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Esteri

Perquisizione per l’ex presidente argentino Alberto Fernandez accusato di violenze sulla moglie

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Mentre l’opinione pubblica è ancora sotto shock per la pubblicazione delle foto della ex first lady Fabiola Yáñez con il volto tumefatto va avanti in Argentina l’inchiesta per violenze nei confronti di Alberto Fernandez. La giustizia ha ordinato ieri la perquisizione dell’abitazione dell’ex presidente nell’elegante quartiere di Puerto Madero, nella capitale Buenos Aires, nel corso della quale sono stati sequestrati il telefono cellulare e il tablet personale di Fernandez. Gli inquirenti sono alla ricerca di ulteriori prove oltre a quelle già fornite dall’ex first lady e prontamente filtrate alla stampa.

Tra le evidenze già incluse nel fascicolo contro Fernandez, oltre alle foto che dimostrerebbero le violenze subite da Yáñez, anche numerose conversazioni private tra i due – anche quelle arrivate alla stampa – dove l’ex presidente non smentisce l’accaduto. “Mi hai picchiato ancora, sei pazzo”, scrive Yáñez in uno dei passaggi delle chat a cui Fernandez risponde semplicemente con un “sto male”. “Sono tre giorni di seguito che mi stai picchiando”, insiste la moglie, ma l’ex presidente risponde ancora riferendosi alla sua di condizione. “Faccio fatica a respirare, smettila per favore, mi sento molto male”. L’ex presidente per il momento è indagato e non è stato ufficialmente imputato, ma nel quadro dell’inchiesta il giudice istruttore ha ordinato nel frattempo nei suoi confronti il divieto di lasciare il Paese. La coppia è attualmente separata. Mentre Fernandez vive a Buenos Aires, Yáñez è in Spagna, a Madrid, con il figlio Francisco di due anni.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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