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Paura per Maradona, è ricoverato in ospedale in Argentina per controlli

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Diego Armando Maradona è stato ricoverato in una clinica a La Plata, a sud di Buenos Aires, per controlli medici. Sembra sia un controllo di routine legato alle sue condizioni di salute.  Il ricovero, almeno secondo quanto si apprende dai media argentini che riportano la notizia del ricovero, non sarebbe correlato alla pandemia da i coronavirus che sta mettendo in ginocchio sotto ogni punto di vista, non solo sanitario,  il Paese sudamericano. Maradona, che ha alle spalle una lunga storia di abusi di droghe e alcol (di cui s’è pentito), ha per questi motivi problemi di salute. L’allenatore del Gimnasia, venerdì, era allo stadio per la partita della sua squadra contro il Patronato (vinta per 3-0). Er era sembrato ai più indebolito e aveva avuto bisogno di assistenza per camminare. Il medico del Diez non ha ancora rilasciato dichiarazioni a riguardo. Ma in realtà le voci corrono veloci e pare che all’origine del ricovero ci possa essere uno stato anemico, un crollo dovuto alle forti emozioni provate anche per l’ondata di affetto ricevuta per la festa dei sui 60 anni, oltre che una complessa situazione psicofisica.

Il più grande giocatore di calcio di ogni tempo è considerato ad alto rischio di complicanze qualora contraesse il coronavirus. Ed per questo motivo che è tenuto sotto controllo e lontano da ogni possibile fonte di contagio. C’è molta paura per il ricovero perché purtroppo gli ospedali sono spesso luoghi di infezione. In passato Maradona ha subito due attacchi di cuore e ha contratto l’epatite. L’ex pibe de oro ha festeggiato il suo 60mo compleanno la scorsa settimana, dopo essere uscito da un periodo di autoisolamento precauzionale per essere entrato in contatto con una guardia del corpo che si temeva fosse stata colpita dal virus.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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