Un meccanismo solidale di ripartizione del debito a livello europeo – dei ‘coronavirus bond’, insomma, come li ha battezzati il premier Giuseppe Conte – oppure un fondo di garanzia Ue che possa finanziare con urgenza tutte le iniziative dei singoli Governi per proteggere le economie che rischiano di essere messe in ginocchio dalla pandemia. L’Italia va in pressing sugli altri Stati europei perche’ si adotti il prima possibile una risposta unitaria alla crisi del coronavirus, che sta diventando sempre piu’ anche una crisi economica. E anche se dal vertice Ue straordinario non e’ emersa ancora una decisione in questa direzione, Roma puo’ incassare l’assicurazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e della cancelliera tedesca Angela Merkel che l’Europa e’ “risoluta ad agire unita” e a fare tutto cio’ che sara’ necessario. Intanto il Governo italiano puo’ contare sul via libera dato dalla Commissione europea agli aiuti di Stato – fino a 500 mila euro – per le aziende in difficolta’ e per i lavoratori e a dare garanzie per i prestiti. Piena flessibilita’ anche per gli aiuti alle compagnie aeree – Alitalia compresa – affossate dal crollo dei trasporti. Ma Roma chiede molto di piu’ all’Europa in questa fase difficilissima: “A una crisi straordinaria si risponde con mezzi altrettanto straordinari, secondo la logica ‘whatever it takes'”, ha insistito Conte con gli altri leader, sottolineando che “se procederemo divisi la risposta sara’ inefficace e questo ci rendera’ deboli ed esposti alle reazioni dei mercati”. Sui coronavirus bond, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo il vertice telefonico, “per ora non c’e’ una decisione”. Ma alle iniziative possibili continueranno a lavorare i ministri delle Finanze dell’eurozona, in vista del prossimo summit europeo che si terra’ la prossima settimana, sempre in videoconferenza. “Non esiteremo a prendere misure aggiuntive se la situazione lo richiedera’”, ha assicurato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. D’altronde la consapevolezza che per rianimare un’economia finita in arresto cardiaco e’ necessario allargare i cordoni della borsa sui bilanci pubblici sembra essere ben chiara anche agli altri Paesi, che si preparano a usare il bazooka. Il governo francese ha annunciato uno sforamento dei parametri di Maastricht al 3,9% del rapporto deficit/Pil, con uno stanziamento da 45 miliardi di euro per sostenere imprese e lavoratori. La Spagna punta a mobilitare 200 miliardi di euro, di cui 117 pubblici. “La maggiore mobilitazione di risorse della storia democratica della Spagna”, ha promesso il premier Pedro Sanchez. Il governo britannico mettera’ sul piatto un pacchetto finanziario definito “senza precedenti” da 330 miliardi di sterline. Sul fronte delle misure sanitarie l’Unione europea ha deciso invece di sollevare il ponte levatoio e di richiudersi in una fortezza, per difendersi da ulteriori ondate del coronavirus. Tutti d’accordo i leader sulla decisione della Commissione Ue di limitare per un mese i viaggi dall’esterno verso i Paesi dell’area Schengen. “Di fatto un veto con pochissime eccezioni”, ha chiosato Merkel. Oltre alla muraglia eretta verso l’esterno dell’area Schengen, una misura senza precedenti nella giovane storia dell’Ue, continuano pero’ a sorgere anche sempre nuove barriere all’interno dell’Europa, per iniziativa dei singoli Stati che si muovono in ordine sparso. Con la notifica di Estonia e Norvegia e’ salito a 9 il conto dei Paesi che hanno informato Bruxelles di avere reintrodotto controlli alle frontiere verso altri Stati Ue. Prima di loro erano state Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania, Germania e Svizzera. Non sono invece arrivate per ora le notifiche di Francia e Spagna. D’altronde, anche all’interno di molti Paesi le persone sono sempre piu’ limitate nei loro spostamenti. I numeri dei contagi, in crescita esponenziale in tutto il Vecchio Continente, sembrano giustificare la preoccupazione delle capitali e l’accelerazione impressa nelle misure di contenimento. In Spagna i contagi accertati sono aumentati ancora, arrivando a 11.000, con un incremento di 2 mila casi in un giorno. Aumento analogo in Germania dove il numero dei malati e’ salito di quasi un quarto in 24 ore superando quota 8.000, con le vittime salite a 22. In Francia sono 7.730. In Francia si contano 7.730 casi gravi di coronavirus confermati con test, piu’ di 1.000 in piu’ nelle ultime 24 ore.