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Ambiente

Pianoro di Ciolandrea, una piazza terrazza-paradiso affacciata sul Tirreno rigenerata con l’aiuto del Parco Nazionale del Cilento

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Una vecchia struttura abbandonata che veniva utilizzata per il tiro al piattello diventa una terrazza affacciata sulle meraviglie del Cilento: una conquista frutto del lavoro dell’Amministrazione comunale di San Giovanni a Piro in collaborazione con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La piazza rigenerata sorge sul pianoro di Ciolandrea, uno dei luoghi più panoramici e suggestivi del Cilento dove è possibile ammirare la costa del Golfo di Policastro, la Basilicata tirrenica, la Calabria e nelle giornate più terse anche la Sicilia con lo Stromboli e le Isole Eolie. Un Paradiso in terra. Un luogo che ha conquistato anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha tagliato il nastro dell’inaugurazione della terrazza. “È uno dei primi posti che ho visitato al mio insediamento da presidente del Parco, uno dei luoghi più belli d’Italia – ha detto il presidente del Parco Tommaso Pellegrino – Questa inaugurazione dimostra come deve essere un’amministrazione: deve riqualificare l’esistente e non costruire nuove opere”. Per il Ministro Costa si tratta di “un posto bellissimo e rigenerato. Di straordinaria bellezza anche perché compatibile con la gestione ambientale – ha detto Costa – Stiamo lavorando ad un’Italia Paese Parco che porti benessere e non faccia scappare i nostri giovani all’estero, pensando a forme di fiscalità vantaggiose per chi vive nei Parchi”.

“Il nostro compito è quello di restituire migliore al futuro l’ambiente che abbiamo trovato” ha spiegato il sindaco di San Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo. La terrazza ospiterà eventi e concerti e sarà location di matrimoni: un panorama mozzafiato per suggellare le nozze dei tanti che scelgono l’Italia per il giorno del ‘sì”. E perchè no, anche un modo per finanziare la manutenzione ordinaria e straordinaria di un uomo che necessita di risorse.

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Ambiente

In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Ambiente

Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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