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Cronache

Perde il lavoro da cameriere ed è costretto a dormire in auto dopo aver affidato i figli ai parenti, il sindaco li aiuterà per la casa ma serve un lavoro

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Perso il lavoro da cameriere l’auto era diventata la sua casa. Aveva sistemato i suoi due figli (uno di appena 18 mesi) alla sorella della moglie e lui aveva trasformato la sua vettura in casa. È lì che dormiva assiemiamo alla moglie, che non l’ha mai voluto lasciare da solo. La notte in auto con il marito, tutto il giorno a casa della sorella per prendersi cura dei suoi due figli. Tutto questo in attesa di trovare lavoro e una nuova casa dove l’uomo (e la moglie) potessero ricongiungersi con i figlioletti affidati provvisoriamente ad una parente, provava a mantenere la famiglia in condizioni dignitose. A notare l’uomo dormire in auto è stato il sindaco. Che ha trovato una sistemazione decorosa  provvisoria.

Ora la speranza è che qualche imprenditore possa dare un lavoro a quest’uomo che potrà così dare una vita dignitosa alla sua famiglia. Quella che vi raccontiamo è la storia di famiglia di Somma Vesuviana, alle falde del Vesuvio. Lui 35 anni, lei 36enne, che da qualche giorno aveva trasformato la propria autovettura in una ‘casa’ dove dormire, affidando i due figlioletti, il più piccolo dei quali di soli 18 mesi, alla sorella della donna per garantire loro un tetto ed un pasto caldo. L’uomo ha perso il lavoro da cameriere, e non avendo come pagare l’affitto, in tempi brevi ha perso anche la casa. “Ieri e oggi – ha spiegato Di Sarno (nella foto in evidenza) – hanno dormito in una struttura protetta, e domani cercherò di trovare loro una sistemazione consona. Ma nel frattempo dobbiamo impegnarci tutti per una catena di solidarietà che dia lavoro a queste persone, per farli uscire da questa brutta situazione”. Il sindaco ha raccontato la storia durante una conferenza sui valori umani organizzata dal Rotary club. ”Non credevo suscitasse clamore – ha spiegato – volevo solo dare una mano e dire ai giovani che ognuno di noi può fare qualcosa per gli altri se lo si vuole. Io ho solo fatto la mia parte di uomo, non di politico ne’ di sindaco. Invito tutti a fare lo stesso quando notano persone in difficoltà”.

 

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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