intestatario del ticket escludendo altre modalità ‘flessibili’. Gli stessi controlli hanno portato al sequestro di alcuni striscioni non autorizzati prima della partita, che facevano riferimento proprio agli scontri di domenica scorsa: gli ultrà che li avevano portati in curva B sono quindi usciti e poi rientrati soltanto dopo averli riposti.

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Coppa Davis, Olanda in finale: Germania ko

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Tallon Griekspoor batte Jan-Lennard Struff per 7-6 5-7 6-4 e porta l’Olanda per la prima volta in finale di Coppa Davis. Il tennista “orange” ha conquistato il punto decisivo del 2-0 per la propria nazionale contro la Germania a Malaga. Nell’incontro precedente il connazionale Botic van de Zandschulp ha battuto il tedesco Daniel Altmaier. L’Olanda sfiderà in finale la vincente dell’altra semifinale tra l’Italia e l’Australia che è in programma domani.

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Juve in emergenza col Milan, Motta: “dovremo dare di più”

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L’emergenza in casa Juve non accenna a rientrare, anzi durante la pausa per le nazionali si è accentuata ancora di più. “Abbiamo perso Cabal per lungo tempo, a Milano mancheranno anche Bremer, Adzic, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Milik. E anche Vlahovic che non ci sarà”, il quadro degli assenti fatto da Thiago Motta, alla vigilia della sfida contro i rossoneri. “Mi dispiace per chi non ci sarà perché questa è una bellissima partita, vorrebbero giocarla tutti – aggiunge, in vista del big-match alla ‘Scala’ del calcio – e i privilegiati che scenderanno in campo daranno il massimo: cercheremo di portare la sfida dalla nostra parte, dovremo dare ancora di più per non far notare le assenze e ci metteremo massimo impegno e grande concentrazione”. Nonostante il suo forfait e i dubbi sul suo rientro.

“Non so ancora se Dusan ci sarà contro l’Aston Villa, lo vedremo nei prossimi giorni” la risposta di Thiago Motta, l’argomento più chiacchierato durante la conferenza è stato proprio Vlahovic: tutta colpa di quella uscita infelice di qualche giorno fa. “È più semplice per me giocare insieme ad un altro attaccante, perché quando presso e rincorro gli avversari poi rischio di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione” le parole finite nel mirino della critica. E sono arrivate anche dalle parti della Continassa, come conferma lo stesso allenatore: “Abbiamo parlato, siamo d’accordo ed è la cosa più importante – il retroscena raccontato da Thiago Motta – perché tutti i miei giocatori sanno cosa dobbiamo fare e so che lo faranno, sia in fase difensiva sia in quella offensiva: si tratta di un obbligo e un dovere, non è un’opzione”.

Chiusa la querelle, si apre il dilemma della prima punta: chi sarà il riferimento offensivo della Juve a San Siro? “Tutti i ragazzi hanno caratteristiche diverse, al di là di attaccanti centrali o centrocampisti, e questa è una cosa interessante – afferma il tecnico – perché danno alternative e soluzioni diverse, sarà così anche a Milano”.

L’idea è quella di alternare Weah e Yildiz tra la zona centrale e le corsie esterne, anche per non dare punti di riferimento alla difesa del Milan. E soprattutto l’americano è in un periodo di forma impressionante: “Mi piace tutto quello che fa, oltre ovviamente ai gol, ed è un giocatore interessante perché aiuta, è generoso, responsabile, capisce di cosa ha bisogno la squadra, quali sono le consegne, cosa chiediamo – i complimenti per l’ex Lille – e siamo contenti che sia con noi, che sia in forma, che dia il suo contributo sia dall’inizio che a partita in corso”. In difesa ci saranno Gatti e Kalulu, il francese tornerà da ex ad affrontare il Milan: “La cosa più importante è che lui è sempre voluto venire, dal primo giorno che è arrivato si è messo sempre a disposizione del gruppo – dice di lui Thiago Motta – ed è anche leader a modo suo: parla poco, ma lo fa nel modo giusto e non deve cambiare nulla in lui”. Infine, c’è spazio per una battuta sul tennis: “Non so chi sia il Sinner della Juve, non mi piace proprio fare paragoni – conclude il tecnico – poi Jannik è un fenomeno del tennis e dello sport: gli auguro di continuare così la sua carriera eccezionale”.

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Premio Speciale al Maraduno 2024: Angelo Pisani, l’avvocato della Leggenda di Maradona

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Il Maraduno 2024, evento dedicato all’immortale Diego Armando Maradona, celebrerà una figura chiave nella storia recente del Pibe de Oro: l’avvocato Angelo Pisani, colui che ha restituito giustizia e onore alla leggenda del calcio. Durante la manifestazione, che si terrà il 24 novembre 2024 presso l’Edenlandia di Napoli, Pisani riceverà un Premio Speciale per il suo straordinario contributo nella difesa legale di Maradona.

Un gesto di amore e giustizia per Maradona

Angelo Pisani è stato l’artefice dell’assoluzione di Maradona dall’ingiusta accusa fiscale che per anni ha gravato sulla sua figura. Un successo legale che va oltre le aule di tribunale, diventando un gesto simbolico per Napoli e per tutti coloro che vedono in Maradona non solo un calciatore, ma un eroe che ha donato sogni e orgoglio al popolo partenopeo.

Grazie alla sua competenza, determinazione e al profondo legame con la figura di Diego, Pisani ha difeso non solo il mito del campione, ma anche l’onore di un’intera città.

Il tributo del Maraduno 2024

Il riconoscimento assegnato ad Angelo Pisani durante il Maraduno 2024 celebra non solo il successo legale che ha liberato Maradona da ogni ombra, ma anche il suo impegno nel preservare la memoria e la dignità di una figura che continua a ispirare generazioni.

“Grazie, Avvocato Pisani, per aver difeso un pezzo del cuore di Napoli. La tua passione e tenacia hanno reso la figura di Diego ancora più grande e libera da ingiustizie”, è il messaggio che accompagna il tributo.

Un momento emozionante per Napoli e i fan di Maradona

Il Premio Speciale a Pisani rappresenta uno dei momenti più significativi del Maraduno 2024, una giornata di festa, memoria e celebrazione del legame unico tra Diego e Napoli. L’evento sottolinea come la figura di Maradona sia molto più di un simbolo sportivo: è un patrimonio culturale e umano che Napoli custodisce con orgoglio.

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