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Cronache

Perquisizioni al Comune Roma, mazzette su lavori stradali

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Un sistema corruttivo con schema “classico”: un imprenditore che per ottenere i ricchissimi appalti sulla manutenzione delle strade di Roma, gare da 100 milioni di euro complessivi, dispensava mazzette e utilità, come orologi e ristoranti, a pubblici ufficiali compiacenti. E’ quanto emerge dall’inchiesta della procura capitolina che ha portato ad una serie di perquisizioni, con acquisizione di una gran massa di documenti, anche negli uffici del Dipartimento dei Lavori Pubblici del Comune di Roma e della Astral, Azienda strade Lazio Spa.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha disposto immediatamente una “verifica approfondita” ed escluso, “al momento”, che si tratti di interventi legati al Giubileo. Sono cinque i pubblici ufficiali finiti nel registro degli indagati, tra loro anche funzionari dell’amministrazione capitolina oltre a due agenti della Polizia Stradale. Nel procedimento si contesta anche l’associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, riciclaggio e autoriciclaggio. Secondo l’impianto accusatorio a tirare le fila era l’imprenditore Mirko Pellegrini, 46 anni, ‘dominus’ di una piccola galassia di aziende con cui puntava ad ottenere, in modo illecito, l’aggiudicazione degli appalti per il rifacimento del manto stradale “che nella maggior parte dei casi – si legge nel decreto di perquisizione – hanno avuto quale controparte ‘Roma Capitale’ per importi di circa 100 milioni di euro”.

Le “attività di intercettazione ed i successivi accertamenti – sostengono gli inquirenti – hanno consentito di far emergere l’esistenza di un unico disegno criminoso e di un’associazione per delinquere”. L’imprenditore, in particolare, avrebbe commesso frode nella pubblica fornitura di appalti tra i quali quelli in via della Serenissima, via della Magliana e piazzale De Bosis. A Pellegrini è contestato di non avere adempito “dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti maliziosi e ingannevoli idonei a fare apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, in particolare in relazione allo spessore del manto di asfalto e alle quantità del materiale impiegato”. In sostanza con il pubblico ufficiale compiacente si utilizzava meno materiale di quanto previsto. Le verifiche sono ancora in una fase embrionale e riguardano una quarantina di appalti affidati negli ultimi due anni. Sotto la lente dei inquirenti sarebbe finita anche una gara per i lavori relativi alla ‘Ryder Cup’ di golf.

In particolare quella ad oggetto “interventi sul Sistema Viario Regionale per la sostenibilità della manifestazione sportiva Ryder Cup in un’ottica di miglioramento della capacità e della fruibilità delle dotazioni infrastrutturali. Intervento di adeguamento mediante raddoppio di Via Marco Simone” con “importo complessivo a base d’asta di quasi 5 milioni di euro (4.992.216)”, come emerge dalla Gazzetta Ufficiale. La Procura in almeno due capi di imputazione scrive di “fatti tuttora in corso”, segno che le presunte attività illecite sarebbero quanto mai attuali.

Tra le società riconducibili a Pellegrini, definito negli atti “promotore, organizzatore e capo dell’associazione a delinquere” compare anche una società che nella primavera scorsa si sarebbe aggiudicata diverse gare – almeno quattro sarebbero quelle su cui si concentra l’attenzione degli inquirenti – nell’ambito “degli interventi essenziali e indifferibili connessi alle celebrazioni del Giubileo”. Su possibili irregolarità nella gestione dei fondi è intervenuto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, annunciando di “avere disposto una verifica approfondita su tutti gli interventi realizzati dalle ditte coinvolte nell’indagine”. “Al momento – ha sottolineato il primo cittadino della capitale – non risultano interventi legati al Giubileo, ma naturalmente la verifica è ancora in corso”.

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“Agri-Cultura”, progetto a Napoli per rigenerazione Ponticelli

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Parte oggi nel cuore del quartiere Ponticelli il progetto “Agri-Cultura”, un esempio tangibile di come politiche urbanistiche sperimentali possano tradursi in programmi di rigenerazione urbana innovativi. Promossa dall’Associazione Sott’e’ncoppa e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, l’iniziativa rappresenta un’anticipazione del piano di recupero urbano del quartiere, attraverso la riqualificazione del suolo e l’avvio di un percorso innovativo di utilizzo pubblico che integra sostenibilità, inclusione sociale e sviluppo economico. Il progetto nasce da un’iniziativa del Comune di Napoli, che attraverso un avviso pubblico ha reso disponibile un terreno di oltre 10.000 metri quadrati per selezionare un partner e promuovere lo sviluppo di attività ad alto impatto positivo per la comunità locale. La decisione di destinare questo spazio a un progetto che integra agricoltura sostenibile, inclusione sociale e attività educative dimostra come un piano urbanistico possa trasformarsi non solo in uno strumento di riqualificazione del territorio, ma anche in un volano per l’innovazione sociale ed economica.

“Agri-Cultura” rappresenta un esempio concreto di come un terreno abbandonato possa essere trasformato in una risorsa per la comunità, anticipando le future linee guida urbanistiche che mirano a un recupero integrato del quartiere Ponticelli. Grazie alla visione strategica del Comune, questo progetto si afferma come modello di sostenibilità e inclusione, prefigurando i benefici a lungo termine della rigenerazione urbana. “Agri-Cultura” va oltre la semplice agricoltura: è un progetto che favorisce la rigenerazione socio-lavorativa e crea opportunità per persone svantaggiate e soggetti vulnerabili. La politica sperimentale del Comune di Napoli, nel destinare questo terreno, ha agito da catalizzatore per lo sviluppo di un’impresa sostenibile che abbraccia i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. Il progetto non solo riqualifica e valorizza un’area abbandonata, ma investe anche nel capitale umano, offrendo percorsi formativi e opportunità di inserimento lavorativo per coloro che rischiano di essere esclusi dal mercato del lavoro.

