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Cronache

Perugia-Assisi fa 60 anni, marcia torna al tempo del covid

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La Marcia della pace e della fraternita’ dei 60 anni e’ anche quella caratterizzata dalle mascherine anti-Covid indossate dalle migliaia di partecipanti. Che dopo la Catena umana obbligata nel 2020 dalla pandemia e’ tornata a percorrere i 24 chilometri tra i giardini del Frontone a Perugia, la partenza di quella originaria di Aldo Capitini, e la Rocca Maggiore di Assisi. “I Care”, lo slogan scelto per questa edizione, perche’ “Cura e’ il nuovo nome della pace”, la parola chiave e il monito di don Milani, inteso come prendersi cura delle nuove generazioni, del pianeta, della democrazia. “Vuol dire rivolgere lo sguardo a chi e’ indietro” hanno ripetuto lungo il percorso i partecipanti. Diecimila gli iscritti ufficiali ma tante migliaia in piu’ le persone che si sono unite spontaneamente creando il solito lungo serpentone. Nel quale hanno trovato spazio come al solito i temi piu’ diversi, dalle violenze ai danni della Cgil ai salvataggi in mare. Con protagonisti Cecilia Strada ma anche Mimmo Lucano.

“Il primo grazie e’ a tutti voi che avete realizzato il sogno di ritrovarci insieme, perche’ solo insieme si costruisce la pace” ha detto ai marciatori un commosso Flavio Lotti, coordinatore della PerugiAssisi. Una partecipazione soprattutto di giovani e di enti locali, che hanno permesso quasi di replicare le circa 20 mila che si registrarono nel 1961 durante la prima marcia voluta da Aldo Capitini. “Dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri e quando siano vicini indossare la mascherina, un segno di cura che deve diventare contagioso” si sono raccomandati gli organizzatori. Invito raccolto dai marciatori che hanno evitato piu’ possibile gli assembramenti e quasi tutti indossato le protezioni anche se all’aperto. Pochi i politici “in presenza” ma la presidente della Regione Donatella Tesei ha comunque voluto essere alla partenza. Con il presidente della Cei e vescovo di Perugia, cardinale Gualtiero Bassetti, e il sindaco Andrea Romizi. Non sono comunque mancati i messaggi agli organizzatori. A cominciare da quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La pace non soltanto e’ possibile. Ma e’ un dovere per tutti, Stati, popoli, istituzioni sovranazionali, imprese economiche, forze sociali, cittadini, operare per costruirla” ha sottolineato.

“La pace si puo’ costruire dal basso – ha sottolineato ancora Mattarella -, perche’ impone coerenza nell’agire quotidiano, nel linguaggio che si usa, nella solidarieta’ concreta verso chi ha minori risorse e maggiori bisogni, nel rispetto per gli equilibri della natura, nella capacita’ di prendersi cura di quanti si trovano in difficolta’”. Per la Marcia ha avuto un pensiero anche Papa Francesco. Per il quale, “nel fatto che intorno al valore del prendersi cura, riferito agli altri e all’ambiente, si riscontri oggi un’ampia condivisione, possiamo riconoscere un positivo segno dei tempi, che la crisi pandemica ha contribuito a far emergere”. E per il presidente del Parlamento europeo David Sassoli la Marcia “rappresenta da sempre una straordinaria testimonianza di speranza e al tempo stesso un luogo di responsabilità collettiva”. Alla Rocca di Assisi anche Cecilia Strada che ha ringraziato gli organizzatori per aver dedicato a suo padre, Gino Strada, l’edizione dei 60 anni e per “aver portato un po’ di luce in un periodo buio”. “Salvare vite umane non puo’ essere divisivo, non c’e’ niente che unisca di piu’ che salvare un essere umano” il suo messaggio.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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