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Ambiente

Patto Ue sull’eolico contro i ricatti di Mosca

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Accanto al terreno di guerra in Ucraina, la duplice battaglia energetica e delle navi spia da combattere contro Mosca al largo del Mare del Nord. La nuova offensiva europea sull’energia è pronta a partire dalla città portuale belga di Ostenda sulla spinta delle turbine eoliche dell’Europa settentrionale. E ad azionarla saranno lunedì i capi di Stato e di governo e i ministri dei Paesi della regione che, guidati da Berlino e Parigi, sono pronti a tracciare la via di un futuro rinnovabile lontano dai combustibili fossili russi. Un patto a nove “in risposta all’aggressione della Russia contro l’Ucraina e ai tentativi di ricatto contro l’Europa”. Messa nera su bianco in un documento già pronto per essere validato, l’alleanza porterà i nomi dei leader di Francia, Germania, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda, Norvegia e Regno Unito. Oltre a quello della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, da tempo impegnata non senza grattacapi nel dettare i tempi ai Ventisette per un taglio graduale – ma sempre più netto – delle forniture di gas da Mosca.

E anche questa volta, stando a quanto trapelato a Bruxelles, sul tavolo del summit – il secondo nel suo genere – ci sarà il diktat Ue di alzare l’asticella delle rinnovabili quadruplicando la capacità di energia eolica offshore entro la fine del decennio (fino a 300 GW entro il 2050), con l’auspicio di trasformare l’intera regione in un motore di energia rinnovabile. Per questo sulla lista dei progetti del presidente Emmanuel Macron e del cancelliere Olaf Scholz – per la prima volta insieme dopo le schermaglie sul nucleare – e degli altri leader ci saranno progetti di parchi eolici, isole energetiche – siti di generazione di energia verde offshore collegati – e produzione di idrogeno rinnovabile in mare. Un mare che comunque nasconde anche insidie, con alcune navi fantasma camuffate da pescherecci che – nella versione di un’inchiesta delle emittenti televisive di Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia – sarebbero usate dalla Russia per raccogliere informazioni di intelligence per operazioni di sabotaggio di impianti eolici, cavi elettrici e gasdotti. Il racconto della guerra delle ombre si concentra sulla nave russa Admiral Vladimirsky che, invece di un’imbarcazione da ricerca, sarebbe una nave spia, utilizzata per mappare le infrastrutture critiche della zona. Una cronaca netta per avvertire che, dopo le esplosioni al gasdotto Nord Stream, i sabotaggi sottomarini sarebbero una delle strategie nei pensieri del Cremlino in caso di escalation e di un conflitto più esteso con l’Occidente. Facendo del Mare del Nord un nuovo avamposto.

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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