“Con Agri-Cultura dimostriamo che è possibile coniugare rigenerazione urbana, innovazione sociale ed economia circolare. Destinare oltre 10.000 metri quadrati di suolo pubblico a questo progetto rappresenta un atto concreto di visione strategica per la città. Napoli sta disegnando un futuro in cui il recupero del suolo non è solo una questione di spazio, ma di capitale umano e sociale. Questo progetto non è solo una premessa per Ponticelli, ma un segnale forte che l’Amministrazione è pronta a investire nel potenziale delle persone e nella sostenibilità ambientale” ha dichiarato Laura Lieto, Vicesindaco di Napoli. “Grazie al contributo di Fondazione Con il Sud, attraverso il bando Terre Colte, avremo la possibilità di recuperare, rigenerare e restituire alla collettività terreni in disuso e abbandonati che saranno strumento di socialità e cultura, di sviluppo di comunità e opportunità di lavoro nell’ottica del reinserimento sociale e lavorativo” dichiara Giovanni Russo, Presidente di Sottencoppa che prosegue “Il partenariato che promuove il progetto rappresenta il nodo di una rete più ampia che vede la presenza di enti pubblici e privati che perseguono questi obiettivi come nel caso di Ponticelli che ci vede impegnati con il sostegno del Comune di Napoli e della Vicesindaca Laura Lieto”.

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Pompei Capitale Cultura 2027, a sostegno candidatura 103 sindaci

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 Centotré sindaci in fascia tricolore hanno sfilato in corteo a sostegno della candidatura di Pompei a Capitale della Cultura 2027. Una manifestazione che ha sorpreso i turisti e i cittadini che questa mattina erano fermi ai bar del centro della città degli Scavi e del Santuario. Passare dalla logica dei confini alla logica dei contenuti senza confini è l’aspirazione del progetto ‘Pompei Continuum’ presentato dal sindaco Carmine Lo Sapio ai suoi colleghi al termine della breve marcia dal Comune al teatro Di Costanzo-Mattiello. Il sostegno alla candidatura è ampio: 103 sindaci del territorio, assieme a istituzioni, associazioni, la Curia di Pompei e ovviamente il Parco Archeologico nel suo vasto orizzonte dei cosiddetti ‘siti minori’ e della buffer zone, che includerà anche i castelli medievali della vasta area. Non a caso Pompei ha legato il suo nome anche al nascente Maximall più grande d’Europa e al Marina di Stabia, che offre un elegante sbocco a mare. Da domani, ha poi ricordato il dg del Parco Archeologico, parte il biglietto nominativo e il numero chiuso per l’ingresso agli Scavi (20mila al giorno) che spingeranno i visitatori anche alla scoperta dei luoghi di interesse storico e archeologico che circondano Pompei. Il progetto Pompei Continuum prevede una forte presenza dell’aspetto spirituale della città e si apre con una frase del beato Bartolo Longo, fondatore della nuova Pompei con le sue numerose opere di carità, per proseguire elencando i numeri.

“Numeri che – ha spiegato Leonardo Valle, presidente di Cethegus, società di consulenza che ha prodotto il progetto – meritano di farci diventare Capitale della Cultura, perché si realizza un processo di miglioramento misurabile e che resterà sul territorio. Esso prevede per ogni milione di euro investito, una ricaduta pari a 1,5 milioni di euro”. Spazio all’arte, con opere del ‘700 veneziano che saranno in mostra con ingresso gratuito per un anno e pop art di Marco Lodola, e installazioni luminose di 3 metri d’altezza nelle periferie. Tra cui la ‘Passeggiata dei Beatles’. “Abbiamo la possibilità di vincere – è stato detto – per i contenuti di altissimo livello, perché siamo coesi e perché questo territorio è stato già Capitale”.

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Morta per intervento naso, indagati rischiano nuove accuse

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Rischia di aggravarsi la posizione dei due medici accusati di omicidio colposo per la morte di Margaret Spada, la ragazza di 22 anni deceduta nel corso di una operazione di rinoplastica parziale in un centro medico di Roma. Per i due potrebbero scattare altre accuse, anche profili amministrativi, relativi alla struttura dove è avvenuto il fatto e alle procedure utilizzate per effettuare l’intervento. Nel quesito redatto nell’ambito dell’esame autoptico, che verrà effettuato domani al Policlinico di Tor Vergata, il titolare del fascicolo chiede di appurare, oltra alle cause della morte, anche se i sanitari hanno seguito procedure e le linee guida o in alternativa le “buone pratiche” per quel tipo di intervento e, soprattutto, se la struttura era munita delle attrezzature idonee in caso di emergenze. Risposte che arriveranno dagli accertamenti dei carabinieri del Nas.

In base a quanto si apprende la ragazza, che desiderava correggere un “inestetismo della punta del naso”, era in attesa dell’intervento da alcuni mesi dopo avere effettuato la prenotazione in estate. Secondo il racconto fornito dal fidanzato agli inquirenti la mattina del 4 novembre, prima di sottoporsi all’intervento, aveva mangiato mezzo panino e bevuto una bevanda analcolica. Sempre sul fronte delle indagini chi indaga vuole chiarire perché all’interno del centro medico non ci fosse alcun tipo di documento di nessun paziente, neanche le attestazioni del consenso informato.

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